Italia-Arabia Saudita: celebrazioni a Roma per 80 anni relazioni. La diplomazia con la testa sotto la sabbia!!

“Pecunia non olet”, quando si tratta di fare affari i diritti umani passano sempre in secondo piano, come ad esempio la libertà religiosa – Si celebrano a Roma in questi giorni gli 80 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Arabia Saudita. Per una settimana, nella gigantesca tenda allestita a Piazza del Popolo a Roma, si susseguiranno spettacoli e danze folkloristiche, eventi di musica, gastronomia, turismo, moda, insieme a una mostra sull’arte calligrafica araba. Una serie di iniziative volte a promuovere la conoscenza approfondita della monarchia del Golfo, celebrando le consolidate relazioni di amicizia e gli importanti scambi culturali, economici e politici tra i due Paesi.

Un’ulteriore occasione sara’ la mostra “Alla scoperta dell’Arabia Saudita. La terra del dialogo e della cultura”, che dal 4 ottobre al 30 novembre sara’ ospitata al Vittoriano, proponendo un excursus del prezioso patrimonio archeologico e storico-culturale del Paese.

 Non manchera’ il momento di confronto sui temi dell’attualita’ politica, culturale ed economica, con un forum giovedi’ a Villa Madama presieduto dal ministro degli Esteri Emma Bonino, e dal collega saudita, Saud Al-Faisal. Folta la delegazione saudita venuta a Roma alla quale prendono parte anche il presidente della Commissione Saudita per le Antichita’ e il Turismo, Sultan bin Salman Bin Saud bin Abdul Aziz al Saud, il ministro dell’Informazione e della Cultura, Khaled bin Saud, il vice ministro degli Esteri, Mohammed bin Saud bin Khaled al Saud, il sottosegretario agli Esteri per l’Informazione e la Tecnologia, Abdulaziz bin Mohieddin Khoja, e l’ambasciatore saudita in Italia, Saleh Mohammad Al Ghamdi.

 “Pecunia non olet” dicevano i romani. Quando si tratta di fare affari tutto passa in secondo piano. In questa notizia si sorvola infatti sulle gravi violazione dei diritti umani ai danni delle donne e delle minoranze religiose. Non più tardi di due giorni fa Il Gran Muftì dell’Arabia Saudita, Abdul Aziz Abdullah, si diceva favorevole alla eliminazione di tutte le chiese cristiane dalla penisola arabica. Stessa cosa che accade quando si tratta con la Cina e con tutti gli altri paesi noti per calpestare i diritti umani.

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