Roma (NEV)- Il 17 febbraio 1863, il filantropo svizzero Henri Dunant, di fede evangelica, e primo Premio Nobel per la pace, fondava il Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti, poi Comitato internazionale della Croce Rossa. Dunant, profondamente sconvolto dalla carneficina della battaglia di Solferino del 1859 e dalla disorganizzazione nei soccorsi, matura l’idea di creare un corpo permanente e neutrale di soccorso ai feriti di guerra. 150 anni fa, l’idea si concretizza insieme al giurista Gustave Moynier, al generale Guillaume-Henri Dufour e ai medici Louis Appia e Theodore Maunoir. Un anno e mezzo dopo, il 22 agosto 1864, seguirà la prima Convenzione di Ginevra, ossia la prima legge di diritto umanitario internazionale, di fatto il primo trattato multilaterale della storia moderna.
“In 150 anni la Croce Rossa non ha solo fatto del suo meglio per proteggere le popolazioni e soccorrere i soldati, ma ha avuto la responsabilità di sviluppare il diritto e ispirare diplomazia e politica degli Stati”, ha spiegato per l’occasione il presidente della Croce Rossa internazionale, Peter Maurer, aggiungendo: “I problemi oggi sono legati alla diffusione del potere, cambiata rispetto agli anni ’60 o ’70. Oggi bisogna confrontarsi con vari gruppi; si pensi a un contesto come la Siria, dove i gruppi di opposizione sono tanti”. La Croce Rossa ha 12mila dipendenti e un budget da 1,2 miliardi di dollari.
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