In un mondo sempre più in fibrillazione e con il nuovo conflitto siriano destinato a causare altre migliaia di vittime e centinaia di migliaia di sfollati, la nostra nazione, così almeno ci raccontano, rischia di implodere sotto il peso di un’immigrazione forzata, clandestina e non, che pare non avere più fine.
I jingle che la televisione di stato continuamente ci somministra sembrano un ironico siparietto di fronte alla tragedia che riguarda chi abbandona il proprio paese per sfuggire a guerre e calamità in cerca di un futuro. E l’Europa che fa? Nomina a commissario all’immigrazione il greco Dimitris Avramopoulos, già sindaco di Atene e ministro della difesa del governo Samaras, famoso per leggi draconiane contro i migranti e per essersi fatto fotografare mentre puntava un mitra verso il confine turco da dove arrivavano gli invasori.
Come confermato da gran parte delle testate giornalistiche, locali e nazionali, con il relativo strascico di polemiche ad uso e consumo di una pessima ed effimera notorietà politica, mentre Renzi è appena tornato dall’America dove si era recato per chiedere in ginocchio l’intervento dei finanziatori della Silicon Valley – scimmiottando Alcide De Gasperi che si mise in ginocchio per risanare davvero l’Italia dopo la fine della guerra mondiale – alcuni stati, Austria in testa, compiono capriole a ritroso nella storia e nel tempo, ferendo non le politiche comunitarie – comunque deboli e non supportate da logiche condivise ed efficaci – bensì la dignità umana.
Nei soli due ultime mesi oltre 2.000 clandestini, tra i quali anche bambini, sono stati bloccati alla frontiera del Brennero “Non siamo più in grado di gestire da soli questo massiccio afflusso di immigrati” ricorda una nota del sindacato di Polizia Coisp” che continua “ i nostri agenti sono lasciati da soli, senza tutele sanitarie, e si trovano a dover fronteggiare un esodo che non sono in grado di controllare”.
Mare nostrum, ma affari vostri – sembra ripetere il governo austriaco – che alle dichiarazioni ha fatto seguire le azioni, e sta concretamente cercando di congelare i patti di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci.
A sostenere con convinzione questa ipotesi sono il ministro dell’Interno Johanna Mikl-Leitner e i governatori di Alta e Bassa Austria, del Salisburghese e del Burgenland incalzati a breve giro di comunicato stampa dai cugini tedeschi, con il partito di Angela Merkel la “cristiana” CSU che in Baviera minaccia una pronta chiusura delle frontiere a sua volta, affermando che Lampedusa non può fare da trampolino verso il nord-europa.
E mentre il ministro dell’Interno Tedesco de Maizere propone di distribuire gli immigrati e i clandestini in tutta Europa ma tassativamente NON in Germania, la Caritas Altoatesina chiamata a rispondere come può all’emergenza umanitaria in atto alza la voce e ricorda a tutti che lo scaricabarile in atto grava alla fine solo sulle spalle degli incolpevoli profughi.
Tutti si lamentano, i muri vengono nuovamente ricostruiti e le persone abbandonate al loro destino.
Benvenuti in Europa, anno 2014: qualcuno ha il coraggio di fischiettare l’Inno alla Gioia?
Fabio Pizzi
Tratto da: http://www.unimondo.org/
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