LA DECIMA MONETA!

Qual’è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? Quando l’ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: “Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta”. Lc. 15:8-9

Il padre aveva regalato alla figlia, in occasione delle sue nozze e come usanza locale, una collana di dieci dramme d’argento, ognuna di queste monete equivaleva a un giorno di paga, per cui il valore della collana era di dieci giorni di lavoro.

Il numero delle monete erano in relazione alla ricchezza del padre, la collana diventava un simbolo di donna sposata con ogni dignità, assicurava un periodo di sopravvivenza nel caso venisse ripudiata, ma la mancanza di una moneta poteva significare aver commesso qualcosa di vergognoso, per questo motivo vediamo la grande preoccupazione della nostra amica.

Voglio trasportare la scena in un moderno condominio popolare, la giornata inizia con un buon profumo di caffè, il ragioniere del piano di sopra passa veloce e ti saluta con il suo cordiale sorriso, pensi che hai bisogno di una buona colazione per poi tuffarti nelle tue attività, ma strani rumori provengono dalla casa della tua amica di sopra, cominci a sentire espressioni che indicano grande preoccupazione, pensi che si sente male ma non ti spieghi il rumore di mobili che vengono spostati come birilli.

Sali le scale preoccupata e arrivi sulla soglia di questa casa così rumorosa e noti che i bambini sono in un angolo e, silenziosi, osservano la loro mamma che è presa dall’ansia, la senti che dice “devo ritrovarla ad ogni costo”.

Timidamente chiedi se puoi aiutare ma è come se tu fossi invisibile per questa donna, che ha acceso una torcia e sta guardando sotto il letto e sotto i mobili, la vedi ritornare negli stessi posti dove ha già guardato, non si arrende fino a quando la senti gridare di gioia: “l’ho ritrovata, l’ho ritrovata, che gioia!”.

Vedi nelle sue mani brillare la moneta d’argento, la cui perdita stava minacciando la sua dignità, i suoi occhi tornano sereni, come se ti vedesse solo adesso ti invita a sederti mentre invia WhatsApp ad altre amiche del palazzo, “scendete presto voglio offrirvi una torta speciale, dobbiamo fare festa, ho trovato ciò che avevo perso”.

Questa storia testa il valore che dai alle cose che servono a darti dignità, se accetti con sufficienza la perdita di valori e di affetti o se invece sei, come questa donna, spinta a un cambio di priorità e di azioni pur di recuperare le belle cose e persone che ti sono appartenute.

Accendi il lume della buona coscienza e della Parola, dai valore a ciò che hai perso invece di trovare pericolose alternative, alza i mobili, le cose ferme, della tua vita, spazza, fai pulizia, nella tua mente e nel tuo cuore, ribalta le priorità, oggi la cosa più importante e ritrovare la tua moneta, scoprirai due cose speciali.

La prima è che il valore lo hai perso in casa, ama la tua casa, o comunità, e non dare in essa nulla per scontato, cura la tua famiglia, la seconda cosa è che il tuo bene non è mai uscito da casa tua forse dovevi solo apprezzare quanto è grande ciò che hai, a volte non si tratta di ricevere una cosa nuova ma di ritrovare una cosa perduta.

Non vivere con nove monete se il Padre te ne ha donate dieci, risplendi!

Tino Di Domenico

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