Feste comandate. La domenica delle palme!

papa-palme20 Marzo 2016, domenica delle palme. Cos’è? E’ una festa. Chi l’ha comandata? Come comandamento esso non sembra per nulla risultare dalle Sacre Scritture; infatti non vi è traccia nel Nuovo Testamento di un comando relativo alla replicazione obbligatoria della celebrazione dell’evento del saluto a Gesù, che ha fatto il suo ingresso in Gerusalemme montato sopra un puledro d’asina (Zaccaria 9: 9; Matteo 21: 5).

Se parliamo di spunto per riflettere sull’ingresso di Gesù in Gerusalemme e sul saluto che molti gli riservarono (salutandolo come il Messia e dicendo al suo passaggio “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”), allora ecco che le Scritture ci esortano a riflettere sull’identità di Gesù. Ma a “parte questo” le Scritture non ci comandano di replicare lo scenario o le forme della festa del saluto con le palme. Ma ci esortano, sicuramente, a considerarne il senso profondo.

D’altra parte, insieme a coloro che salutarono Gesù con le palme in Gerusalemme vi erano pure molti che volevano vedere Gesù morto. Perché? Perché Gesù denunciava (e denuncia nel suo vangelo e da parte di chi ancora lo predica fedelmente) le malefatte degli uomini, anche degli uomini religiosi che, attraverso le loro tradizioni religiose, vorrebbero detenere un potere sul popolo, tenendolo lontano dalle dirette parole del Signore per legarlo alle proprie manipolate liturgie.

Gesù era ed è un personaggio scomodo; uno che dicendo la verità secondo la diretta parola di Dio non si piega alle logiche, ai compromessi e agli intrighi del potere umano e delle relative ipocrisie messe in atto dai suoi detentori.

Gesù non è certo tipo da essere impressionato dalle forme: Lui sapeva (e sa [1]) che insieme al saluto sincero di alcuni tra quella folla che si presentò a festeggiare il suo ingresso in Gerusalemme vi erano molti che, al contrario, da li a qualche giorno avrebbero richiesto la sua morte. Ora, “se” è certo che Gesù non si fa impressionare dalle celebrazioni umane (anche di tipo religioso), non è altrettanto certo che anche gli uomini non si lasciano impressionare e ingannare dalle esteriorità, dai finti saluti e dagli ipocriti entusiasmi.

La festa della cosiddetta ‘domenica delle palme’ non è per nulla comandata nelle Scritture. Né del resto Gesù si curò di organizzarla quando successe. Essa scaturì dallo spontaneo entusiasmo di coloro che stavano cominciando a capire che Gesù era proprio colui che diceva di essere, ovvero il Messia, il Redentore inviato da Dio a riscattare l’umanità dal suo stato di perdizione e peccato dinanzi a Dio, dal suo stato di ipocrita religiosità.

La festa non è e non può essere comandata. Essa sorge (davvero e senza fisse liturgie) ogni qualvolta dei cuori si ravvedono e si convertono dalle proprie vie malvagie, ogni qualvolta qualcuno vede e saluta in Gesù il proprio Salvatore (chè lo libera dal male, dai legami del male che lo tengono prigioniero di abitudini e costumi che sono difformi dalla Sua perfetta e limpida Giustizia).

A Dio non interessano le forme delle feste (tra l’altro neanche prescritte); tant’è vero che Egli dice nella sua parola “Io odio le vostre feste” ( Amos 5: 21). In che senso? La Bibbia dice che Dio non può tollerare la solenne assemblea mischiata all’iniquità (Isaia 1: 13).

Oggi, come allora, Gesù sa certamente chi sono coloro che lo acclamano con sincerità e coloro che, pur mischiandosi in mezzo alla folla o trovandosi nelle prime fila, invece, dentro di sé, desiderano la sua morte (dato che Gesù coi suoi commenti – sullo stato dell’umanità e sulla corruzione delle cosiddette “guide” del popolo – denuncia il male che si cela dietro a tanta formalità esteriore, che cerca di coprire una realtà che non è affatto come il Signore vorrebbe che fosse, a causa di coloro che tirano le fila del potere e architettano i sistemi sociali dominanti – religiosi, economici, sociali e morali -).

Che senso ha celebrare:

  1. una festa che non è prescritta (?);
  2. un evento il cui vero significato “dovrebbe” essere quello di riconoscere Gesù come il Messia, quando invece la società, tutta, vive come se Lui non ci fosse (!)

