IL SACRIFICIO DEL CUORE

Genesi 22:11-14
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo».
Il cristianesimo attuale presta il fianco a tante fantasie spiritualizzate con qualche verso biblico e con l’approvazione di personaggi ecclesiastici che enfatizzano i benefici materiali di una fede che riceve, di un Dio modello Aladino e di azioni che strofinano la lampada per generare salute e provvidenza di ogni genere.
Molti sono anche quelli che, resi delusi da tali prospettive, cercano una diversa soluzione deviando la fede verso la soddisfazione di bisogni interiori cercando benessere psicologico usando la fede come ansiolitico, ma è questo ciò che la Bibbia dice? La fede serve solo a ricevere?
La storia odierna può essere interpretata come un gesto fanatico da parte di Abramo o come una crudele richiesta da parte di Dio che va ad esasperare la fede di un Suo servo ma la verità è che il Signore vuole portare a maturità i Suoi proprio attraverso momenti di grande sensibilità interiore.
Il fatto, pur essendo reale, ha un valore tipologico per quanto riguarda l’offerta che l’uomo può fare a Dio, il Creatore infatti possiede l’oro e l’argento ed ogni pietra preziosa per cui l’unica cosa che l’uomo ha di suo e che può offrire al Signore è il proprio cuore.
Dio, infatti, ha insegnato che il Suo amore è misurabile e dimostrabile con il Dono del Suo Figlio, la vera offerta rinuncia per amore. (Dio ha tanto amato che ha dato).
Egli vuole portarci ad un livello di fede più alto e nobile, vuole farci passare dalla fede che riceve alla fede che offre, ma la vera offerta è quella del cuore perché se offri beni può rimanerti una parte o puoi avere possibilità di nuovo guadagno ma se offri il cuore lo devi offrire interamente e per sempre.
La dimostrazione di amore per Dio non viene da ciò che dici ma da ciò che offri, Abramo dammi il meglio che hai, quello che è sul trono del tuo cuore che rende Dio secondo e non primo, si è difficile ma questo è il momento che tutto quello che hai promesso al Signore, tutti i tuoi desideri per Lui e l’amore che gli hai cantato e proclamato lo dimostri con l’offerta del cuore.
Dio disse di Abramo: ora so che mi ami, può dire lo stesso anche a te?
Risplendi
Tino Di Domenico
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook