Anni fa in Cina un ragazzetto di 10-12 anni rubò dei medicinali in una farmacia del paese. Il farmacista, che si accorse del ragazzo, lo inseguì e lo acciuffò fuori dal negozio. Stava chiamando la polizia quando intervenne un uomo che era il proprietario di un piccola tavola calda di fronte alla farmacia e disse al farmacista di lasciarlo stare: “Provvedo io, mi dica quanto le devo”. Così il farmacista lascio libero il ragazzo. Il venditore chiese al ragazzo: “Per chi è la medicina? Per tua madre?” Il ragazzo fece segno di si. Allora l’uomo chiamo la figlia dal negozio e gli fece segno di portargli una minestra e del cibo; mise tutto in una borsa e gliele diede al ragazzo che fuggì via. L’uomo della piccola tavola calda era sempre cortese con i poveri: dava loro da mangiare quando passavano da lui. Circa 30 anni dopo il commerciante mentre lavorava nel negozio con la figlia all’improvviso cadde per uno svenimento. Portato di corsa all’ospedale, gli dovettero operare la testa. Quando gli presentarono il conto alla figlia fu presa da gran timore perché la cifra era altissima e non possedeva quel capitale. Allora decise di vendere il negozio per poter far fronte alle spese altissime pur sapendo che vendeva quello che era la loro attività di sopravvivenza. Poi una mattina mentre sedeva angosciata per tutto ciò sul letto del padre gli arrivò una lettera con dentro scritto “Tutto pagato, il conto è stato pagato da tuo padre 30 anni fa con degli antibiotici e del cibo”. Il ragazzo che rubò al farmacista era diventato dottore e aveva operato l’uomo che lo salvò dal carcere.
Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. Galati 6:9
[notiziecristiane.com – Francesco La Manna]
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