“IO HO MESSO DAVANTI A TE UNA PORTA APERTA CHE NESSUNO PUO’ CHIUDERE”.

Apocalisse 3:7 E All’angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide; il quale apre, e niuno chiude; il qual chiude, e niuno apre: “IO sono Colui che apre e nessuno chiude; Colui che chiude e nessuno apre!”

Credo che tutti quanti noi vorremmo sapere quale sia la volontà di Dio per la nostra vita. Ci sono momenti particolari in cui ci poniamo delle domande, come quando ci troviamo in situazioni particolari, difficili e vorremmo tanto sapere cosa sta accadendo nella nostra vita. “Signore qual è la tua volontà per la mia vita? Perché sta succedendo tutto questo?” A volte, tante sono le domande che ci poniamo. Credo che fossero tante anche le domande che si poneva Giobbe e tanti i dubbi che agitavano il suo cuore. Conosciamo la sua storia, ma voglio citarlo perché questo Patriarca alla fine dirà: “Signore io comprendo che nessuno può impedire un tuo disegno… io non ti conoscevo, ma adesso l’occhio mio ti ha veduto.” Una cosa è certa fratelli, il Signore ha un piano per la nostra vita e un disegno particolare per ognuno di noi. Colui che ha iniziato un’opera buona nella nostra vita la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Egli medita pensieri di pace e non di male e vuole farci del bene in qualsiasi situazione per il Suo piano glorioso che ha per la vita di ognuno di noi. Tante sono le domande che ci facciamo, siamo curiosi e vorremmo sapere qual è la volontà di Dio per la nostra vita! Ebbene, il Signore vuole farci conoscere la Sua volontà per la mia e per la vostra vita. L’Apostolo Paolo nell’Epistola ai Tessalonicesi capitolo 4 verso 3 dice: “Questa è la volontà di Dio per la nostra vita che ci santifichiamo.” La volontà di Dio per ognuno di noi è che ci appartiamo (santificare significa: appartarsi. Siate santi: appartatevi per il Signore), che mettiamo la nostra vita sull’altare di Dio. La nostra vita, al momento della conversione, l’abbiamo donata a Cristo Gesù. Allora Lui aprirà e chiuderà, Lui è Colui che apre e nessuno chiude. Colui che chiude e nessuno apre. Solo allora Egli aprirà una via. Allora Dio ti dirà: “IO ho messo davanti a te una porta che apro e nessuno può chiudere.” Noi ci santifichiamo e secondo le necessità, secondo le opportunità, secondo i momenti Dio aprirà e Dio chiuderà le porte davanti a noi, affinché noi ci possiamo trovare nel posto giusto, al centro della Sua volontà. L ‘Apostolo Paolo nella Epistola ai Romani cap. 12:1-2 dice: “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.” Fratelli e sorelle io posso dirvi per esperienza che, quando Dio apre una porta nessuno la chiuderà. “IO HO MESSO DAVANTI A TE UNA PORTA APERTA CHE NESSUNO PUO’ CHIUDERE”.

