IL LUPO E LE PECORE

C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. Egli venne di notte da lui e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi segni miracolosi che tu fai, se Dio non è con lui». Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»  Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.  Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d’Israele e non sai queste cose?.

La differenza tra conversione e convinzione è un nodo fondamentale da tenere in considerazione. Parole simili, ma assolutamente distanti tra loro per quel che riguarda il significato.

Nella realtà cristiana di oggi si tende a sovrapporre i due concetti, credendo che l’assunzione della Parola di Dio come verità sia assimilabile ad un processo di conversione.

Una persona va in Chiesa, legge la Bibbia e comincia, nella maniera più onesta possibile, ad affrontare il fatto che tutte le sue convinzioni alla luce della Bibbia siano sempre state sbagliate. Accetta con onestà intellettuale le verità bibliche e si ripropone di attenersi ad esse per reindirizzare la sua vita. Si battezza e si dichiara convertito. Va in chiesa tutte le domeniche, legge la Bibbia, prega e si sforza di mettere in pratica le prescrizioni bibliche con fervente assiduità.

Tuttavia, qualcosa manca nella sua nuova vita da credente… qualcosa di assolutamente imprescindibile.

«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio»”.

La conversione è questione di un secondo. Dio impiega un secondo a convertire un cuore pronto a farlo, e dargli l’accesso al Regno di Dio. Una persona nuova. La conversione è spirituale, un cambio di passo. Non tutte le conversioni avvengono nella stessa maniera. Paolo di Tarso fu scaraventato a terra da un cavallo, mentre sentiva la voce del Signore Gesù nelle orecchie che gli chiedeva “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Paolo era un fariseo, lo sappiamo. Rispettava le leggi della Torah, le prescrizioni della Bibbia, e perseguitava coloro che ostinatamente non rispettavano tutte le regole farisaiche e insegnavano alla folla che non mediante sforzi umani, ma solo ai piedi del Signore Gesù la conversione era possibile.

Non è necessario cadere da cavallo per vivere la nuova nascita. Alcuni sentono un Amore profondo durante la conversione. Altri ancora, frequentatori della chiesa fin da bambini, avvertono un cambiamento ma alcun tipo di sensazione fisica, oppure proprio nulla.

Tuttavia, è necessario nascere una seconda volta per entrare nel regno dei cieli.

Per spiegare il concetto il pastore Bullon utilizza una metafora.

Un lupo vede alcune pecore in un grande parco in mezzo ad un prato; osserva la loro vita tranquilla e deliziosa e si propone di vivere come loro. Comincia a leggere il libro che contiene le leggi delle pecore, cerca di osservarne anche lui le prescrizioni, comprende e riflette. Si avvicina alle pecore e decide di vivere insieme a loro. Si procura una lana da pecora, orecchie da pecora, denti da pecora per camuffarsi ed essere accettato dal branco. Il lupo non ha alcuna intenzione di assaltarle, e neppure crede che la sua sia finzione perché nella sua mente da lupo è l’unica maniera che può conoscere ed escogitare per diventare pecora. Le sue intenzioni sono buone, non malvagie, né riprovevoli. Eppure, con il passare del tempo si rende conto di non riuscire a sbarazzarsi della sua natura. Ha ancora i denti da lupo. Mastica come un lupo. Non riesce a dormire come e quanto le pecore. La sua natura riaffiora continuamente e non sa, non capisce come poter diventare una vera pecora.

L’unica soluzione per il lupo è guardare in alto, ammettere di avere ancora indosso i panni da lupo seppur camuffato, e chiedere di essere convertito in una pecora vera, con la lana e tutto il resto.

Dio impiega un secondo per trasformare un lupo in pecora.

Fuor di metafora, non dimentichiamo di andare al Signore Gesù senza il quale nulla è possibile. Non è possibile la conversione, non è possibile la vita cristiana, non è possibile la purificazione. Andiamo ai piedi di Gesù.

Una considerazione di cui il pastore non si è fatto carico è il dovere di dimorare in Cristo. Come affermò l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati: Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo che ogni uomo che si fa circoncidere è obbligato ad osservare tutta la legge. Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo (Lettera ai Galati 5:2-5).

Non serve a nulla ritornare alla propria natura di lupi per poi seguire tutte le prescrizioni delle pecore, ma permanere in Cristo il quale ha il potere di mantenere le pecore nella loro condizione di beatitudine e gioiosa armonia con il proprio Creatore, nonostante la vita in Cristo sia costellata di miracoli e gioie, ma a volte anche di difficoltà, rinunce, e sofferenze… continuiamo a correre la corsa per la quale siamo stati chiamati, guardando continuamente al premio, alla vita nell’amore e nella pace di Cristo che questo mondo non può offrire.

Il Signore Gesù sia con voi.

Tratto da una predicazione del pastore Alejandro Bullon del 2016 .

Alessandra

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