Internet – La dipendenza è patologia

L’American Psychiatric Association ha inserito tra le patologie psichiatriche, nella nuova edizione del DSM (Diagnostic and statical Manual of Mentaldisorders), anche i comportamenti distorti legati all’utilizzo del web.

I principali sintomi, tipici di un disturbo legato all’utilizzo di internet, sono i seguenti: bisogno di trascorrere molto tempo online per ottenere soddisfazioni personali, mancanza di interesse per la realtà, ansia e depressione nel caso in cui non si abbia accesso alla rete, impossibilità di smettere di tenere sotto controllo gli eventi del web, necessità di ricorrere alla rete con più frequenza rispetto al solito, passare molto tempo connessi e utilizzare internet nonostante evidenti problemi fisici, lavorativi e sociali, fino ad arrivare a sintomi fisici molto simili a quelli manifestati da tossicomani in crisi di astinenza (emicrania, tachicardia, sudorazione, allucinazioni).

Secondo molti psichiatri e psicologi tutto ciò potrebbe portare, nei casi estremi, ad una avulsione completa dalla realtà, che potrebbe sfociare nella schizofrenia vera e propria, con la creazione di un mondo parallelo cybernetico in cui rifugiarsi.

Vengono individuati 5 profili, a seconda della dipendenza: cyber-sexualaddiction (legato alla pornografia), net-compulsion (legato al gioco d’azzardo e allo shopping), information overload (legato alla ricerca spasmodica di informazioni), cyber-relation addiction (legato all’abuso di social network) e computer addiction (legato all’utilizzo eccessivo di giochi online).

Ci si rifugia in un mondo virtuale perché quello reale fa spesso paura, non dà soddisfazioni, né felicità, ma porta con sé ansia, depressione, vuoto.

Il mondo virtuale è un mondo che appare più facile, più semplice, dove non ci si deve per forza esporre, dove è più facile mentire in quanto manca una relazione face to face.

La nostra società, purtroppo, è povera di valori, di certezze e di basi sicure a cui potersi ancorare; manca di verità, di sicurezza e di tutto ciò di cui l’uomo necessita per sentirsi completo. Il mondo virtuale, così come la droga o l’alcool, appare un surrogato più tranquillo rispetto alla vita vera, ma non è possibile sostituirla. L’uomo del nuovo millennio spesso non conosce la fede, l’amore e tutti quei valori che sono stati alla base delle passate generazioni. L’uomo moderno è un uomo senza Dio, un uomo che cerca dunque di trovare un senso alla propria esistenza nell’oggetto, nel materiale, e non è mai contento del risultato ottenuto. Per principio, considera spesso un’ingenuità ricercare queste risposte nel cristianesimo, ma quando lo fa, rimane spesso stupito del cambiamento.

C’è un’altra realtà, un altro mondo che non conosciamo, ed è quello legato all’Amore, allo spirito, alla fede… legato a tutto ciò che può darci la sicurezza tanto cercata, che può riempire il vuoto sempre più profondo del nostro cuore, legato ad un Dio non più giudice (come nell’epoca in cui il cattolicesimo era ancora così influente), ma Padre, come Cristo per primo lo ha presentato.

https://www.missioneparadiso.it/notizie-dal-fronte.php?id=25#leggi

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook