La Biografia di Giovanni Calvino

giovanni-calvinoGiovanni Calvino nasce a Noyon, il 10 luglio 1509. Era il figlio secondogenito del notaio Gérard Cauvin e di Jeanne le Franc che muore in età giovane lasciando tre figli.

Calvino riceve la sua prima educazione e istruzione alla scuola delle Cappettes, ma attraverso un nobile amico di famiglia, Gioachino e Yves di Hangest, lo mette in contatto con un ambiente colto e aristocratico che lascerà profonde tracce nel suo carattere, già riservato e severo.

Nel 1521 riceve il suo primo beneficio ecclesiastico e di conseguenza la tonsura (l’ingresso nello stato clericale).

Nel 1523si trasferisce a Parigi per proseguire gli studi presso il collegio de la Marche dove ha come maestro Mathurin Cordier un uomo di eccezionali doti pedagogiche.

Nel 1528 consegue il titolo di “maitre ès arts” ma per volontà del padre non può continuare gli studi di Teologia, deve intraprendere gli studi di Diritto a Orléans. Nell’ambiente universitario si distingue per la vita riservata e dedita allo studio ma ha un carattere aperto e gioviale. Viene nominato rappresentante della comunità scolastica ed è proprio qui che lega amicizia con Melchior Volmar un umanista tedesco e convinto luterano.

Nel 1529 si trasferisce a Bourges, dove segue le lezioni di Andrea Alciati celebre giureconsulto ed umanista italiano, qui assimila le istanze più vive del movimento umanista. Da Melchior Volmar viene avviato alla conoscenza del greco e tramite lui entra in contatto diretto con le posizioni luterane.

Nel 1531 terminati gli studi giuridici si stabilisce a Parigi, qui entra in diretto contatto con gli ambienti umanistici e ne segue i corsi al Collège de France dove inizia lo studio dell’ebraico.

Nel 1532 mentre ancora proseguiva i suoi studi, pubblica un’opera “De clementia” dove non assume ancora una posizione spirituale; ma quest’opera ottiene un grande successo. Da qui entra in contatto con personalità dell’ambiente evangelico in particolare con Etienne de la Forge.

Il 1 novembre 1533 collabora nella stesura del discorso di inaugurazione dell’anno accademici con Nicola Cop, rettore dell’università, entrambi si distaccano dalla teologia della Dorbona e si attengono alla linea riformista evangelica suscitando scalpore.

Il 4 maggio 1534 rinuncia a tutti i suoi benefici della diocesi, prendendo una netta posizione riformista che lo costringe a espatriare a Strasburgo.

Nel marzo del 1536 alla sola età di 27 anni pubblica presso gli editori Thomas Platter e Balthasar Lasius la “Istituzione della religione cristiana”, un testo che occupa un posto unico e che ha segnato la storia.

Il 16 gennaio 1537 il Consiglio approva il suo testo degli “Articoli concernenti l’organizzazione della Chiesa a Ginevra”, apportando alcune modifiche al culto tra le quali l’introduzione del “Canto dei Salmi” e la “Confessione di fede”; ma la proposta di celebrare mensilmente la “Santa Cena” e di istituire un “Consiglio incaricato di esercitare la disciplina”, non furono accolte.

Il 21 aprile del 1538, giorno di Pasqua, Calvino e Farel si rifiutarono di dare ai fedeli la comunione di pane azzimo stabilita dal Consiglio dei Duecento, il giorno seguente lo stesso Consiglio li sospende dall’incarico e li espelle dalla città. Calvino si ritira a Basilea, Farel a Neuchatel.

Nel 1539 a Strsburgo che era un ambiente spiritualmente più ricettivo e maturo riesce ad attuare la sua visione della Chiesa come comunità profondamente solidale e disciplinata. Qui ha un’attività pastorale intensa presso gli anabattisti di cui riesce a convertirne alcuni tra cui Paul Volz.

Nel 1540 sposa Idelette de Bure, vedova di Jean Stordeur, anabattista di Liegi, riconvertendola alla fede tradizionale. A Ginevra la situazione va deteriorando a motivo, della crisi interna ed esterna rappresentata dagli scismi, la propaganda anabattista, le reviviscenze del cattolicesimo; così Farel e Calvino riprendono quota. A novembre partecipa come membro ai lavori della delegazione strasburghese.

Il 13 settembre 1541 ritorna a Ginevra e riprende la sua attività di lettore della Sacra Scrittura.

Ad agosto 1542 nasce suo figlio Giacomo che muore dopo pochi giorni di vita. Su ordine del Papa presenta come stampato a Roma il “Formulario delle preghiere e cantici ecclesiastici”.

Nel 1543 pubblica “L’epistola ai credenti per mostrare che Cristo è il termine della legge”, viene inserita come prefazione al Nuovo Testamento nell’edizione ginevrina della Bibbia.

Nel 1544 ci sono delle tensioni all’interno della comunità ginevrina per l’applicazione della disciplina ecclesiastica che porta alla rottura tra Calvino e Castillion.

Nel 1545 vengono individuati alcuni casi sospetti di stregoneria che si concludono con alcune condanne capitali; egli appoggia l’opera della magistratura. In dicembre si apre il concilio di Trento.

Il 18 febbraio 1546 muore Lutero, ne segue un’opposizione immediata alle norme disciplinari recentemente istituite con conseguente processo e condanna del consigliere Pietro Ameaux che aveva sparlato della Chiesa di Ginevra e in particolare di Calvino.

Nel 1547 la politica disciplinare sembra procedere malgrado una costante opposizione, prima della fine dell’anno il fronte protestante si disgrega e si apre la crisi della Riforma in Germania.

Nel 1548 l’imperatore costringe i protestanti a sottoscrivere “l’Interim di Augusta” (maggio), il documento fa solo due concessioni ai Riformati : “l’uso del calice ai laici e la validità del matrimonio ai preti passati alla Riforma”. Calvino temporeggia per non compromettere la situazione già delicata fino a quando dopo la caduta di Costanza, chiede l’autorizzazione ai magistrati ginevrini di pubblicare una sua risposta alle tesi dei concilianti.

Nel 1549 pubblica la sua risposta all’Interim di Augusta sotto il titolo: “Interim Adultero-Germanum”, con l’aggiunta dell’autentica forma di pacificare la cristianità e riformare la Chiesa. In agosto viene stipulato a Zurigo tra Calvino e Bullinger il “Consensus Tigurinus” che suggella l’unione delle diverse teologie riformate svizzere, l’una di origine zwingliana e l’altra calvinista.

Il 1550 fu un anno di intensa attività esegetica e pastorale.

Nell’ottobre del 1551 ci fu un nuovo caso disciplinare che vede coinvolto Girolamo Bolsec e si conclude il 23 dicembre con la sua condanna all’esilio perpetuo.

Nel 1552 continua con le sue pubblicazioni.

Nel febbraio 1553 ci sono nuovi violenti scontri per l’applicazione della disciplina ecclesiastica, in quando sono coinvolti personaggi autorevoli della borghesia. La situazione internazionale permane grave per quanto concerne la Riforma.

Nel 1554 le sue pubblicazioni sono rivolte a confutare le tesi di Serveto.

Nel 1555 ci fu un capovolgimento della situazione politica a favore dei calvinisti.

Nel 1556 si reca a Francoforte per risolvere dei diverbi.

Nel 1557 inizia lo studio dei maggiori testi dell’Antico Testamento.

Nel 1558 l’incoronazione di Elisabetta in Inghilterra assicura la vittoria del Protestantesimo.

Nel 1559 con l’espatrio da Losanna di molti professori dell’Accademia (per motivi disciplinari), Ginevra li accoglie e costruisce così il corpo docenti della sua progettata Accademia, dove Calvino ne redice gli statuti.

Nel 1560 la sua salute, già gravemente malata, peggiora.

Nel 1561 la delegazione protestante, rappresentata da due teologi da due diverse parti, cerca di raggiungere un accordo teologico che pro’ fallisce.

Nel 1562 in Francia ai riformati viene concessa libertà di culto e riconoscimento dei ministri e dei concistori.

Nel 1563 il tema trinitario continua a essere al centro della corrispondenza.

Nel 1564 il suo stato di salute peggiora in modo decisivo, si spegne lucido e cosciente la sera del 27 maggio. Viene sepolto al cimitero di Plainpalais (Ginevra), senza cerimonie e lasciando la sua tomba priva di ogni segno di riconoscimento.

Luisa Lanzarotta | notiziecristiane.com

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