Il gabbiano di Dio

Potrebbe essere un'immagine raffigurante uccello marino e testo

Predica della chiesa di Portici (Na)

Pastore Domenico Modugno

Ieri, mentre leggevo la storia di Rickenbacker, ho pianto come un bambino, pensando all’amore di Dio per me, pensando che quando Dio comincia un’opera la porta a termine.

Andate su Wikipedia e digitate questo nome: “Eddie Rickenbacker”. Leggerete che è nato l’8ottobre del 1890 ed è morto all’età di 83 anni, il 27 Luglio del 1973. È stato un aviatore statunitense, considerato il più “prolifico” della Prima Guerra Mondiale. Conquistò 26 vittorie e venne insignito della Medaglia d’Onore (USA) e della Legione d’Onore (Francia).

Perché la storia della sua vita è importante? Innanzitutto era un credente. Prima di morire, trascorse gli ultimi anni della sua vita, passeggiando lungo una spiaggia della Florida, tenendo un secchio nella mano ossuta, pieno di gamberetti. Non erano per lui o per i pesci, ma per i gabbiani. Raggiungeva un molo isolato, avanzando fino all’estremità del molo stesso. Restava lì in attesa che giungessero i gabbiani. Per circa mezz’ora il vecchio dalle sopracciglia folte e dalla schiena ricurva restava in piedi sul molo, circondato dai gabbiani, fino a quando il suo secchio non si svuotava. Ma anche quando non c’era più cibo i suoi amici pennuti indugiavano vicino a lui. Restavano ancora lì come se ad attrarli non fosse soltanto il cibo. Si appollaiavano sul suo cappello, passeggiavano sul molo, e tutti si godevano quel momento insieme. Hai afferrato la scena? Adesso tienila al caldo per qualche minuto. L’anziano signore sul molo non poteva lasciar passare una settimana senza dire “Non voglio dimenticare”. Si chiamava Eddie Rickenbacker.

Nell’ottobre del 1942, fu dato per disperso in mare. Era stato inviato in missione per recapitare un messaggio al generale Douglas MacArthur. Con un equipaggio selezionato partì alla volta del Pacifico meridionale a bordo di un B-17 conosciuto come la “Fortezza volante”. Da qualche parte l’equipaggio si smarrì, il combustibile finì e l’aereo precipitò. Gli otto membri dell’equipaggio riuscirono tutti a salvarsi. Si ritrovarono nel Pacifico, senza radio. I nove uomini trascorsero tutto il mese successivo a bordo di tre zattere, affrontando il caldo, le tempeste e l’acqua. Gli squali, lunghi almeno tre metri, speronavano le loro zattere di due metri e mezzo. Dopo appena otto giorni avevano esaurito tutte le riserve di cibo. Non avevano più scampo e soltanto un miracolo avrebbe potuto salvarli. Dei nove membri dell’equipaggio, 8 erano credenti, ed uno solo non credeva in Dio. C’era bisogno di un miracolo e il miracolo avvenne.

Dopo aver tenuto un culto pomeridiano gli otto elevarono una preghiera e cercarono di dormire. Mentre Rickenbacker sonnecchiava con il cappello calato sugli occhi, qualcosa atterrò sulla sua testa. In seguito avrebbe detto di sapere che si trattava di un gabbiano. Non sapeva come facesse a saperlo; lo sapeva e basta. Un gabbiano significava cibo…se fosse riuscito ad acchiapparlo. E ci riuscì. Ne mangiarono la carne, usarono gli intestini come esca per i pesci e l’equipaggio sopravvisse. Che ci faceva un gabbiano a centinaia di chilometri da terra? Soltanto Dio lo sa. Ma qualunque fosse la ragione, Rickenbacker era grato. E per questo motivo l’anziano capitano raggiungeva il molo ogni venerdì sera con un secchio pieno di gamberetti e un cuore pieno di riconoscenza. Non voleva dimenticare, non voleva dimenticare. Quando il secchio era vuoto, alzava lo sguardo al cielo e lodava Dio.

Faremmo bene a seguire il suo esempio. Abbiamo molto in comune con Rickenbacker. Anche noi siamo stati salvati da un Visitatore Sacrificale. Anche noi siamo stati salvati da Colui che si è spinto lontano ed è morto per noi, perché noi vivessimo. Il vero miracolo, non fu solo il gabbiano sulla testa di Rickenbacker, ma la trasformazione del cuore di James Whittaker. L’evento più straordinario di quel giorno non fu il salvataggio di un equipaggio, ma la salvezza di un’anima.

James Wittaker era un non credente. Il disastro aereo non lo distolse dalla sua incredulità. Le giornate vissute a un passo dalla morte non lo spinsero a riconsiderare il suo destino. In realtà, quest’uomo non sopportava che un altro membro dell’equipaggio, John Bartak, leggesse in continuazione la Bibbia, per conto suo e ad alta voce. Ma le sue proteste non scoraggiarono la lettura di Bartak e la resistenza di Whittaker non impedì alla Parola di penetrare la sua anima. Senza che Whittaker se ne rendesse conto, il terreno del suo cuore veniva arato. Perché fu dopo la lettura della Bibbia che il gabbiano si posò sulla testa di Rickenbacker e in quel momento Jim divenne un credente.

Una storia di preghiere elevate e di preghiere esaudite. La storia di un Visitatore proveniente da una terra sconosciuta che coprì una distanza enorme per offrire la sua vita in sacrificio. Una storia di salvezza, una storia molto simile alla nostra. Non eravamo anche noi arenati, proprio come quell’equipaggio? Non pregammo anche noi come l’equipaggio? E non fummo anche noi, come l’equipaggio, salvati da un visitatore che non abbiamo mai visto mediante un sacrificio che non dimenticheremo mai? Ho pensato: il resto del mondo è alle prese con la Germania e con Hitler. Su ogni prima pagina campeggiano le azioni di Roosevelt e di Churchill. Il pianeta è stretto in una battaglia per la libertà…e Dio nel Pacifico, manda un gabbiano missionario a salvare un’anima.

Sono enormi le distanze che Dio è pronto a percorrere per ottenere la nostra attenzione e conquistare il nostro affetto. Non sono le circostanze che contano, ma Dio nella circostanza. Non sono tanto importanti le parole quanto il fatto che a pronunciarle è Dio. Non fu il fango a ridare la vista al cieco, ma il dito di Dio nel fango. La culla e la croce erano comuni come erba, ma a renderle sacre fu Colui che vi fu posto sopra. La colomba e il gabbiano non erano nulla di speciale, ma lo era Colui che li aveva mandati.

Eddie Rickenbacker (1890-1973) fu un pilota, eroe di guerra, imprenditore e pioniere dell’aviazione americano.

La testimonianza finisce qui. Ma chi vuol leggere un poco della vita di Eddie Rickenbacker troverà qui sotto le cose che fece e come Dio lo preservasse:

È una figura di spicco della storia statunitense per i suoi successi durante la Prima Guerra Mondiale come pilota da caccia, ma anche per il suo contributo all’industria automobilistica e aerea negli anni successivi. Biografia e Carriera:

1. Infanzia e Gioventù:

Nato il 8 ottobre 1890 a Columbus, Ohio, da genitori svizzeri tedeschi.

Da giovane mostrò un grande interesse per le macchine e i motori, lavorando come meccanico e mostrando un talento per la guida.

2. Carriera come Pilota di Automobili: • Prima di entrare nel mondo dell’aviazione, Rickenbacker era un famoso pilota automobilistico. • Partecipò alla leggendaria Indianapolis 500 e guadagnò notorietà come pilota di auto da corsa.

3. Prima Guerra Mondiale: • Durante la guerra, si arruolò nell’esercito americano e divenne uno dei piloti da caccia più celebri. • Assegnato alla 94ª Squadriglia Aerea (Hat in the Ring Squadron), accumulò 26 vittorie in combattimento aereo, diventando l’Asso degli Assi americano. • Fu decorato con numerose onorificenze, tra cui la Medaglia d’Onore del Congresso per il suo coraggio.

4. Periodo Post-bellico: • Dopo la guerra, Rickenbacker continuò a influenzare il mondo dell’aviazione. • Fu un pioniere nel settore commerciale come presidente della Eastern Air Lines, trasformandola in una delle principali compagnie aeree degli Stati Uniti. • Era noto per la sua visione e la sua dedizione allo sviluppo dell’industria aeronautica. 5. Incidente nell’Oceano Pacifico: • Nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, Rickenbacker sopravvisse a un incidente aereo mentre era in missione per il Dipartimento della Guerra. Rimase disperso in mare per 24 giorni insieme all’equipaggio, dimostrando grande resistenza e capacità di sopravvivenza. 6. Eredità e Morte: • Morì il 27 luglio 1973 a Zurigo, in Svizzera.

Rickenbacker è ricordato come un esempio di patriottismo, determinazione e innovazione, è stato un simbolo di successo in molteplici campi, dall’aviazione al settore industriale. Venne insignito di Medaglia d’Onore del Congresso, della Croce al Merito del Servizio Aereo Distinto (per ben 7 volte) e di numerosi altri riconoscimenti da parte di diverse nazioni. Eddie Rickenbacker non fu solo un eroe di guerra, ma anche un innovatore che contribuì significativamente al progresso tecnologico e industriale del XX secolo.

Dio ci benedica.

Francesco La Manna

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