Tale esteriorità e tale ipocrisia costituiscono gli elementi che fanno dire a Dio, attraverso la Sua parola , “Io odio le vostre feste” .

L’esteriorità e l’ipocrisia (elementi dominanti nella nostra società – fondata su un perbenismo di facciata -) sono valori diametralmente opposti al messaggi di Gesù e, quindi, al vero cristianesimo.

Che giova celebrare una festa “in nome di Gesù” quando Lui non è salutato come il Messia, come il Redentore e il Salvatore delle vite di coloro che (per un giorno all’anno) alzano le proprie palme, ma non piegano mai le proprie ginocchia per riconoscere che la propria vita non è affatto conforme ai principi predicati da Cristo (per tutto il resto dell’anno)?!

Ipocrita chi alza la palma, ma abbassa la verità contenuta nel vangelo, verità che scardinerebbe tutti i principi su cui è costruita la nostra società materialista;

ipocrita chi alza la palma, ma ride dei moniti del giudizio che toccherà a coloro che in questo mondo opprimono i deboli e i poveri legiferando secondo norme contrarie ai loro interessi;

ipocrita chi dice di essere religioso, ma, poi, nella vita di tutti i giorni (dall’ambito del lavoro a quello della scuola o della famiglia), non fa altro che calpestare le leggi divine insegnate da Cristo a favore del prossimo, chiunque egli sia (dal dipendente al collega di lavoro, dagli alunni ai membri della famiglia – che spesso soffrono a causa dell’avidità di direttori oppressivi [2] , di insegnanti discriminanti [3] e di genitori e figli ribelli ai principi divini per vivere in armonia e pace nell’ambito della famiglia [4] ).

Una vera ‘Domenica delle palme’ dovrebbe riconoscere Gesù quale Re, quale Salvatore e Messia. Ma, allora, la società dovrebbe (prima di organizzare la festa) fare opera di ravvedimento, visto che è più a parole che viene proclamato Gesù anziché nei fatti. E, tristemente, ancora oggi accade che, passati i giorni della ‘festa’, Gesù viene messo nuovamente in croce da coloro che, con i propri stili di vita, lo bestemmiano e lo oltraggiano continuamente.

Che illusi questi “religiosi”che pensano di salutare a modo proprio (ossia coi loro modi di vita) Gesù, mentre nel mezzo di questi clamori e chiassose assemblee di popolo e di mercanti (che vendono le loro mercanzie – religiose e materiali -) andando dietro a processioni in cui si promette l’entrata in paradiso al costo di una palma e della presenza di un giorno all’anno in ‘chiesa’ [5] !

E’ molto probabile che le parole della bibbia che dicono “Io odio le vostre feste” siano riferite proprio a queste feste, in cui Cristo sembra essere innalzato (come accadde quando venne in terra), mentre poco dopo sarà crocifisso e trafitto proprio da coloro che alzano le palme, ma i cui cuori non si prostrano per riconoscere tutte le nefandezze che dentro di loro sono sepolte.

No, Dio non si compiace delle feste in cui le genti professano una religione che le lascia tali e quali!

[1] Per quel che riguarda l’oggi

[2] Che magari sfruttano i lavoratori retribuendoli con salari miserevoli e disumani,mentre loro se la spassano in lussuosi appartamenti e ville (silenziose, ma in realtà echeggianti delle maledizioni innalzate contro di loro da molti operai)

[3] Che non trattano tutti gli alunni alla pari, ma fanno preferenze e distinzioni tra alunni prediletti (e raccomandati) ed alunni scansafatiche (o semplicemente figli di gente normale o del ‘popolino’)

[4] In cui spesso accade ciò che dice Gesù con le seguenti parole “Una casa divisa in parti contrarie non potrà reggere” (Matteo 12: 25; Marco 3: 25)

[5] Termine abusato e stuprato, chè una volta indicava l’insieme di coloro che erano stati tratti fuori dal sistema bugiardo e malvagio di questo mondo per convertirsi a Cristo e seguire le sue vie sante, mentre oggi comprende di tutto (pagani, creduloni, tradizionalisti, superstiziosi, mafiosi, politici corrotti che posano come in un palcoscenico pensando che la loro presenza lì dentro probabilmente torni utile ai fini della loro campagna elettorale e al loro ingresso non nel paradiso ma nel parlamento, dove voteranno per leggi contrarie al vangelo, seduttori, sedotti e amanti del dio denaro che non potranno – poveracci – salvare le proprie anime con tutti i denari che hanno cercato e frodato)!

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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