La pestilenza del Coronavirus

Benché questa inattesa “pestilenza” legata al Coronavirus sta suscitando comprensibile apprensione in Europa e anche in quelle nazioni dove non son presenti contagi, chi ha fatto caso al crollo dell’economia asiatica (leggi Borse) nell’arco di così poco tempo?

L’ammontare delle perdite finanziarie si aggira intorno a parecchi miliardi, perdite che stanno avendo una pesante ripercussione sull’economia mondiale, tant’è che i grandi settori del commercio globale come l’export e l’import, il turismo e le materie prime sono entrati in crisi per la riluttanza dei vari operatori agli investimenti in un momento così delicato che sta incidendo anche in Italia: il timore di una grande recessione nel nostro paese non è da sottostimare. Oltretutto, la chiusura di molte frontiere europee (vedi Austria) e l’obbligo della “quarantena” in quei territori teatro dei focolai del coronavirus (Lombardia, Veneto) stanno creando allarmismo dappertutto, tanto che molti stanno facendo scorte alimentari per la paura di pandemia.

Inoltre, malgrado la catena di solidarietà “spirituale” di parecchie comunità cristiane che si stanno unendo in preghiera da ogni latitudine, nonostante la lettura in chiave profetico-apocalittica di qualcuno sulle cause di questa virosi (Matteo 24:7), c’è un dato da non trascurare su cui riflettere: infatti, laddove leggiamo del severo grido di “Guai” riferito alla futura Babilonia (società) che piange e si lamenta perché “in un solo momento è andato in fumo tanta ricchezza” (Apocalisse 18:17), non è proprio così che sta accadendo in questa grande nazione asiatica che esporta in tutto il mondo? Infatti, considerato che son stati colpiti i titoli di grandi multinazionali del trasporto aereo (Air France, Lufthansa, EasyJet, Ryanair, Carnival), della ristorazione, del lusso, della moda eccetera, è fuori luogo associare – in questo preciso momento storico – i succitati passi biblici a quanto si sta verificando in Cina? E tenuto conto che, di conseguenza, la ricaduta economica influenzerà la produzione di merci e un grosso calo della domanda, gli effetti di questa epidemia si faranno sentire anche dopo che tutto finirà.

Sino a quando siamo stati testimoni degli eventi calamitosi degli ultimi tempi quali terremoti, alluvioni, uragani e incendi (vedi California e poi Australia), la tensione e la condivisione sono state comunque circoscritte, mentre adesso, dopo lo scoppio di questa epidemia di Covid-19 partita dalla lontana Whuhan, la paura e la tensione stanno coinvolgendo ogni paese: “gli uomini verranno meno per il timore e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra”, dice Luca (cap. 22 verso 26), ed è proprio questo lo stato d’animo che stiamo vivendo un po tutti! E’ chiaro che non si può gioire per una tragedia del genere, ma quanti si rendono conto che c’è un solo modo per sfuggire alla corruzione di questo mondo e ripararsi all’ombra dell’Altissimo prima che vengano aperti i sigilli biblici? Abramo supplicò Dio perché non distruggesse Sodoma se solo vi si fossero trovati appena dieci giusti (Genesi 18:33), benché solo la famiglia di Abramo e Lot vennero salvate, ma a differenza di Sodoma la Cina si stava preparando a festeggiare solennemente l’anno del Topo, uno dei segno zodiacali tanto amati dagli asiatici. Non è sceso fuoco e zolfo dal cielo, ma tutto è saltato lo stesso. E’ stato forse un avvertimento?

Pertanto, sono del parere che ci troviamo di fronte a uno dei segni dei tempi più evidente che potessimo immaginare, ragion per cui esorto il lettore a non aver paura ma, al contrario, a intercedere perché il Signore nella sua grande misericordia possa “attirare” a Lui quanti sono schiavi del nemico, consapevoli che Dio non permetterà al mare di “sommergerci” e al fuoco di “bruciarci”. Se però saremo fedeli e obbedienti alla Sua Parola.

Salvatore Di Fede

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