Gesù è il tuo Signore tutti i giorni, oppure solo nelle festività?

Per i credenti cattolici di tutto il mondo, domenica è stata la cosiddetta “domenica delle palme”, che ricorda l’entrata trionfale di Gesù Cristo in Gerusalemme. Domenica prossima sarà la “domenica di Pasqua”, che ricorda la resurrezione del Signore dalla morte. Oggigiorno, tutte queste festività non sono altro che tradizioni religiose popolari che, anche se descritte nella Bibbia, non dovrebbero essere più osservate dai veri cristiani, per il semplice fatto che primo, le date della nascita e della morte del Signore non sono datate e, secondo, la Bibbia non accenna minimamente che Gesù nasce, muore e risorge ogni anno nel giro di 4 mesi, da Natale a Pasqua. Il vero cristiano “nato di nuovo da acqua e da Spirito” (come dice Gesù nel vangelo di Giovanni cap. 3), sa cosa afferma la Bibbia, ovvero che “Cristo Gesù non ha bisogno di offrire ogni anno sacrifici come fanno i sommi sacerdoti, prima per i loro peccati e poi per quelli di tutto il popolo, perché Egli ha offerto sé stesso, per tutti noi, una volta per sempre” (Ebrei 7:26-27).

Cosa significa?

Significa che Gesù è nato, morto e risorto una volta per sempre 2000 anni fa, e che molto presto tornerà dal cielo per giudicare gli uomini dalle loro opere e per rapire la Sua vera santa Chiesa, quella che non si sarà contaminata e sarà rimasta a Lui fedele fino alla fine.

Tuttavia, coloro che decidono di osservare queste festività, dovrebbero comprenderne il vero significato: ossia, il Natale, l’avvento del Salvatore del mondo; la Pasqua: la risurrezione, l’espiazione dei nostri peccati, la vittoria sulla morte ed il peccato e la riconciliazione con il Padre. E non come vengono osservate oggi da molti credenti che credono che queste festività siano momenti di unione in famiglia per abbuffate, divertimento e consumismo. Per i veri cristiani, Natale e Pasqua, sono eventi importanti che fanno parte della loro vita tutti i giorni dell’anno, da quando hanno accettato Gesù Cristo nella propria vita come personale Salvatore e Signore.

È singolare il fatto come quel popolo che acclamava Gesù mentre entrava in Gerusalemme, lo condannasse successivamente alla morte della croce. Questo è lo stesso atteggiamento che purtroppo attuano anche tutti quei credenti che danno importanza al Signore solo in quei determinati giorni di festività e per poi dimenticarlo esiste ignorarlo per tutto il resto dei giorni dell’anno.

Il consiglio, ovviamente, che mi sento di dare in conclusione di questo articolo è quello di leggere e meditare la Bibbia, di conoscere ciò che Dio dice nella Sua Parola, di scendere più in profondità con quelli che sono i pensieri e la volontà di Dio per la sua Chiesa, perché purtroppo le persone e il popolo di Dio stesso, periscono per mancanza di conoscenza.

Dio ci benedica

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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