La fede salva l’anima… non serve una particolare cultura

…Per poco non mi persuadi a diventar cristiano” (Atti 26:28)

Lo scienziato britannico Thomas Huxley (1825-1895) era agnostico ed era convinto che la religione fosse una superstizione pericolosa.

Un giorno Huxley chiese ad un cristiano devoto: “Cosa significa per te la tua fede?”. Conoscendo lo scetticismo dello scienziato, l’uomo ci pensò un attimo, poi disse: “Lei è una persona molto colta, può confutare ogni mia singola parola”. Lo scienziato insistette per sapere il motivo per il quale il fratello credeva in Cristo.

Quel semplice credente gli disse col cuore tutto quello che Gesù significava per lui. Huxley, profondamente commosso, non fece alcuna discussione, anzi esclamò: “Darei il mio braccio destro per possedere la tua fede in Gesù!”.

Possiamo trarre due lezioni da questo episodio.

La prima è che, malgrado l’istruzione sia importante, per esercitare la fede che salva l’anima (Efesini 2:8, 9) non serve una particolare cultura.

La seconda lezione è che la semplice e diretta testimonianza dal cuore spesso può essere più efficace della discussione di uno studioso.

Davanti al re Agrippa l’apostolo Paolo raccontò come Gesù avesse cambiato la sua vita e il sovrano fu profondamente toccato da quelle parole.

Non esitiamo a raccontare agli altri quello che Gesù significa per noi.

Nel dire agli altri quello che Cristo può fare per loro.

Racconta quello che Egli ha compiuto per te!

Da: evangeliciadiguidonia.it

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