Gesù ci insegna come superare i conflitti di relazione

Oramai è un dato di fatto accertato che i conflitti di relazione sono in aumento (vedi Fallimenti relazionali e crisi di coppie del 22 gennaio 2018 in notiziecristiane.com). E’ un dato che le ricerche degli specialisti della salute mentale sono sempre più orientate a trovare i comportamenti “giusti” delle buone relazioni. Si è riconosciuta l’importanza delle sane relazioni; aumentano il senso di autostima, si vive il senso di sicurezza nel prossimo ed in se stessi, si vive, insomma una vita più soddisfacente e appagante. Ma quanto a definire le modalità per superare i conflitti diverse teorie affermano comportamenti spesso in antitesi. Là dove, per esempio, si esaltano le relazioni, ci si sofferma solo su se stessi. Là dove, ad esempio, si esalta il confronto, si stimola ad essere arroccati nelle proprie idee. Ora se le diverse teorie hanno propositi diversi, il cristiano, per eccellenza ha un orientamento ben definito a riguardo delle relazioni. Parte dall’assunto di “amare il prossimo come se stessi” (Mt 23, 47). In quanto ad amare ci si potrebbe ancora confondere, in quanto aleggiano, nella definizione dell’amore aspetti profondi della personalità e della fede. Pur tuttavia nella psicologia di Gesù (Riccardi P., Psicoterapia del cuore e beatitudini ed Cittadella 2018) si affermano i modelli comportamentali della coerenza interna e della realtà per poter vivere il momento della relazione. Ecco che si pone la domanda; e allora? Come dobbiamo amarci? Nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice ai discepoli: «Questo é il mio comandamento: che vi amiate gli uni verso gli altri, come io vi ho amato».  E’ sottinteso l’appello al senso della responsabilità, ma è lampante l’appello alla coerenza, proponendosi come modello, “come io vi ho amato”. La realtà è che per imparare un qualcosa abbiamo bisogno di un modello che lo insegna. Del resto tutta la nostra cultura è all’insegna di questa impostazione. Sin da quando nasciamo; il modello dei genitori, dei maestri, degli insegnati dei leader politici ed altro ancora. Il problema è scegliere, quale modello? Il modello è ancora una volta quello che ci insegna Gesù; donarsi, fare dono di se all’altro. Difficile? Non pare se lo fanno i partner, i genitori con i figli, i coniugi e le famiglie. Ma ancora una volta il problema nasce se si ha paura di assumere a se il senso della responsabilità dell’altro. L’uomo del terzo millennio, quello che a mio avviso, ha perso Dio, ha paura e rimuove da se il senso del bene perdendo se stesso. L’uomo di oggi ha paura della sfida, del lasciarsi andare, ma amare è apertura e vita. Gesù ci ha detto che: “… se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo: se invece muore produce molto frutto.”  Gesù ci invita a prendere atto che la vita è nelle opere, nel senso del saper cedere per riscoprirsi con un cuore nuovo, trasformato (Riccardi. P Parole che trasformano, psicoterapia dal vangelo ed Cittadella 2016). Contrariamente l’uomo di oggi si arrocca nel suo cuore indurito e sfiduciato del prossimo. Un cuore indurito ci chiude anche nella possibilità di capire: «perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito» (Marco 6,52). Pertanto, Gesù, ci invita ad essere aperti alle esperienze con l’altro anche nelle situazioni conflittuali indicando il criterio comportamentali del mettersi d’accordo: «mettiti d’accordo con il tuo avversario, mentre sei in cammino».
Presuppone lo sforzo di dichiarare i propri intenti, cedere per un punto di incontro e trovare un qualcosa in comune. Quante relazioni scorrono senza la risoluzione di un conflitto solo perché i membri non giungono ad un accordo? Un altro criterio comportamentale è la ricerca della verità; «la verità vi farà liberi» (Gv, 8, 31). L’invito di Gesù è che la non verità nasconde la realtà delle cose. Prima di prendere per vero un fatto, cerchiamo la verità e allora possiamo scoprire che quel fratello che tanto si mostra arrogante è solo un poveretto che si difende dalle sue stese paure. La verità è una realtà che modifica il comportamento.

Pasquale Riccardi

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook