Il legalismo ti condanna? La grazia ti salva!

Se non ti circoncidi… non sei salvato. Ovvero: il legalismo che si ricicla nei secoli.

Atti 15:1 – “Se non vi fate circoncidere secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati.”

Il legalismo ha mille volti, ma lo stesso cuore: l’incredulità travestita da zelo.
Non importa che tu creda in Gesù, che sia stato riempito dallo Spirito, che abbia sperimentato il Suo amore: se non ti circoncidi, cioè se non ti conformi al nostro sistema, non sei salvato.

Siamo ad Antiochia. I pagani stanno credendo in massa, vengono battezzati nello Spirito Santo senza un solo grammo di Torah, e Dio li accoglie con gioia. Ma ecco che da Gerusalemme scendono i guardiani della dottrina, con in mano il manuale di Mosè, e il cuore inchiodato a un’alleanza che Dio ha già superato. Non sono pagani. Sono credenti. Sono “farisei che avevano creduto” (v.5). Sì, avevano creduto in Gesù, ma con il freno a mano tirato. Il cuore ancora inchiodato al Sinai, mentre la croce grida: “Tutto è compiuto!”

Questa è la radice: Gesù sì, ma non basta. Serve anche qualcos’altro.
Serve la circoncisione.
Serve la legge.
Serve la struttura.
Serve il controllo.
Serve la benedizione “del sistema”.

Oggi si chiama in altri modi:
“Se non ti battezzi nella nostra acqua…”
“Se non sei sotto copertura…”
“Se non sei della nostra chiesa…”
“Se non osservi il sabato, la decima, il regolamento interno…”
“…non sei veramente salvato.”

Ma la radice è la stessa eresia: la grazia più qualcosa = dannazione travestita da santità.

Il problema non è solo teologico. È esistenziale. Il legalismo non è un’idea sbagliata: è un giogo, dice Pietro, “che né noi né i nostri padri abbiamo potuto portare” (v.10). E oggi, ancora, lo si cerca di rimettere sul collo dei credenti. Solo che oggi ha il logo del ministero, il linguaggio da conferenza, la benedizione del pastore famoso.

Eppure, la verità resta la stessa, scolpita nella storia:

“Noi crediamo di essere salvati per la grazia del Signore Gesù, allo stesso modo di loro.” (v.11)

Non ci sono due vie. Non c’è una salvezza per i puri e una per i peccatori. Non esiste un piano “premium” per chi fa tutto giusto.
C’è solo Cristo crocifisso, e chiunque crede in Lui è stato già circonciso, non da mano d’uomo, ma con la circoncisione di Cristo (Colossesi 2:11).
Lo Spirito Santo è il sigillo, non la tua performance.
La grazia è il fondamento, non il tuo curriculum spirituale.

Il legalismo moderno ha tolto il coltello… ma continua a circoncidere anime con la colpa, il controllo, la dottrina della paura.

E allora oggi, come allora, alziamoci come Paolo e Barnaba.
Non per difendere una teologia… ma per preservare la verità del Vangelo (Galati 2:5), per dire ai religiosi travestiti da fratelli: “State tentando Dio.” (Atti 15:10)
E per ricordare a ogni figlio di Dio:
“Se è per grazia, non è per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.” (Romani 11:6)

E se la grazia non è più grazia… allora quello che predichi non è più il Vangelo. È solo religione col nome di Gesù sopra.

Marcello Donadio

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