Il profilo del Diavolo descritto dai teologi

I teologi hanno parlato spesso del Diavolo, mettendo in guardia il mondo contro la potenza corruttrice di questo essere maligno. Si dice che la trovata più bella del Diavolo sia stata quella di convincere gli uomini che lui non esiste. Invece esiste, eccome, e la sua nefasta influenza è palese nelle atrocità commesse nella storia. I teologi lo descrivono come un angelo decaduto a causa della sua superbia e della sua tracotanza.

Per quanto venga definito il “governante di questo mondo” il suo potere è limitato. Dal giorno in cui fu allontanato dalla grazia di Dio gli è stato impedito qualsiasi accesso ai piani alti del mondo spirituale. La sua azione corruttrice è circoscritta al mondo degli uomini. Tutto l’ordine celestiale gli è stato chiuso a doppia chiave. Lo si legge anche nell’Apocalisse: “Ora sono venuti il Regno di Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato gettato giù il Grande Accusatore”. Il suo nome non è menzionato nella Bibbia. Dio lo ha privato della sua identità. Lo ha relegato nelle tenebre spirituali. Le Sacre Scritture lo definiscono “Satana” e “Diavolo” che significano rispettivamente “oppositore” e “calunniatore”. Due aggettivi che si addicono bene a chi credeva di sovvertire l’ordine delle cose con la ribellione e con la menzogna.

Gesù Cristo lo accusò di essere un “omicida” e più volte dovette neutralizzare il suo potere. Non gli permise mai di attaccare chi si affidava a lui. In molte occasioni liberò le persone possedute e quando il Diavolo lo tentò del deserto lo ricacciò indietro, condannandolo senza appello. Tale fu l’avversione del Diavolo contro Cristo da tendergli delle trappole quando era sulla Terra. Poi si ritirava, in una sorta di strategia, per poi tornare ad attaccarlo, fino a sottoporlo alla prova suprema del dolore e della morte. Da quella prova ne uscì sconfitto, perché Cristo, restando fedele a Dio fino alla morte, lo condannò definitivamente alla perdizione.

E’ la malignità che acceca questa potenza formidabile capace di tutte le malvagità e di tutte le maldicenze. La sua dote migliore è l’astuzia. Quella facoltà che gli permette di insinuarsi fin dentro l’anima dell’uomo, facendo passare per bene ciò che è male è male ciò che è bene, rendendo l’immoralità una strada attraente ma ingannevole. La sua arma più formidabile è l’eccitazione dei sensi, con il quale allontana l’uomo dalla grazia di Dio riducendolo a semplice animale. Il Diavolo conosce a fondo le nostre attitudini, le nostre propensioni, il difetto dominante, la strada da seguire per insinuarci un sentimento che ci padroneggerà a un dato momento. Egli può infiammare l’immaginazione con le rappresentazioni più diverse e suscitare negli uomini passioni che portano l’essere umano diritto alla perdizione.

Gli antichi vedevano nei flagelli la mano dei cattivi angeli. Tertulliano, per esempio, tracciò un profilo convincente dei demoni: “Il loro scopo è il rovesciamento completo del genere umano. (…) Non si saprebbe dire fin dove si estende la malizia di questi Spiriti: sfuggendo ai sensi ed alla vista, essi manifestano la loro presenza, non con la loro azione, ma per gli effetti che producono. Se un soffio deleterio si attacca agli alberi fruttiferi ed alle case, marcisce i germi, dissecca i fiori, impedisce la maturazione. Se l’aria si trova alterata senza ragione ed espande dei vapori pestilenziali, li si riconosce là. Da questa stessa influenza oscuramente corruttrice, essi pervertono l’anima dell’uomo, ed agitano con dei furori, con delle vergognose follie, con delle passioni crudeli, con degli errori senza numero. Essi sanno così bene prenderli e circonvenire, ch’essi si fanno offrire da lui dei sacrifici umani di cui si rifocillano con voluttà. Ma il loro pasto più delicato è di distogliere l’uomo con dei falsi prodigi dal pensiero del vero Dio”.

Come si vede, Tertulliano aveva una precisa idea del Diavolo e dei suoi demoni. Guerre, genocidi, conflitti, flagelli, filossera, peste, ovunque egli vedesse rotto l’equilibrio del mondo, vi supponeva la loro azione oscuramente corruttrice. Senza dubbio questi incidenti diversi possono non essere sempre realizzati dal Diavolo, ma possono anche esserlo, perché nulla arriva senza una causa. E la cattiveria dell’uomo, da sola, non spiega tutto.

Mario Barbato

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