La TestimonianzaQ

Nel 1984, vinsi un concorso per un lavoro nella segreteria dell’ università di Firenze, nel dipartimento di Fisiologia che si trova nella zona ospedaliera di Cariggi. Nel 1993, il Signore mise nel mio cuore una necessità di andare via da Firenze, dove vivevo, anche se questo non era il mio desiderio. Mi piaceva stare lì, eravamo impegnati e al servizio del Signore. Facevamo visite agli ammalati sugli ospedali, ero responsabile dell’opera di evangelizzazione, mi occupavo della scuola domenicale e predicavo. Ci occupavamo dei drogati e la nostra casa era sempre aperta per le anime nuove. Avevamo sempre tanta gente a casa nostra con la quale potevamo parlare del Signore e ci sentivamo bene perché stavamo servendo il nostro Dio. All’improvviso, però, Dio mise questa sensazione di inquietudine nel mio cuore e così, un giorno, prima di recarci al culto, chiesi a mia moglie di avviarsi in chiesa con nostra figlia maggiore Sara perché l’avrei raggiunta con l’altra figlia, ancora piccola che, nel frattempo, dormiva ancora. Nell’attesa che si svegliasse, mi misi a pregare e, mentre pregavo, udii una voce chiara nel mio cuore che mi diceva: “IO sono Colui che apre e nessuno chiude; Colui che chiude e nessuno apre! IO HO MESSO DAVANTI A TE UNA PORTA APERTA CHE NESSUNO PUO’ CHIUDERE.” Mia figlia si svegliò e quando andai nel locale di culto il pastore stava per leggere in Apocalisse cap. 3:7. “IO sono Colui che apre e nessuno chiude; Colui che chiude e nessuno apre! IO HO MESSO DAVANTI A TE UNA PORTA APERTA CHE NESSUNO PUO’ CHIUDERE.”
In quel periodo, lavoravo in un ufficio amministrativo e una collega che lavorava nella biblioteca andò in maternità. Mentre stavo a lavoro, il mio direttore mi convocò nel suo studio per chiedermi di spostarmi nella biblioteca, per sostituire la collega assente. Lui mi stimava tanto e provava un profondo affetto per me, visto che ero stato in grado di svolgere un lavoro molto impegnativo. Ricordo che il primo giorno che entrai nella biblioteca, trovai tutto a soqquadro, c’erano libri gettati a terra, libri dietro la porta, libri sugli scaffali in completo disordine e messi alla rinfusa. C’era solo un registro per l’inventario dove venivano annotati i libri che acquistavano. Dopo appena una settimana, il mio direttore, al ritorno da un convegno, credeva di trovare tutti i libri ancora a terra o messi a caso sugli scaffali, ma con area sorpresa mi chiese: “Luigi, ma dove sono tutti i libri?” risposi, “Guardate direttore sono tutti al loro posto, lì negli scaffali, ben ordinati e posizionati tutti in base alla materia.” Non credeva ai propri occhi e felice mi comunicò: “Luigi, da oggi in poi ti occuperai tu della biblioteca!”. Così mi mandò dalla responsabile delle biblioteche che mi insegnò la catalogazione internazionale e cosi imparai a catalogare tutti i libri. Sistemai la biblioteca preparando le schede per tutti i libri, imparai un lavoro nuovo per me! Dopo un anno, quella biblioteca fu aperta al pubblico, un vero miracolo! Gloria a Dio! Restai a Firenze per altri dieci anni, ma il lavoro era molto più semplice e dovevo fare poco o niente visto che ormai era tutto in ordine, c’erano le schede e quindi le persone che venivano dovevano solo prendere i libri dagli scaffali. Grazie alla tanta disponibilità di tempo libero, riuscii a consacrarmi di più al Signore. Quando presentai la domanda per il trasferimento il mio direttore mi convocò da lui e mi confessò di aver fatto di tutto per “ostacolare” questo trasferimento perché non voleva rinunciare alla mia collaborazione, ma non era riuscito nel suo intento. A questo punto mi fece una domanda diretta: “Luigi, ma lei da chi è raccomandato?”. A quel punto gli risposi: “professore, lei sa molto bene da chi sono raccomandato”. E lui continuò: “Ma Dio può fare pure queste cose?”. A quel punto io gli dissi con tutto il cuore: “Dio può fare al di là di quello che noi pensiamo ed immaginiamo”.
Un episodio simile mi capitò quando arrivai a Napoli ed esattamente a Fuorigrotta. Anche qui vidi subito la mano di Dio. Con tutte le centinaia di università che ci sono a Napoli, la più comoda per me era una vicino ai Campi Flegrei, nonostante da casa mia ci volessero 40 minuti di treno per arrivarci. Anche qui mi sono distinto, come figliolo di Dio perché il timore di Dio, l’onestà ci ha cambiato, ci ha fatto delle nuove creature. Di tutti i colleghi che erano lì nella segreteria, io ero il primo ad arrivare e sempre alle 7:45 ed ero l’ultimo ad andar via la sera, mentre gli altri arrivavano, comodamente, anche alle 09:00. Nel 1994, non esisteva ancora il marcatempo per le entrate e per le uscite. Un giorno il capoufficio portò una montagna di pratiche da fare, tra passaggi, trasferimenti eccetera. Noi eravamo divisi in 3 gruppi da 5 persone. A fine giornata