La salvezza appartiene all’UNICO DIO, quello che apparve ad Abramo e che Abramo chiamò: “SIGNORE MIO”. (Genesi 18:2-3)
Orbene QUEL SIGNORE fece ad Abramo e solo a lui la promessa di costituirlo capostipite di un grande popolo: IL POPOLO DI DIO.
Fu proprio a ISRAELE (ex Giacobbe) che Dio gli promise di avere la famiglia più grande del mondo!
“Genesi 28:12 E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala.
Genesi 28:13 E l’Eterno stava al disopra d’essa, e gli disse: “Io sono l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo tuo padre e l’Iddio d’Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua progenie;
Genesi 28:14 e la tua progenie sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai ad occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzodì; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua progenie.”
“IN TE E NELLA TUA PROGENIE” stanno le benedizioni di Dio.
E Dio mise delle leggi e dei rituali da osservare affinché questa famiglia, la famiglia di ISRAELE si mantenesse sempre degna di tale benedizione. La storia ci informa che non sempre ci riuscì, cedendo all’idolatria degli altri popoli, seguendo i culti di Baal (il dio demoniaco Luna) e di Astarte/Iside (la dea Solare della madonna col bambino)
L’adorazione del Dio di Abramo, di Isacco e di Israele è la garanzia di SALVEZZA, perché la SALVEZZA appartiene proprio ed unicamente solo a QUEL DIO.
“All’Eterno appartiene la salvezza; la tua benedizione riposi sul tuo popolo! Sela.” (Salmo 3:8)
Il DIO di Israele dà la salvezza a chi vuole. Solo Lui giudica e salva.
Non ci sono altri dei.
LUI E’. Gli altri dei NON SONO.
Dio però ha messo dei paletti, con le Sue Leggi e con i suoi 613 precetti:
- obbligo della lode e della buona condotta davanti a Dio. Il Salmo 50:23 così recita: “Chi mi offre il sacrificio della lode mi glorifica, e a chi regola bene la sua condotta, io farò vedere la salvezza di Dio.”
- invocazione del Nome del Signore (Salmo 116:13)
- il sacrificio di lode (Salmo 116:17)
- evitare l’empietà (Salmo 119:155)
Ecco dunque la grande realtà che è stata regolata da Dio Stesso: GLI EBREI SONO SALVATI PER LA PROMESSA FATTA DA DIO AD ABRAMO.
Non ci sono alternative e dubbi.
Tutto il rituale complicato ebraico era ed è ancora praticato e mantenuto, nonostante le persecuzioni in tanti secoli e in tanti paesi del mondo.
E’ grazie a questa impostazione vincente degli Ebrei che la Bibbia è arriva fino a noi, senza alterazioni significative di sorta.
Il mondo ha potuto leggere la Parola di Dio, perché gli Ebrei l’hanno “regalata” al mondo!
La salvezza è offerta agli Ebrei “di diritto”, perché è una promessa eterna fatta da Dio al Suo popolo, tramite i suoi profeti.
Mosè parlò di un Libro della Vita dove lui era scritto. (Esodo 32:32)
Il popolo di Israele è stato sempre preso come “diacono” di Dio per adempiere le Sue profezie.
Il Signore sa quale premio Egli ha riservato ai Suoi eletti, ai Suoi martiri, ai Suoi profeti, ai Suoi rabbini e a quanti hanno ubbidito ai Suoi ordini, a volte anche misteriosi.
Egli è il remuneratore, non dimentichiamolo mai.
E che pensiamo che il Signore non abbia accolto fra le sue braccia i sei milioni di Ebrei sacrificati nell’olocausto, previsto 2.500 anni prima dai profeti Ezechiele e Daniele?
Doveva adempiersi ciò che doveva precedere il rientro in Canaan della discendenza di Abrahamo.
Come ai tempi di Mosè, la persecuzione ha preceduto la liberazione.
Adesso andate a toccare Israele e Dio vi spezzerà le mani!
La profezia si è adempiuta. Adesso ce ne sono altre da realizzare…
LA FAMIGLIA DI ABRAMO (seconda parte)
La famiglia “ABRAMO” è stata “protetta” in Egitto per 400 anni, fino a diventare UNA GRANDE ED UNICA FAMIGLIA, numerosissima: “Allora l’Eterno disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. Ma io giudicherò la nazione di cui saranno stati servi; dopo questo, essi usciranno con grandi ricchezze.” (Genesi 14:13-14)
Sembra incredibile, ma Abramo già sapeva tutto, per rivelazione di Dio!
