Il nastro della vita

Come dentro a un film (titolo canzone)

“Non è vero che non ho rimpianti e se potessi tornare indietro come su una pellicola correggerei il passato, riguarderei le scene che ho vissuto e tutto quello che non ho capito, ripeterei le parti che non ho mai imparato

Non e’ vero che mi sta bene quello che ho fatto fino adesso, andrebbe certo meglio se riavvolgessi il nastro:
andrei a cercare cose che ho perduto, cancellerei le volte che ho mentito …”

“…E gira il nastro gira e non lo so fermare…”

Questo testo di una canzone di Luca Barbarossa è rimasto impresso nella mia mente. Ero appena un ragazzo quando ascoltai questa canzone, e, proprio come dice l’autore: “sarebbe bello poter correggere la nostra vita. Andare sul nastro del nostro passato e poterlo correggerlo”. Quanti peccati avrò fatto nella mia vita fino adesso? Mah, un milione? Non li ho mai contati, ma sono un’infinità. E tu amico mio quanti ne hai commessi? Forse come me potrai dire tantissimi. L’Apostolo Paolo disse: “Quanto a peccatore, io sono il numero uno”. Se Paolo è il numero uno è perché non sapeva di noi. Credo che ognuno di noi possa gridare senza remore: Io sono il re dei peccatori. Altrove Paolo disse: “Siate miei imitatori come io lo sono di Cristo”. Possiamo noi dire a qualcuno una frase del genere? (!!!) Ed ecco che mi ritorna in mente la canzone di Luca: “E gira il nastro gira senza fermarsi”…Già dai miei 5-6 anni inizierei a ritoccare la mia vita, a dirigerla come piace a Gesù. Farei questo e quello, e non farei questo e quell’altro. In molte occasioni sarei meno arrogante, e lo correggerei con un Francesco più amabile e docile.

Signore quanti peccati non avrei commesso! Quante cattiverie e scorrettezze non avrei fatto, e per quanto bene invece mi sarei prodigato! Spesso ho sentito questa frase: si dovrebbe morire e poi tornare a nascere per star meglio con la coscienza. Questo indica il quadro che sto descrivendo. Questo è il quadro che è nella mente di tutti. Dalla finestra della mia camera ho una visuale immensa. Ci sono davanti a me migliaia di metri di pianura e centinaia di alberi. La giornata è triste, pioviggina e gli alberi stanno perdendo le loro foglie. Ed io con lo sguardo abbassato medito e analizzo la mia vita. All’improvviso spunta dal cielo un raggio di luce che si fa sempre più spazio fra le nuvole oscure. Allora mi ricordo che un giorno qualcuno è entrato dentro di me e ha messo a posto la mia vita. Sì, Gesù ha fatto questo! Mentre Egli cancella e dimentica i nostri peccati passati, presenti e futuri, noi li ricordiamo come fossero macigni e questi non ci permettono di andare avanti. Se solo riuscissimo noi cristiani a pensare che Gesù un giorno è venuto ad abitare in noi e ha messo a posto la nostra vita, vivremmo con più tranquillità, e saremmo più utili alla Sua causa. Il nastro della nostra vita, al momento della nostra conversione, è stato cancellato e fatto nuovo, come se non fosse mai stato inciso nemmeno il più piccolo dei peccati. Ogni qualvolta che pecchiamo ma ci pentiamo e chiediamo a Dio perdono, il nastro ridiventa integro. Per quelli che non conoscono Gesù, il loro nastro gira senza alcun mutamento fino all’inferno. Solo con un atto di fede, si può permettere a Gesù di cancellare i peccati dalla vita di chi si pente. Luca Barbarossa aveva torto, il nastro certo gira e nessuno lo può fermare, ma il mio Gesù lo può fare cancellando tutti i miei peccati e le mie brutture, facendo di me una persona nuova al Suo servizio.

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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