Iraq: un nuovo inizio per i bimbi iracheni

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WIN-69-138-870Traumatizzato dalla violenza e dalla persecuzione, il piccolo Asif aveva smesso di parlare. Grazie a una scuola materna cristiana sostenuta da Porte Aperte, oggi, lui come molti altri, ha ritrovato il sorriso. Una testimonianza che ben rappresenta un progetto a cui la nostra missione lavora da tempo grazie al vostro aiuto.

Asif è un bambino di Mosul, Iraq. Prima di compiere 6 anni era già stato testimone del rapimento di suo padre e del massacro di alcuni suoi amici. Traumatizzato da questi fatti, Asif aveva smesso di parlare. Ad un certo punto la sua famiglia è fuggita verso il nord del paese, relativamente più sicuro per i cristiani rispetto a città come Mosul. Qui Asif ha avuto l’opportunità di frequentare una scuola materna cristiana sostenuta da Porte Aperte.

Azhar ci spiega che sebbene la scuola materna esternamente assomigli alle altre (a parte il fatto che è apertamente cristiana), in realtà tutti i bambini che la frequentano, siano essi di famiglia musulmana che di famiglia cristiana, hanno una storia di persecuzione e/o violenza. “Molti di questi bambini sono fuggiti dalle loro città, dove hanno visto violenze e rapimenti”, ci racconta, sottolineando il fatto che tutti sono esposti all’instabilità del paese, anche i musulmani. Come sapete, i cristiani sono doppiamente vulnerabili proprio per il fatto di avere fede in Cristo in un paese in cui i fondamentalisti islamici non esitano a definirli un male da estirpare. “Quando Asif è arrivato qui, non parlava. Comunicava a versi, come un uccellino.

La storia di Asif, tuttavia, non è unica, anzi è semplicemente rappresentativa di molti altri bambini iracheni, cristiani o musulmani che siano. Lo staff di questa scuola materna cristiana supportata da Porte Aperte è preparato a dimostrare con le azioni la misericordia di Dio a tutti i bambini, che essi fuggano dalla persecuzione contro i cristiani o che siano vittime della pura violenza criminale. “Dio è stato misericordioso con noi e noi dobbiamo esserlo con questi bambini. Alcuni frequentano pur non avendo il denaro per farlo”. Ogni famiglia musulmana che porta il proprio bambino qui sa che la scuola è cristiana ed accetta quindi interamente l’impronta e la gestione che la caratterizzano.

Dopo 6 mesi di interazione con lo staff della scuola (insegnanti preparati in vari ambiti, anche nella cura dei traumi) e con gli altri bambini, Asif ha ricominciato a parlare“Quando ha concluso il suo anno con noi, ci ha cantato una canzone in kurdo, che non è nemmeno la sua lingua di origine! E’ stato meraviglioso!”, dice una raggiante Azhar.

Sono straordinari i frutti che si ottengono seminando amore nei cuori di questi piccoli. Su questo, noi di Porte Aperte vogliamo investire, per garantire un futuro migliore a loro e quindi, con fede, al loro paese.

Aiutaci! Attraverso le tue offerte costruiremo un nuovo inizio a questi piccoli uccellini!

Fonte: http://www.porteaperteitalia.org/

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