Dall’Egitto la famiglia “ABRAMO” tornò in Canaan, la terra di Israele , conquistandola pezzo per pezzo, fino a costituire due regni “fratelli” e vi rimase per 150 anni al tempo dei giudici poi fu deportata in Babilonia per 70 anni per rimanervi per altri 400 anni fino all’arrivo dell’Impero Romano che finì per conquistare Gerusalemme nel 72 d.C e mantenendo la GIUDEA CAPTA come provincia romana col nome romano di Palestina. La famiglia “ABRAMO” in parte rimase nella sua terra e in parte emigrò insieme ai cristiani, all’evangelizzazione del mondo.
In questo continuava ad adempiere la profezia fatta ad Abramo di benedire chi la benediceva e di maledire chi la malediceva.
La salvezza non è mai staccata dalla famiglia “ABRAMO”, anzi essa è stata confermata con l’arrivo del Messia Ebraico, facendo dire all’apostolo Paolo “Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco.” (Romani 1:16)
Nel 1948 la famiglia “ABRAMO”ritornò ufficialmente di nuovo in Canaan: il Signore stranamente non ha mai permesso che la terra di Canaan fosse “posseduta” prima di allora da discendenti della famiglia di ISMAELE (gli arabi). Canaan passò sotto l’Impero Romano d’Oriente per una decina di secoli e poi sotto l’Impero turco per il rimanente tempo fino al protettorato inglese.
Sembra come se il Signore abbia “custodito” la terra della famiglia “ABRAMO”, mantenendo “puro” il suo rapporto con il suo popolo-famiglia.
Sembra incredibile ma questa “famiglia” speciale non ha mai perso la sua identità di popolo di Dio, anzi, ha mantenuto caparbiamente ogni tradizione e liturgia intatta, al fine di non perdere mai la speranza nella promessa ricevuta in Abramo.
Ed è qui che entra in campo… il Messia!
SAN PAOLO SPIEGA CHE I GENTILI ENTRANO IN QUESTA PROMESSA TRAMITE GESU’ CRISTO… PER FEDE.
Dov’è il problema?
“Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d’Abrahamo. Egli è padre di noi tutti” (Romani 4:16)
In pratica con l’avvento del Messia, la “famiglia” si allarga ai gentili “convertiti”, i quali sono tutti “fratelli” in Cristo ed automaticamente “fratelli” dei membri “originari” della famiglia di Abramo.
I salvati non sono eterogenei, ma omogenei, perché tutti appartenenti ad un’unica famiglia.
C’è da dire purtroppo che i nuovi membri di questa famiglia (i salvati, nati di nuovo) non sempre hanno saputo riconoscere i membri naturali come destinatari degli stessi favori e con gli stessi diritti, e ciò è sempre stato un motivo di estremo disagio per tutta la famiglia di Dio.
La realtà biblica inconfutabile infatti fa rimanere stupefatti; con Gesù la legge non è ANNULLATA ma ADEMPIUTA.
LA LEGGE RIMANE.
Quella stessa legge di Mosè, è stata da sempre considerata valida sia per gli ebrei che per i cristiani, per i primi come patrimonio storico-fideistico, per i secondi come punto di partenza per superarla “nella libertà dello Spirito Santo”.
LA SALVEZZA NON SI E’ MAI ALLONTANATA DAL POPOLO EBRAICO, ANCHE SE SI E’ ESTESA AL POPOLO CRISTIANO-EVANGELICO (non cattolico-madonnaro-idolatrico-romano, per intenderci)
Lo Spirito Santo che prima era stato versato col contagocce fra gli Ebrei, veniva riversato in abbondanza sugli Ebrei che dissero agli apostoli; “Che dobbiamo fare?”
Il profeta Isaia lo aveva annunciato in precedenza nel capitolo12: “Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza, e in quel giorno direte: “Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso!
Salmeggiate all’Eterno, perché ha fatte cose magnifiche; siano esse note a tutta la terra!
Manda de’ gridi, de’ gridi di gioia, o abitatrice di Sion! Poiché il Santo d’Israele è grande in mezzo a te”. (Isaia 12:3-6)
Nella famiglia “ABRAMO” stava avvenendo finalmente il regalo più grande che il mondo potesse mai sperare: la discesa del “Dio con noi” e con la conseguente presenza “definitiva” dello Spirito Santo sulla Terra.
Anche questo, il profeta Isaia lo aveva previsto ed annunciato (ovviamente non lui ma Dio, tramite lui): “Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lungi, e la mia salvezza non tarderà; io porrò la salvezza in Sion, e la mia gloria sopra Israele.” (Isaia 46:13)
Anche il profeta Geremia fu “usato” da Dio per annunciare: “Certo, è vano il soccorso che si aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; Certo, nel SIGNORE, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele.” (Geremia 3:23)
Il Dio che parlò ad Abramo, parla ancora a tutti i suoi discendenti.
