Il Cristo dogmatico delle Chiese, cattolica, ortodossa ed evangelica è il grande nemico dell’Evangelo?

Seguendo il testo del grande teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer, Sequela, il secondo capitolo dedicato alla chiamata di Levi, egli, citando Marco 2:14, afferma: “Cristo chiama e, senza ulteriore intervento, chi è chiamato obbedisce prontamente. Il discepolo non risponde confessando a parole la sua fede in Gesù, ma con un atto di obbedienza”. Camminare dietro a lui è, in fondo, qualcosa senza contenuto. Non è certo un programma di vita, la cui realizzazione possa sembrare ragionevole, non è una meta, un ideale cui si possa tendere… Che accade? Il chiamato abbandona tutto ciò che possiede, non per compiere un atto particolarmente valido, ma semplicemente a causa di questa chiamata, perché altrimenti non si potrebbe seguire Gesù.  A quest’atto in sé non viene dato alcun valore. L’atto in sé resta qualcosa di assolutamente irrilevante, insignificante.  Si fa un taglio netto e semplicemente ci s’incammina. Si è chiamati fuori e bisogna “venire fuori” dall’esistenza condotta fino a questo giorno; si deve “esistere” nel senso più rigoroso della parola. Il passato resta indietro, lo si lascia completamente. Il discepolo viene gettato dalla sicurezza relativa della vita nell’assoluta mancanza di sicurezza (ma in realtà nell’assoluta sicurezza e tranquillità della comunione con Gesù); da una situazione di cui si può rendere conto e che si può valutare (ma in realtà del tutto imprevedibile), in un’esistenza imprevedibile, esposta al caso (ma in realtà l’unica determina dalla necessità e valutabile); dall’ambito delle possibilità limitate (ma in realtà infinite) nell’ambito delle possibilità illimitate (ma, di fatto, nell’unica realtà veramente liberatrice). Accanto a Gesù non possono esserci altri contenuti: Lui stesso è il contenuto.

La vocazione a seguire Gesù è quindi legame con la sola persona di Gesù, rottura con ogni legalismo, per opera della grazia di colui che chiama. E’ una chiamata della Grazia, un comandamento della Grazia. E’ al di là di ogni opposizione tra legge ed Evangelo. Cristo chiama, il discepolo segue. E’ grazia e comandamento insieme: “Cammino per una via spaziosa, perché cerco i tuoi comandamenti” (salmo 119:45).  Seguire Cristo vuol dire legarsi a lui. Cristo esiste, ne deriva la necessità di seguirlo. Un’idea di Cristo, una dottrina, una generale conoscenza religiosa della grazia o del perdono dei peccati non richiede obbedienza, anzi, veramente la esclude, ne è nemica. Con un’idea si entra in un rapporto di conoscenza, di entusiasmo, forse anche in un rapporto di realizzazione, ma mai di un impegno personale di obbedienza. Un impegno senza Gesù vivente necessariamente rimane un cristianesimo senza impegno di obbedienza, e sempre un cristianesimo senza Gesù Cristo; è un’idea, un mito. ….(1)

Bonhoeffer è molto chiaro, il Cristo dogmatico, il Cristo degli incensi, il Cristo sacramentato, è un’idea religiosa, forse anche pericolosamente idolatra, che è il nemico dell’Iddio vivente. Le Chiese devono ritornare rigorosamente alla Sequela….

Dietrich bonhoeffer-Sequela.  Queriniana ed, Bs.,1975, pagg. 36-38

Paolo Brancé | Notiziecristiane.com

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