La salvezza integrale, la primizia del Sangue di Gesù

image (13)Vibra il mio cuore, il silenzio parla, l’amore è potente. Il primo amore non si spegne, non si è spento.

Nevica si! E ciò è bello. Fuori di casa cercavo una tregua all’anima, ma niente! Non ho trovato pace, ma ho scoperto che nel silenzio il creato parla…
POTENZA DELLO SPIRITO SANTO
E SI! è cosi … la verità viene attestata costantemente.
Ieri ho avuto una splendida esperienza, ho potuto constatare LA PRESENZA DI GESÙ nella mia vita ancora una volta. E oggi, giorno di culto, il Pastore parla della primizia del sangue di Gesù.
L’operato della vita di ogni uomo è un sigillo, esso sarà riconoscibile nel giorno in cui verrà giudicato. Questi sigilli vengono apposti dagli uomini su se stessi, perché siano visibili in futuro, nel bene o nel male.
LA CONCUPISCENZA DI CAINO… LE DUE OFFERTE
Genesi cap. 4 – 9:11
Il Signore disse a Caino ” dov’è Abele tuo fratello?” Egli rispose:” Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”
10 Il Signore” che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.
11 Ora tu sarai maledetto, scacciato lontano dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.
Il sentimento di rivalsa di ritorsione dell’uomo verso se stesso, lo “spargimento” di sangue innocente, non può essere il pagamento di un’offerta. Parlo del male che l’uomo fa a se stesso, in maniera consapevole o inconsapevole, infliggiamo a noi stessi, pene, condanne e torture difficili da sopportare. Ma non è quel tipo di afflizione o costrizione che ci solleverà dai nostri pesi.
L’io Caino combatte contro l’io Abele …
Non potremo offrire al Signore il frutto di un gesto malvagio, e farcelo accreditare come qualcosa di buono, men che mai se è un gesto verso noi stessi.
Poiché non sacrifichiamo qualcosa di superfluo, o qualcosa di non “idoneo” o di impuro.
Ma nuociamo a qualcosa di estremamente importante per Dio e di tremendamente succulento per il male, la vita stessa, mentre Cristo si è sacrificato per essa.
Abele e Caino spargono entrambe sangue… il gesto di Abele è un gesto che offre la vita….quello di Caino è  promosso da un sentimento di rivalsa
La lezione che posso imparare da questo passo biblico è il discernimento dello Spirito e della carne.
Lo Spirito promuove la vita ed è mosso dal ” vitale” gesto del dare, la carne conscia della sua temporaneità tende a trattenere.
In verità tutto ciò che non tratteniamo, che doniamo viene depositato nella banca del cielo,  dove noi accumuliamo i beni per acquisire il nostro sigillo. Parallelamente ciò che teniamo per noi, concretizza un tempo determinato e non può essere votato all’estremità.
Abele e Caino, fratelli …stesso sangue, stessa carne. Così come al solito mi trovo a fare i conti con me stesso, il mio spirito Abele la mia carne Caino.
Quando “sono” come Abele, il sangue di Cristo entra a far parte della mia esistenza e gli donerà vita.
Singolarmente, un gesto sacrificale che pare morte, uccisione, è in realtà un azione pro-vita. Il sangue (la vita) torna alla vita (Dio).
Il senso della croce, quello canonico ci riporta perennemente e solo, alla sofferenza di Cristo. Continuiamo a vedere Cristo che soffre, Cristo che soffre, Cristo che soffre!!! E sento come se Gesù mi dicesse … Che ti guardi? Afferra la vita …vai su forza!!! Si io soffro, verso il mio sangue sull’altare di questa croce, proprio perché tu viva!
Non fermarti qui, lascia cadere le corde che ti legano, prendi il mio sangue, è la mia offerrta per la tua vita. Vivi e fa che anch’io viva con te! In te!
Non lasciarmi su questa croce, perché allora si! Mi farai soffrire, morirai tu e morirò anch’io, il mio sangue diventerà freddo si rapprenderà e non avrà più vita in se. Non avrà nulla di attivo per te.
Quando “sono” come Caino guardo ai frutti della terra, li vedo come cose buone e sono cose buone! Dono – anche di cuore –  qualcosa che è marginale alla vita, un frutto di essa, ma non la vita stessa. Quando il mio amore sarà considerato sublime, unico, dal Signore?
Levitico cap. 17 verso …
11 perché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone, perché il sangue è quello che fa  l’espiazione, per mezzo della vita.
Ora se siamo il tempio di Dio come dice l’apostolo Paolo, avremo dentro di noi, nel nostro intimo un altare. Per consacrare il nostro altare al Signore dovremo seguire un “rito” così come dettato da Dio a Mosè
Leitico cap. 4 verso …
7 Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni dell’altare dell’incenso aromatico, altare che è davanti al Signore nella tenda di convegno, e spargerà tutto il sangue del toro ai piedi dell’altare degli olocausti che è all’ingresso della tenda di convegno.
IL DIO DI IERI DI OGGI E DI DOMANI …
Così nulla è cambiato, ieri, oggi e domani, in questo passo mi sembra di leggere …quando sarai raccolto in preghiera, nell’intimità del tuo luogo, ( nel tuo tempio, al tuo altare, nella tua intimità con Dio ) rivolgiti a Dio attraverso il sangue di Cristo Gesù, metti il sangue di Gesù nelle tue preghiere, (incenso aromatico) quando ti lasci dietro il mondo ( all’ingresso della tenda di convegno ) e ti rivolgi al Signore.
Leitico cap. 17 verso …
12 perciò ho detto ai figli d’israele ” nessuno tra voi mangerà del sangue, neppure lo straniero che abita fra voi mangerà del sangue.
13 E se uno qualunque dei figli d’israele o degli stranieri che abitano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere.
14 perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita, perciò ho detto ai figli d’israele:” non mangerete il sangue di nessuna creatura, poiché la vita di ogni creatura è il suo sangue, chiunque ne mangerà sarà eliminato.
LA RICHIESTA DI PERDONO
Cristo chiede perdono al Padre per noi … Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno.
Questa affermazione mi riporta ancora all’esperienza di ieri, nel bosco vicino casa, mentre nevicava. Immaginavo Cristo, una lacrima scendeva dal suo occhio destro, una lacrima carica di sofferenza, infinitamente dolce, dura, cruenta, ma dolce.
Scioccamente ho pensato che Cristo soffrisse per se stesso, per il dolore e l’umiliazione della crocifissione.
Ma Cristo non si sarebbe lasciato crocifiggere per questo …
Giovanni cap. 10 verso …
17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per riprenderla poi.
18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio”
Così quella lacrima non era per Lui, ma per me, per te, per noi, e allora si! In quel momento ho sofferto e ho percepito il Suo amore.
Come definirlo: Potente, grande, dolce, Non so! non so proprio dirlo e ancora vi assicuro, non ho trovato le parole.
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Francesco Blaganò | notiziecristiane.com
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