Il Ministro e la chiusura domenicale degli eserci commerciali

Il settimo giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta. (Genesi 2:1-3)

Come si legge, dall’antropologia biblica, il riposo fa parte del processo della creazione. Il Signore compie l’opera della Creazione, poi si riposa. Si sancisce una legge universale, il riposo al servizio dell’uomo. Dal Vecchio al Nuovo testamento è data da osservare la legge del riposo. Curioso notare quando il Signore Gesù viola la legge del riposo. Compie opere di sabato, richiamando l’attenzione dei farisei e i dottori della legge per aver continuato ad imporre la legge SU l’uomo: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato» (Marco 2:27), dice Gesù, confermando che è il giorno di libertà per godersi i frutti del lavoro compiuto nei precedenti sei giorni. La violazione di Gesù non è tanto per il fatto che di sabato compie miracoli o i suoi discepoli mangiano, ma quanto per il fatto che tale legge toglie la libertà di essere all’uomo stesso. Proprio in questi giorni le cronache riportano l’assunto del Ministro del Lavoro e Sviluppo Economico e vicepresidente del consiglio, Luigi Di Maio, sulla Legge che riprende la festività della domenica con la chiusura degli esercizi commerciali. Una legge che apre il confronto e scontro tra due logiche: quella economica e quella umana, avvalorata dal Ministro sull’importanza di avere il tempo per se, per la famiglia e non costretti dai ritmi del lavoro. Attenzione ritmi che non segnano solo tempo fuori casa e lontano dagli affetti, ritmi che segnano la logica delle multinazionali dell’economia. Qual è il senso dell’uomo di oggi immerso nel lavoro se poi non può godere di se stesso? degli affetti? L’uomo è alla costante ricerca della propria felicità, (vedi articolo in notiziecristiane.com “alla ricerca di se” di Pasquale Riccardi del 29 agosto 2018), ma quando questa è ostacolata dalla performance, produttività, voluta dalle grandi multinazionali del potere economico che impongono leggi di mercato è a discapito dell’uomo stesso. Non so se il Ministro, nelle sue affermazioni, abbia considerato l’implicito del principio cristiano delle leggi che devono essere al servizio dell’uomo e non viceversa. Pur tuttavia sancisce un assunto cristiano al bene di se, al bene reciproco che è in crisi. Forse il grande cambiamento politico, psicologico e sociale è il mettere l’uomo al centro dell’universo e non il potere economico. Non posso, come psicologo e psicoterapeuta, constatare come i molti disagi psichici attuali sono il frutto della perdita delle relazioni, della famiglia, del tempo per se stessi per servire il padrone del potere economico. Del resto non mi va di criminalizzare chi non riesce ad arrivare a fine mese e deve portare avanti una famiglia, di chi vuole costruire il futuro e non vede prospettive. La salute mentale passa anche per questi aspetti sociali.

Serve una drastica trasformazione di mentalità, espressa nelle Beatitudini di Gesù, che se lette con gli occhi della psicologia del profondo, si delineano come una sorta di psicoterapia del cuore per l’uomo moderno perso tra la produttività, il darsi da fare, il trascura e trascurarsi e l’essere (P. Riccardi, Psicoterapia del cuore e Beatitudini, ed. Cittadella Assisi, 2108). Ben venga la proposta del Ministro se a goderla è l’uomo

Pasquale Riccardi | Notiziecristiane.com

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