Il fratello stupra una ragazzina. Il consiglio del villaggio ordina: “Stuprate sua sorella”

La vittima sarebbe stata violentata davanti ai genitori.

Una brutta storia di violenze e vendette ha avuto luogo in Pakistan, dove i diritti delle donne vengono ancora scarsamente tutelati dalla legge. Venti persone provenienti dalla città Multan, nella regione del Punjab, sono state arrestate per aver ordinato lo stupro di un’adolescente per vendicare un altro presunto abuso commesso dal fratello. Secondo la polizia, le famiglie delle due ragazze hanno una lontana parentela.

Allah Baksh, ufficiale della polizia, ha ricostruito la vicenda, spiegando all’agenzia AFP che “il consiglio locale di un villaggio ha ordinato lo stupro di una sedicenne come punizione, dopo che il suo fratello ha violentato una dodicenne”. Il poliziotto aggiunge che a inizio luglio un ragazzo ha riferito ai notabili del suo villaggio che sua sorella, 12 anni, era stata violentata. Il consiglio del villaggio si è riunito e ha decretato la pena: stupro per la sorella dell’accusato. Le ispezioni mediche hanno confermato che entrambe le ragazze hanno subito violenze e il giornale Pakistan Dawn sostiene che l’ultima vittima sia stata violentata davanti al consiglio locale e ai suoi genitori.

Secondo quanto ha detto un altro ufficiale, Ashan Younas alla BBC, la prima vittima ad essere violentata ha tra i 12 e 14 anni mentre l’ultima vittima ha tra i 16 e 17 anni. La polizia ha denunciato 25 persone per il reato.

La vicenda riporta alla luce la questione dei diritti delle donne in Pakistan, e in particolar modo nel villaggio di Jirgas, che era già stato al centro di numerose polemiche per i “delitti d’onore” e “gli stupri vendicativi” che venivano legittimati dal consiglio locale. Nel 2002, aveva fatto scalpore lo stupro della ventottenne Mukhtar Mai, per vendicare il presunto flirt del fratello dodicenne con una donna più grande. Il processo ai danni degli aggressori di Mai ha fatto il giro del mondo, essendo uno dei rari casi in cui il Pakistan ha pubblicamente riconosciuto il reato di stupro. Dopo le condanne nei primi gradi di giudizio, la Corte Suprema ha graziato gli stupratori, e ha proposto alla Mai di andare a vivere all’estero. Tuttavia, la ragazza ha deciso di restare nella sua terra e di aprire una scuola per ragazze lontana dal luogo in cui era stata violentata.

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook