La salvezza é personale, il deserto é per tutti!

Tutti noi abbiamo il nostro deserto, ognuno il suo, sì, perché il deserto è personale. Potremmo passare una vita intera a spiegare a coloro intorno a noi ciò che stiamo vivendo, ma nessuno giungerebbe a comprenderlo pienamente, perché, in realtà, questo deserto lo conosce solo chi lo sta attraversando. Tutti noi abbiamo il nostro deserto. La cosa sorprendente, per i credenti, è che spesso crediamo che sia il diavolo a condurci nel deserto, ma la verità è che non è il lui a condurci, ma Dio stesso, affinché impariamo la lezione che solo nel deserto possiamo imparare. Ricordate Gesù? Chi lo portò nel deserto? Non fu lo Spirito Santo?

Ma allora, perché Dio permette che viviamo il deserto, che viviamo problemi, difficoltà, tribolazioni, tanto che ci sentiamo abbandonati da Lui e pensiamo che Lui non ascolti più le nostre preghiere?… La risposta è che non possiamo essere dei veri credenti senza passare dalla “scuola del deserto”. Ci sono cose che s’imparano solo nel deserto. E la nostra postura nel deserto, determinerà la nostra vittoria fuori dal deserto.

Il deserto c’insegna la differenza tra CIO’ CHE E’ MOLTO IMPORTANTE E CIO’ CHE E’ ESSENZIALE. La Chiesa è molto importante, ma Cristo nella nostra vita è essenziale. 4000 amici su Facebook sono “importanti”, ma non essenziali, essenziale è la nostra famiglia.

Nel deserto comprendiamo la differenza tra ciò che è molto importante e ciò che è essenziale. Lui è essenziale, le altre cose perdono di importanza.

Nel deserto impariamo anche la differenza tra IL SAPER DOVE ANDARE E CHI CI STA GUIDANDO. Gesù sapeva chi lo stava guidando nel deserto, lo Spirito Santo. Se noi non riusciamo a comprendere chi ci sta portando nel deserto, non comprenderemo che il deserto è una scuola. Non veniamo condotti nel deserto per capire Dio, ma siamo condotti nel deserto per scoprire noi stessi. Noi siamo il nostro problema! Nel deserto scopriamo la nostra incapacità. Se non comprendiamo la nostra incapacità, non arriveremo mai a dipendere da Dio. Nel deserto impariamo a ubbidire a Dio non nel nostro modo, ma nel suo modo.

Infine, nel deserto impariamo ad ADORARE REALMENTE DIO. Adorare Dio non è cantare alzando le mani. Adorare Dio è non avere nulla, magari perdere tutto, e dire “Gloria a Te Signore!”. Adorare Dio è stare in un letto d’infermità sapendo che si sta lasciando questo mondo è proclamare: “Gesù, Tu sei il Signore della mia vita!”.

Il deserto è molto importante per tutti noi credenti, perché, lo stesso Spirito che guidò Gesù, mette a nudo tutto ciò che siamo: le nostre incapacità di essere veri figli, i nostri difetti, limiti, imperfezioni e peccati, e ci fa acquisire il vero valore di Dio nelle nostre vite.

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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