Il suicidio non era la soluzione giusta…

Ciao mi chiamo Gennaro, ho 32 anni sono di Pozzuoli (Na) sposato e papà di una splendida bambina, vi voglio raccontare la mia storia, così che possiate capire come DIO ha operato in me grandemente.

Molti credono che DIO sia regola, o che non si possa parlare con Lui, facendolo così un DIO limitato. Per questo vi racconterò la mia testimonianza. Sono nato in una famiglia cattolica composta da mio padre mia mamma e cinque figli, tre maschi e due femmine, sono il quarto dei figli è sono nato nel periodo del bradisismo, quando la mia famiglia venne sfrattata è andò ad abitare nei container e dove lì nacqui io e dove vi restammo per quattro anni, eravamo sei persone in 45 metri quadri quasi. Dopo un lungo periodo ci diedero una vera abitazione anche se era una casa popolare, ma grazie a DIO era una vera casa dove sei persone potevano vivere veramente senza problemi e senza condividere una stanza con altri fratelli. Con il  passare gli anni  crescevo con l’educazione e la fede trasmessa dai miei genitori, con tanti sacrifici per   mandarmi a scuola e facendomi crescere senza farmi mai mancare nulla. Gli anni passarono e come capita nell’adolescenza ci sono i primi amori, le prime delusioni e i primi desideri ma purtroppo i miei genitori non potevano darmi più di tanto ma per quello che   potevano mi facevano sempre felice nel loro piccolo, ma crescendo l’esigenza aumentava. Fin da piccolo ero un ragazzo timido, allegro, generoso e pieno di amici.  Essendo  ingenuo, non conoscevo la cattiveria e l’ingiustizia fino al giorno in cui le ho   ricevute. Proprio per queste amicizie ho conosciuto il mondo, vivevo secondo l’uomo con gli errori e le conseguenze che tutto questo portava.

All’età di 15 anni ho iniziato a passare i momenti più brutti della mia vita.  Persi un amico molto importante “Fabio” in un incidente stradale e nessuno mi poteva consolare e odiavo il mondo intero. Con il passare degli anni la mia vita non aveva più un senso, guardavo tutto con odio e perciò all’età di 17 anni, provai a fare una cosa più brutta al mondo, mi volevo suicidare lanciandomi dal terrazzo della chiesa dove abito alto circa 30 metri e dentro alle mie orecchie sentivo una voce che mi diceva “lanciati che vivi a fare”, ma l’opera di DIO si fece sentire e vedere in un mio amico che mi bloccò evitando il mio lancio. Dopo un po’ mi misi a piangere come un bimbo giurando che non farlo più.

Purtroppo, non fu così perché per altre due volte nella mia angoscia provai a togliermi la mia vita. Si presentò sempre quella voce che mi diceva “che vivi a fare”, ma ogni volta, c’era qualcosa che mi ostacolava. Adesso, ripensandoci, ho capito che era il Signore che mi  proteggeva. Le esperienze brutte di questo periodo, mi hanno fortificato, facendomi dire no a persone che non lo meritano e buttare la mia vita per loro.

Un giorno mi arrivò la cartolina per il servizio di leva, grazie a mio fratello feci la domanda per fare il carabiniere ausiliare. Dopo alcuni mesi arrivò la risposta che mi dovevo presentare per il corso a Cuneo di cui ero molto felice e non vedevo l’ora di cominciare, ma purtroppo i sogni non sempre vanno a buon fine e per l’ennesima volta un’altra delusione. Dopo cinque giorni di corso mi venne una colica renale e mi riscontravano un calcolo di 11mm e per l’arma dei carabinieri non ero idoneo e mi mandarono a casa. Il mio sogno di diventare carabiniere era enorme, così tanto che andai in chiesa cattolica e mi misi in ginocchio davanti ad una statua e pregai, chiesi aiuto a San Gennaro, ma appena uscito mi posi delle domande: ma che ci faccio qui? perché mi devo mettere in ginocchio davanti ad una statua??? che non mi risponderà mai? In questi lunghi anni il Signore mi ha sempre cercato, ma ha dovuto aspettare per molto tempo il mio si. Nel momento in cui mi sono ritrovato a strisciare per terra, mi umiliavo e mi sentivo maltrattato da tutti ero quasi finito. Nella mia testa si creavano mille pensieri e sentivo il bisogno di sfogarmi nel gioco e nel sesso, volendo sempre di più.

