Il difficile non è credere in Cristo, ma camminare con Cristo

Gesù1Molte persone mi scrivono chiedendomi di pregare per loro, alcuni mi dicono che stanno perdendo la fede, altri ancora che sentono che dall’interno del loro essere non credono più nell’esistenza di Dio.

Sono persone che affrontano problemi economici, problemi di salute, problemi morali, tutti i giorni. Pregano, ma è come se Dio non ci fosse (dicono), sono disperate e credono che Dio per una ragione o per un’altra li abbia abbandonati per sempre. Non riescono a capire il “perché” Dio non risponde e non va da loro in soccorso ad aiutarli, benché essi pregano per i fabbisogni giornalieri.

Che cos’è c’è che affligge questa povera gente? E perché non ricevono risposta da Dio? Sapete una cosa, il problema grande non è “credere in Cristo” ma è “camminare con Cristo” che è ben diverso. Le persone dicono: io credo in Dio: si, fai bene perché pure i demoni Lo credono e tremano, ma non Lo adorano. La Bibbia dice “…perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvato” (Romani 10:9). Risulta facile dire con la bocca “io credo in Cristo”: l’intoppo è fare quello che Lui comanda che diventa difficile, perché cozza con il nostro “io”. Noè non solo credeva a Dio, ma faceva quello che il Signore gli diceva. Noè era un servo ubbidiente in mezzo ad una generazione incredula. Quindi ci viene da domandare: ma queste persone che mettono in dubbio l’esistenza di Dio, credono realmente in Dio? O meglio, fanno la volontà di Dio o la propria? “Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà” (Galati 6:7).

Molti di voi che dite d’aver accettato Gesù nella vostra vita, che avete capito la verità, che vi siete anche fatti battezzati nel Nome di Gesù Cristo lo sapete che siete pellegrini e forestieri in questo mondo? E, come tali vi dovete comportare? Dobbiamo anelare alle cose di sopra e non a quello di questo falso mondo. Il mondo giace nelle mani di Satana, la nostra meta è la Gerusalemme Celeste nei cieli. Il giorno che vi battezzaste, per voi fu un giorno di festa e avevate pensato che da quel momento si viaggiava spediti verso il cielo. Invece ecco qui un ostacolo, ecco lì un’altro ostacolo, di nuovo altri problemi e di più grandi nel vostro cammino. E vi domanderete se la scelta fatta sia quella giusta o meno. Siete forse delusi e vi state domandando se le promesse che avevate ascoltato dal vostro pastore o il vostro evangelista erano vere o che vi abbiano solo ingannato? Vi domanderete, e la pace, la gioia, la felicità cristiana promesse dove sono? Ma voi state camminando come Gesù nella Sua Parola vi ha raccomandato, o camminate sempre per la vostra strada? Avete detto “NO AL PECCATO” nella vostra vita? Se pensate che col credere basta a diventare un credente, è battezzarsi basti per essere un Suo discepolo, allora dovete tornare indietro e chiedere a Dio di iniziare con umiltà. Perché questo non basta! Il credere della Bibbia, ha valore se il cuore è in armonia con la bocca che dice di credere. Se è solo una confessione orale e sono coinvolti solo i sentimenti, allora non bastano. I sentimenti sono fini a se stessi, mentre il cuore (o la mente) porta ad una vera conversione ed a una vera esperienza con Gesù.

Il cammino Cristiano è molto differente dal cammino mondano, e se non camminate per dove Cristo vi ha detto di camminare vi stancherete presto. Avrete illuso solo il vostro sistema emozionale, i vostri occhi saranno bagnati di pentimento ma non di ravvedimento, perché avete creduto con i sentimenti e non con il cuore. E forse le prove che vi stanno schiacciando serviranno a farvi capire che Dio vi vuole in modo differente di come pensavate voi o magari nel vostro cuore non ci è mai stata la voglia di appartenere a Cristo e le prove saranno servite a smascherare il vostro falso cristianesimo. Camminare con Dio vi costringerà a molte rinunce, ma credetemi ne vale la pena, nemmeno si può confrontare le gioie future con le illusioni presenti. Ma non potete amare Gesù e il mondo, non potete amare Dio e Mammona perché si finirà di amare l’uno e odiare l’altro. Da una fonte non possono uscire due tipi d’acqua, una dolce e una salata (Giacomo 3:12). O la vita con Cristo o la vita con il mondo a voi la scelta. Non potete seguire il predicatore o la “predicatrice” mondana che vi incammini in una sorta di peccati leciti. Voi avete una mente per decidere il meglio per la vostra anima, la vostra vita in Cristo deve essere una vita gioiosa e tranquilla per quando questo possa dipendere da voi e non d’agli altri. Paolo e Sila cantavano mentre erano in carcere prigionieri (Atti 16:25), e Pietro nel giorno che fu arrestato dormiva placidamente (Atti 12:6). Benché in catene il loro spirito era sicuro nelle mani di Dio, sempre, perché credevano nell’Iddio che poteva liberarli. Questo è essere credenti, “credere alle promesse di Dio”, e non abbattersi per qualche prova, piccola o grande che sia.

La Bibbia parla che sette volte al giorno il giusto cade e sette volte Dio lo rialza (Luca 17:4). Questo cadere e rialzarsi si riferisce al camminare in questo mondo malato e sporco di peccato, e camminare nel mondo per quanto fedeli possiamo essere la polvere si attaccherà ai piedi e dobbiamo purificarci dalle nostre cadute ogni giorno. Sono peccati non “premeditati” peccati usciti fuori dalla vecchia natura senza preavviso. Nella vita del più fedele credente ci sarà sempre un qualcosa da rettificare finché non raggiungerà alla perfezione cioè, al cielo.

I peccati che affrontano invece quei cristiani molti superficiali o cristiani nominali, sono peccati che hanno una “zavorra”, cioè, non lasciano che il loro spirito si alzi e spicchi il volo, in quando sono legati da peccati “premeditati” e fanno male. Loro sanno che cosa è il peccato e, nonostante tutto ci cadono dentro con molta superficialità. Ad esempio: avere una smania per vestirsi in modo provocatorio e non riuscirla a dominarla, mettere sempre il corpo in prima linea, il non amare il marito o non amare la moglie come Dio comanda, essere schiavi del sesso, della pornografia, dei soldi, dei beni terreni pur sapendo che dovremmo lasciare tutto una volta morti. Odiare o disprezzare un fratello in Cristo o il nostro prossimo, essere lascivi di bocca, tirchi, avidi, superbi, orgogliosi, vanitosi, non caritatevole verso il nostro prossimo, egoisti ecc. Queste mancanze li dovrebbero avere solo i non credenti, invece le nostre chiese sono piene di cristiani carnali. Questo fa si che il cuore si riempie di radici velenose che opprimono e soffocano il credente. Questa potrebbe essere una delle spiegazione del perché le chiese non decollano e una larga macchia di apostasia si sta propagando i tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Per questo la comunione con Dio per molti è interrotta e si avrà poca o niente voglia di pregare e si è più poveri spiritualmente parlando, e le delusioni cresceranno sempre di più.

Facciamo un esempio: un impianto elettrico può essere efficace al cento per cento, ma se succede un corto circuito all’impianto, il salvavita salterà e la casa sarà al buio. Quindi bisogna vedere dove si è causato il corto circuito, eliminare il guasto e l’impianto elettrico ritornerà a funzionare come prima. Il corto circuito è il peccato provocato dall’uomo che causa la separazione da Dio, e l’impianto elettrico è la nostra vita che anche solo per un piccolo guasto può farci rimanere al buio e nel freddo. La corrente che emana luce il moto il e calore nell’esempio appena citato, raffigura Dio.
Molti cristiani preferiscono una vita di candele per vederci e per riscaldarsi, perché non hanno voglia di mettere il loro impianto elettrico a posto. Non hanno voglia di eliminare il “peccato” dalla loro vita.
Ecco, noi abbiamo ostacolato lo Spirito Santo con alcuni o con molti peccati, e se vogliamo riavere comunione con Cristo, dobbiamo subito provvedere ad eliminare gli ostacoli, l’ostruzione che impedisce alle nostre anime di elevarsi. Lo Spirito non se ne mai allontanato è solo il peccato che ostruisce una vera e propria comunione con Dio. E per tale ragione, molti non ottengono nulla o poco dal Signore. E la loro vita sembra una vita da miserabili.
Il nostro spirito funziona come il nostro corpo, quando qualcosa non va di solito il corpo è accaldato, allora si chiama il dottore (lo specialista) che ci ricetti una diagnosi e presto possiamo recuperare in salute. Dobbiamo fare una introspezione dentro di noi per vedere che cosa c’è che non va e dobbiamo avere la forza di abbandonarla perché mentre per noi è una sciocchezza, per Dio può essere un grave peccato. Spesso le piccole febbri ti fanno scoprire grandi malattie nel nostro corpo umano.

Detto questo, non basta dire “Amen”, è vero così è, e rimanere passivi. Se veramente si vuol uscire dal pantano del peccato ci vuole decisione e fermezza. I tentativi che somigliano a dei palliativi non funzionano, potranno funzionare per un tempo, poi sarà peggio di prima. E il Signore sa se i nostri cuori ardono per Cristo Gesù. Tutto è inutile se non ci muoveremo verso la santità e, se rimaniamo passivi sarà solo formalismo religioso e sono tanti che si sono incamminati su questa strada. Ma vale veramente la pena vivere una vita miserabile e lontani da Dio? Io credo di no, credo che il tempo di umiliarci, di mettere da parte l’orgoglio c’è ne ancora, almeno oggi si domani chi lo sa dove ci troveremo. Per questo, adesso stesso gettiamo le armi della vanità, della pigrizia, dell’orgoglio e dell’incoerenza e abbracciamo quelle della fede, la VERA FEDE che salva, rafforza e ci porta avanti fino ad arrivare alla Patria Celeste, nel nome del Nostro Salvatore Cristo Gesù.

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com

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