Città del Guatemala – Le bambine guatemalteche, che secondo le cifre ufficiali rappresentano il 26% dei 15 milioni di abitanti di questo paese centroamericano, celebrano oggi la Giornata Internazionale della Bambina, tra povertà, violenza e indifferenza dello Stato di fronte alla loro incresciosa situazione.Nel corso del I Congresso “Le bambine al centro”, celebrato nella capitale all’interno della campagna “Essere una bambina”, un gruppo di adolescenti hanno fatto esplicita richiesta di avere le stesse opportunità dei bambini, oltre a rispetto in qualità di esseri umani e tutela da parte dello Stato. Alla iniziativa, promossa dalla ong umanitaria Plan International, che opera in 50 paesi in via di sviluppo ed è impegnata in prima linea nella tutela dei diritti dell’infanzia, soprattutto delle bambine, hanno preso parte i rappresentanti del Parlamento, la Procura dei Diritti Umani, organismi sociali e accademici.
Le cifre ufficiali presentate hanno messo in evidenza le condizioni di violenza, abuso e mancanza di tutela di migliaia di bambine guatemalteche. I grandi ostacoli che queste piccole incontrano per avere accesso all’istruzione vanno dalla carenza sanitaria e nutrizionale, dalla mole di lavoro domestico alla quale sono sottoposte, dall’assistenza ad altri bambini, alla salute precaria e violenze subite nell’ambito familiare.
Secondo le cifre ufficiali, solo 77 bambine su 100 che iniziano la scuola primaria riescono a portarla a termine; solo 41 accedono alla educazione di base, delle quali appena 22 finiscono l’intero ciclo. Nell’arco dei primi 5 mesi del 2013, 810 bambine tra 10 e 14 anni di età sono rimaste incinte e la legislazione guatemalteca sta cercando di far classificare questo fenomeno come violenza sessuale. Lo scorso anno le gravidanze registrate sempre in quella fascia di età sono state oltre 4 mila.
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