Guardando indietro capisco che il Signore è sempre stato vicino a me, voleva che io  diventassi un suo servitore e portatore della sua parola. Egli si servì di un mio collega di lavoro che mi invitò ad assistere per la prima volta ad un culto di preghiera che si tenne il 14 aprile 2013. Fu la prima volta che conobbi DIO, colui che ha creato me e tutto ciò che mi circonda, che mi ha sempre cercato, e che ha mandato il proprio figlio per salvarmi.  Durante la predicazione, mi venne voglia di inginocchiarmi al Signore e chiedere  perdono per tutti i peccati commessi. Il Signore mi ha riempito di gioia e pace da quel momento. Ma la mia vita ancora una volta, mi ha dato un’altra prova da affrontare: il giorno dopo che conobbi il Signore, di ritorno da lavoro, appena fatto la doccia mi bloccai con la schiena. Pensavo fosse un nervo sciatico e iniziai a fare una cura. Dopo quasi tre settimane a letto senza potermi muovere, decisi di andare in ospedale per vedere cosa avessi, perché i sintomi erano diversi da una semplice sciatalgia infatti mi fu riscontrato una doppia ernia al disco. Il Dottore di famiglia, mi disse che per lui non mi dovevo operare, ma dopo quasi 2 mesi bloccato a letto, nella mia angoscia cercai il Signore, mettendomi a pregare con fede e fiducia, chiedendogli se lui voleva poteva guarirmi, lui ascoltò la mia sofferenza, e mi portò in salvo. Grazie al Signore in quel periodo incontrai persone che mi aiutarono, e in pochi giorni ebbi la possibilità di essere visitato da uno specialista ed essere operato. Quando ero in sala operatoria mi apparvero dinanzi agli occhi le persone a me care, oramai defunte, in quell’istante ebbi paura e cercai aiuto nel Signore, lui mi aiutò a non aver paura, e durante l’operazione l’ho sentii al mio fianco.

Nella mia permanenza in ospedale incontrai persone che lottavano contro la morte e capì cose che prima non riuscivo a capire tra cui quale fosse il dono più prezioso che il Signore ci ha donato: ovvero la vita. Dio attraverso gli altri è  arrivato nel mio cuore, e ora usa me per arrivare nei cuori degli altri. E’ passato molto  tempo prima che io mi umiliassi a lui, ha asciugato le mie lacrime, mi ha cambiato in molte cose, e grazie al suo aiuto ho ritrovato la pace e l’amore verso gli altri. Ho appreso di non provare odio nel confronto del prossimo e di chi ha fatto del male me o ai miei cari. Come un’esperienza a me vicina capitato che riguarda mia nipote Desirè. Suo fratello, figlio di suo padre abusò di lei con i suoi giochi erotici. Ogni volta che ascoltavo al telegiornale notizie di bambini abusati provavo tanta rabbia, ma sapendo che ora avevano toccato sangue del mio sangue avrei fatto di peggio, se non ci fosse stato Dio nella mia vita lo avrei ammazzato, appunto se fossi stato quello di prima, ma sono rinato il 14 aprile. Come sta scritto in Galati 2:20 “Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo  ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me”. Per questo se ha aiutato me lo farà con chiunque altro. Quindi vi consiglio di confidare sempre in lui e non smettere mai di pregare con fede e fiducia, vedrete che lui vi aiuterà e non vi lascerà mai soli ne ora e ne mai.

da: dio-ti-cerca.de

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