Il Boss che chiude i concerti con il “Padre nostro”

Mettiamo una sera ed una vecchia passione per un rocker americano … un pò di tecnologia domata grazie all’intervento di una ragazza (mia figlia) ben più preparata a destreggiarsi tra codici e collegamenti ed ecco servito Bruce Springsteen. Il non più giovanissimo artista americano, quello di The River, di Born in the USA e di Tougher Than The Rest (e tanti altri successi mondiali), ha deciso di passare qualche mese (230 date o giù di lì) in un teatro di Broadway.

Poco meno di 1.000 posti sempre tutto esaurito, due ore e mezza di canzoni e storie, la sua storia. Bruce, un palco la sua chitarra, il suo piano e la sua armonica, niente più. Anzi tanto di più. Mentre oramai stanco, non per la musica e le parole, ma per la giornata oramai finita (da tempo), la sorpresa e l’emozione più grande. Bruce sta per chiudere il concerto e dopo aver ripercorso il rapporto col padre e l’amicizia di alcuni suoi musicisti che non ci sono più, prende a parlare di un albero tagliato nel suo paese natale (sembrava dovesse esserci per sempre) e ricorda di quando bambino ripeteva suo malgrado, tutti i giorni alcune frasi, che oggi assumono per lui un diverso e più grande valore:

Our Father, who art in heaven,
hallowed be thy Name.
thy kingdom come,
thy will be done,
on earth as it is in heaven.
Give us this day our daily bread,
and forgive us our trespasses
as we forgive those who trespass against us.
And lead us not into temptation,
but deliver us from evil.
Amen.

Una preghiera sussurrata intensamente, il Padre Nostro, è lì dentro, sembra voler dire, che si trova tutto il sale della nostra storia. Bruce (the Boss) ora è anche una meravigliosa testimonianza di Vita. Fonte

Ho trovato per caso questa notizia… e non posso che soffermarmi un istante per apprezzare quello che il Signore fa su ognuno di noi. Da parte mia credo, come dice il Signore, che Gesù sia venuto sulla terra non per il sano ma per il malato… e posso dirvi che durante il mio cammino sono orgoglioso di essermi fatto trovare anch’io “malato” quando Lui è entrato nella mia vita… Quindi, se Gesù un bel giorno ha allungato la mano verso di me la può allungare tranquillamente anche verso quella di Bruce! Chi siamo noi a giudicare… perché quantunque, negli USA, Bruce ha appoggiato le azioni politiche del Partito Democratico o avesse fatto le cose più squallide e innominiose il Signore gliele cancellerebbe tutte, se col cuore si pente veramente di ciò che ha fatto, se chiede perdono per i suoi peccati e lo accetta come suo personale salvatore per tutta la vita.

Intanto, la notizia positiva è che Bruce è uscito dagli schemi e ha iniziato a seminare, con l’insegnamento della preghiera che il Signore ci ha lasciati… ed oggi giorno anche solo parlare del “Padre” ha un costo non indifferente negli ambienti dello spettacolo, per non parlare di quelle regioni asiatiche o arabe dove è vietato parlare di Gesù, dove si praticano persecuzioni e si rischia l’impiccagione o di essere arse vive come è successo pochi giorni fa’ ad una ragazza bruciata viva, dopo essere stata percossa, solo perché aveva partecipato ad un incontro di preghiera in una chiesa cristiana di una località dell’India.

Oggi il nostro compito è quello di pregare per noi e per i migliaia di “Bruce” sparsi sulla terra, affinché il Signore ci guidi verso la via maestra, affinché ci sostenga e ci liberi da ogni  peso e da ogni combattimento, perché abbiamo necessità, desiderio e voglia di raggiungere il traguardo non da partecipanti ma da vincitori… il premio c’aspetta e noi non possiamo perderlo! Dio ci benedica grandemente.

Pietro Proietto | Notiziecristiane.com

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