tutta la documentazione è stata portata dal capoufficio, una dottoressa che chiese al mio capogruppo: “Pasquale questo è il lavoro di tutto il tuo gruppo?” – “No, questo è il lavoro solo di Luigi” gli fu risposto. La dottoressa rimase stupita e disse incredula: “Non è possibile che da solo abbia potuto fare tutto questo lavoro in così poco tempo!” Da quel momento mi prese sotto le sue grazie, sotto la sua protezione, mi prese in simpatia e mi faceva anche guadagnare di più con incentivi e straordinari, fino a guadagnare il doppio e qualche volta anche il triplo dello stipendio normale. Sei mesi prima avevano aperto una sede di diplomi universitari a Pozzuoli, in cui nessuno voleva lavorare. A quel punto sentii una voce nel mio cuore che mi spronava dicendo: “Ci devi andare tu”. Pensai: “guarda il cervello quello che ti combina”. Personalmente stavo bene a Fuorigrotta, ormai mi ero abituato, mi volevano bene, guadagnavo dei bei soldi (non che fossi attaccato ai soldi), ma perché sarei dovuto andare a Pozzuoli? E’ un posto anche difficile da raggiungere, perché lontano dalla stazione. Decisi, quindi, di non cambiare e di restare dove mi trovavo. Un giorno dovevo fare delle commissioni e andai al centro di Napoli a piazza Borsa. Stavo nel Bus quando mi venne in mente questa nuova sede e pensai alle difficoltà per arrivarci, ma Dio ti fa trovare al momento giusto le persone giuste o manda degli angeli. Due ragazzi davanti a me parlarono fra di loro di questa nuova sede universitaria a Pozzuoli e dissero che il Comune aveva messo a disposizione una Navetta dell’Olivetti che portava dalla stazione ferroviaria a questa sede universitaria. Era come se io mi facessi delle domande nella mia testa a cui poi rispondevano questi ragazzi. Allora pensai: “Vuoi vedere che quella voce che ho udito è vera?” Sono ritornato in ufficio e trovai i miei colleghi parlare di questa nuova sede, così dissi: “Chissà! Può darsi anche che ci vado io a Pozzuoli.” I colleghi di lavoro cominciarono a ridere tutti e dissero che la Dottoressa Delisio non lo avrebbe mai permesso perché riconobbero che io ero l’unico che lavora in modo preciso e seriamente. Risposi prontamente ai miei colleghi dicendo: “Io ve lo dico già da ora e prima che accettino la mia domanda, perché voi sappiate che è il Signore che mi ha detto di andare a Pozzuoli”. Mi presi due giorni di ferie e li passai a casa pregando e Dio mi fece capire in maniera chiara che dovevo andare a Pozzuoli. Mise in me una tranquillità, una serenità nel mio cuore. Così quando ritornai in ufficio comunicai a tutti i miei colleghi che Dio mi avrebbe mandato a Pozzuoli! Tutti iniziarono a ridere e mi dissero: “Se tu vai a Pozzuoli qui ci convertiremo anche noi!”. Il Lunedì successivo, poiché avevo preso un permesso, entrai più tardi in ufficio e vidi i volti straniti dei colleghi e il capogruppo mi riferiva che il capoufficio voleva vedermi e che era molto arrabbiata con me. Andai dal capoufficio e lei mi disse: “Luigi perché hai fatto il trasferimento per Pozzuoli?” – “Dottoressa io non ho chiesto nessun trasferimento.”- “Ma qui è arrivato una lettera di trasferimento urgente a Pozzuoli!”. Io le garantivo di non aver mai fatto la richiesta di trasferimento e di averlo detto soltanto ai colleghi. Non ho mai saputo da dove arrivasse quella lettera, sicuramente dal cielo! I miei colleghi comunque non si sono mai convertiti! Andai a Pozzuoli, dove ho fatto il responsabile dei diplomi universitari dal 1995 al 2001. Lì avevo un ufficio abbastanza grande dove ogni giorno era pieno di studenti che volevano ascoltare la Parola di Dio. Ho predicato a TUTTI gli studenti che venivano lì all’università e fra questi c’era un ragazzo egiziano che diede il suo cuore a Gesù e che in italiano si chiamava Giuseppe. Dopo essersi laureato il Signore lo ha chiamato a predicare come missionario fra la sua gente in Egitto. Quando il Signore decide per noi e noi ci lasciamo guidare, allora il Signore fa miracoli. Io stavo bene a Firenze, stavo bene a Fuorigrotta, ma il Signore mi chiamò a lasciare tutte le mie comodità per servirlo, perché il MIO DIO E’ FEDELE. “IO sono Colui che apre e nessuno chiude; Colui che chiude e nessuno apre!” Il Signore ci benedica
Predica e testimonianza del pastore Di Pasquale Luigi, trascritta da un audio allo scritto da:
Ferrentino Francesco La Manna

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Ho trascritto questa testimonianza del fratello Luigi perché mi ha trasmesso cosa significa avere fiducia in Dio. Cosa significa lasciare le comodità, soldi e quant’altro per amore di Cristo e per le anime. Io ho provato tante volte che significa dipendere da Dio. Chiedo a Dio di essere più costante come il fratello Luigi. Dio ci benedica!
F. Francesco L.

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