Jharkhand, radicali indù attaccano la famiglia di un pastore cristiano: la moglie è in coma (Foto)

Il rev. Basant Kumar Paul guida la Chiesa evangelica nel villaggio di Parihara. Attivista: “Sono stati colpiti per la loro fede in Gesù Cristo”. I fedeli sono ricoverati in condizioni critiche e dovranno essere sottoposti a interventi chirurgici che non hanno i soldi per pagare. La legge anti-conversione sfruttata per molestare le minoranze religiose.

New Delhi (AsiaNews) – In Jharkhand un gruppo di radicali indù ha attaccato la famiglia di un pastore cristiano mentre i fedeli erano riuniti in preghiera. La moglie del pastore, gravemente ferita alla testa, è in coma. Il figlio ha una gamba spezzata. L’attacco contro la famiglia del rev. Basant Kumar Paul è avvenuto nel villaggio di Parihara, distretto di Garhwa, il 12 novembre scorso. Al momento tutti i cristiani sono ricoverati al Sadar Hospital, il nosocomio governativo locale. Ad AsiaNews Shibu Thomas, fondatore del network Persecution Relief che si occupa di difendere i cristiani discriminati in India, condanna con forza “l’ennesimo episodio di violenza contro la minoranza cristiana in India. La Chiesa preghi per la loro guarigione”.

Il rev. Basant guida la Chiesa evangelica locale del Calvary Gospel Ministry. Il rev. David, attivista cristiano in India, denuncia: “Sono stati colpiti per la loro fede in Gesù Cristo”. Egli racconta che “la comunità cristiana è stata attaccata da 8-9 membri del Rashtriya Swayamsevak Sangh [Rss, fazione estremista paramilitare indù, ndr]. I fanatici hanno fatto irruzione nella casa adibita a luogo culto, e hanno iniziato a molestare e picchiare tutti i presenti, compresa l’anziana madre del pastore”. In seguito, aggiunge, “hanno rubato un orologio del reverendo e altri oggetti”.

Sebbene ferito, “il rev. Basant è riuscito a raggiungere la stazione di polizia e a sporgere denuncia. Poi è svenuto. A quel punto gli agenti lo hanno portato in ospedale, dove si trova tutt’ora”. Anche la moglie e il figlio, cui i medici hanno ingessato la gamba sinistra rotta, sono ricoverati nello stesso ospedale in condizioni critiche. “Dovranno essere sottoposti – prosegue il rev. David – ad operazioni chirurgiche del valore di 1.500 dollari, ma non hanno un soldo”.

Shibu Thomas lamenta che nello Stato del Jharkhand “le condizioni dei cristiani sono peggiorante dal settembre 2017, cioè da quando è stata approvata la legge anti-conversione. I fanatici ne traggono vantaggio e attaccano gli innocenti. Inoltre sporgono false denunce [di conversioni forzate] contro suore e sacerdoti cattolici, pastori e fedeli protestanti. Colpiscono a piacimento e linciano musulmani. Compiono cerimonie di ‘Ghar wapsi’ [riconversioni all’induismo dei tribali, ndr]”.

Tutto questo, protesta il leader cristiano, “è diventato la normalità. Il Chief minister e le autorità ne sono consapevoli. Dovrebbero dirlo in modo chiaro e forte che i tribali vengono molestati e che sono forzati alle riconversioni”. L’associazione Persecution Relief, conclude, “ha registrato 330 incidenti motivati dall’odio contro i cristiani nel 2016; altri 440 nel 2017; almeno 477 nel 2018; da gennaio a settembre 2019, gli attacchi contro la minoranza cristiana perseguitata in India sono stati 349”. (A.C.F.)

Asianews.it

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