Il Messia, inizialmente fu solo degli Ebrei: “Perciò il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno che io sono; io ho parlato. Eccomi!”
Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annunzia la pace, che è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Il tuo Dio regna!”
Ascolta le tue sentinelle! Esse alzano la voce, prorompono tutte assieme in grida di gioia; esse infatti vedono con i propri occhi il SIGNORE che ritorna a Sion.
Prorompete assieme in grida di gioia, rovine di Gerusalemme! Poiché il SIGNORE consola il suo popolo, salva Gerusalemme.
Il SIGNORE ha rivelato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
Partite, partite, uscite di là! Non toccate nulla d’impuro! Uscite di mezzo a lei! Purificatevi, voi che portate i vasi del SIGNORE!
Voi infatti non partirete in fretta, non ve ne andrete come chi fugge; poiché il SIGNORE camminerà davanti a voi, il Dio d’ Israele sarà la vostra retroguardia.
Ecco, il mio servo prospererà, sarà innalzato, esaltato, reso sommamente eccelso.” (Isaia 52:6-13)
L’unico annuncio di Gesù fu: “Il Regno di Dio è arrivato!” (Matteo 12:28)
Occorreva però sempre distinguere fra i membri “buoni” della famiglia di Abramo e quelli “cattivi”, come sempre avviene in tutte le famiglie (vedasi per tutti Caino ed Abele).
La soluzione divina fu: “Il regno di Dio è dentro di voi” (Luca 17:21)
Il profeta Isaia, grande profeta, così si espresse: “Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta”, dice il SIGNORE. “Quanto a me”, dice il SIGNORE, “questo è il patto che io stabilirò con loro: il mio Spirito che riposa su di te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca della discendenza della tua discendenza”, dice il SIGNORE, “da ora e per sempre”.” (Isaia 59:20-21)
In pratica lo Spirito Santo, il Vero ed Unico Vicario di Cristo Gesù, avrebbe fatto la differenza fra Ebrei buoni ed Ebrei cattivi.
Stop.
Indipendentemente dal crederci o meno, lo Spirito Santo ha sempre onorato i membri della famiglia di Abramo, dando nei secoli sempre il sostegno di rabbini “unti” e “consacrati”, i cui nomi sono scritti nel Libro della Vita.
LA FAMIGLIA DI ABRAMO (terza parte)
Con l’arrivo del Messia nella famiglia “ABRAMO”, abbiamo lo sdoganamento dello Spirito Santo, che prima era dato solo ad alcuni e che adesso viene dato a tutti coloro che lo chiedono in Gesù Cristo. (Luca 11:13)
La famiglia si allargò ai gentili, che “nascendo di nuovo” d’acqua e di Spirito entravano a far parte dell’eredità di Abramo. (Giovanni 3:5)
L’intento del Signore era ed è ancora quello di contrapporre ai popoli idolatri e dediti a culti di perdizione, una famiglia, la Sua, più ricca e più potente.
Lo Spirito Santo che il Messia portò come aiuto e sostegno alla Chiesa, insomma come “Paracleto”, era stato annunciato dal profeta Isaia, ma non era stato abbastanza capito quando poi Esso arrivò: “Egli si è rivestito di giustizia come di una corazza, si è messo in capo l’elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, si è avvolto di gelosia come in un mantello. Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere; il furore ai suoi avversari, il contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la loro retribuzione. Cosí si temerà il nome del SIGNORE dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, LO SPIRITO DEL SIGNORE lo metterà in fuga.” (Isaia 59:17.19)
Ebrei e… Messianici insieme per costituire l’esercito di Dio contro Satana, l’artefice di tutte le religioni, stabilendo una grande verità di base: la circoncisione per tutti, quella del cuore, sia per i circoncisi nella carne, sia per i non circoncisi.
L’apostolo Paolo chiarisce bene questo fatto: “Giudeo infatti non è colui che è tale all’esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio.” (Romani 2:28-29) Eccellente!
“Io mi rallegrerò grandemente nell’Eterno, l’anima mia festeggerà nel mio Dio; poich’egli m’ha rivestito delle vesti della SALVEZZA, m’ha avvolto nel manto della giustizia, come uno sposo che s’adorna d’un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli.” (Isaia 61:10)
Zaccaria, padre di Giovanni Battista, ultimo profeta del Vecchio Testamento, così inquadra questo “allargamento della “famiglia Abramo”: “E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetizzò dicendo: “Benedetto sia il Signore, l’Iddio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore (come aveva promesso ab antico per bocca de’ suoi profeti); uno che ci salverà da’ nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano.
Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abramo nostro padre, al fine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita. E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de’ loro peccati.” (Luca 1:67-77)
Dio vuole essere servito “in santità e giustizia”. Non è cosa semplice!
Gesù, il Messia, non ha mai negato l’appartenenza alla “famiglia Abramo”. Emblematico è l’episodio di Zaccheo: “Ma Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Ecco, Signore, la metà dei miei beni la do ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo.
E Gesù gli disse: Oggi LA SALVEZZA è entrata in questa casa, poiché anche questo è FIGLIOLO DI ABRAMO” (Luca 19:8-9)
Gioshù o Gioshuà o Jesus o Gesù è il nome del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, l’IO SONO: svelato il mistero!
Gli Ebrei sono salvati dal loro D-o e il loro Dio salva pure chi crede, che il suo Nome sia Gesù.
Che meraviglia e che allargamento di famiglia!
Ebrei e credenti in Gesù Cristo alla stessa tavola nel Regno del Re dei Re.
Tutta la “famiglia” di Israele riunita a tavola: eccellente!
La salvezza è venuta e viene ancora dai Giudei. (Giovanni 4:22)
Amen.
Questo allargamento della famiglia però non fu indolore, perché suscitò dapprima la gelosia e l’invidia e successivamente l’ira dei discendenti “diretti” di Abramo.
Tanti anni fa… occorreva uno strappo e uno strappo ci fu!
Furono momenti di tensione altissima: “Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo.
Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: “Era necessario che a voi per primi si annunziasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri.
Cosí infatti ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto come luce dei popoli, perché tu porti la salvezza fino all’estremità della terra.” (Atti 13:45.47)
La conseguenza fu che “Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero.
E la Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.” (Atti 13:48-49)
Si ripeteva di nuovo la lotta fra fratelli maggiori e fratelli minori, fra Esaù e Giacobbe, con la legge spirituale che il maggiore deve servire il minore! (Romani 9:12)
Non è facile accettarlo, ma per rendere la pillola più gradita, apprezziamo il fatto che lo stesso Gesù si sottopose a questa stessa legge. Egli “spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il Nome che è al di sopra di ogni Nome, affinché nel nome di Gesú si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesú Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:7-11)
Gloria ed onore al Messia Ebraico, poiché “in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro Nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati.” (Atti 4:12)
A questo punto possiamo concludere che la “famiglia ABRAMO” è diventata una famiglia immensa dove si accede “per fede” e non “per opere”, ma nella quale gli Ebrei sono “facilitati” perché la loro liturgia, presuppone più fede di quanto si possa pensare!
Si dice che gli Ebrei abbiano rifiutato il Messia. Nulla di più falso!
Fu solo un episodio per allargare “la famiglia”, così come spiega l’apostolo Paolo: in Romani 11:11-12 “Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia. Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro DIMINUZIONE è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione!”
Qua si parla di “diminuzione”, non di “sostituzione” come il ramo innestato faceva supporre! Non è stato sostituito l’albero, ma solo un ramo. Non allarghiamoci! “Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto IN UNA PARTE d’Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: “Il liberatore verrà da Sion.” (Romani 11:25-26)
In cielo l’apostolo Giovanni mette tutti i SALVATI davanti al Trono di Dio e dell’Agnello, prima gli Ebrei, contati all’ennesima potenza secondo una simbologia molto nota fra i cabalisti e cioè la completezza di Dio rappresentata dal numero 12 ed elevata al quadrato (x12) e moltiplicata all’infinito, rappresentato dal migliaio (x1000) per un totale di 144.000.
Poi mette UNA GRAN FOLLA quella dei gentili “che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribú, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: “La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello”. (Apocalisse 7:9-10)
Ebrei e messianici (o cristiani, in greco) insieme, salvati dallo stesso Dio!
Che meravigliosa notizia: è proprio un Evangelo! Eu-anghelos in greco significa proprio “buona notizia”!
L’eredità in Abramo ha prodotto, produce e produrrà i suoi effetti, avendo Dio custodito gli Ebrei con un ordine sacerdotale, quello di Araonne, che, sia pur imperfetto, sarebbe stato “figura” di un ordine perfetto, quello di Melchisedek: “Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine d’Aronne?
Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge.” (Ebrei 7:11-12)
E la nuova legge, valida adesso per tutti i componenti della “famiglia ABRAMO” è:
LA FEDE!
“IL GIUSTO VIVRÀ PER FEDE!”
Donato Trovarelli | Notiziecristiane.com
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