Si parla tanto di crisi economica e di crisi sanitaria causata dalla pandemia. Nessuno però parla di una crisi ben più grave che ci attanaglia: la crisi dei valori. Trovo preoccupante un mondo dove prevale l’idea che l’importanza di una persona debba dipendere dalle sue risorse economiche e dalla posizione che ricopre nella società. Più hai e più sei importante, considerato, rispettato.
La vita reale è sovraffollata di esseri minuscoli che cercano nei possedimenti materiali uno strumento per colmare un vuoto interiore e una cronica insoddisfazione, costruendosi una felicità di facciata, nel disperato tentativo di celare una solitudine in un mondo dove si è sempre più ricchi fuori ma sempre poveri dentro.
Personalmente credo che ci sia la necessità di una inversione di tendenza che trasmetta agli altri, e soprattutto ai giovani, l’idea che la vera felicità non consiste nell’avere il conto in banca, la villa con piscina, lo yacht di sedici metri, la casa in Sardegna, la macchina costosa, l’abbigliamento firmato, ma risiede soprattutto nella ricchezza interiore. Quella fatta di altruismo, solidarietà, generosità, rispetto per sé stessi e per il prossimo. Una ricchezza che si manifesta con l’educazione, il rispetto, la gentilezza. Qualità dell’animo che non si possono comprare al supermercato, ma che vanno coltivate nella certezza che renderà una persona migliore.
Certo le risorse materiali sono importanti, ma non certe. Perché un crollo della Borsa può prosciugare il tuo conto in banca, un terremoto può abbattere la tua villa al mare, un incidente può demolire la tua auto costosa. Ma niente e nessuno potrà mai privare una persona delle sue qualità interiori. Il denaro è importante, ma spesso serve solo per comprare ciò che si desidera, non ciò che conta veramente. I soldi non servono per acquistare la reputazione, la stima, il rispetto. Queste sono doti che non trovi in saldo in qualche vetrina, ma si possono coltivare solo personalmente e gratuitamente.
Ma purtroppo viviamo in un mondo dove i veri valori sono stati cancellati per lasciare spazio a beni materiali che oggi ci sono e domani potranno sparire come neve al sole, magari dissipati in una vita sfrenata e dissoluta. Avete notato che molti vip diventano alcolizzati e drogati? Perché? Perché, pur essendo ricche, non sono appagate e cercano la felicità in sostanze artificiali. Come disse l’attrice Laura Antonelli: “La mattina ti alzi, ti guardi allo specchio, ti vedi bella, ricca e famosa, ma dentro di te senti un vuoto dell’anima. E allora finisci nell’abisso dei vizi e degli eccessi”. E lei sapeva cosa significavano i vizi e gli eccessi, essendo finita nel tunnel della cocaina.
Una testimonianza che dimostra come non tutto ciò che luccichi sia oro, che certi sepolcri imbiancati possono essere pieni di ossa marce, che i valori morali sono le uniche vie per la realizzazione dell’essere umano e che l’essere conta molto più dell’avere. Perché i beni materiali alla fine verranno inghiottiti dalla morte e lasceranno in giro solo le macerie di una vita mai vissuta veramente, ma sottoposta a una logica che lascerà solo un senso di inutilità.
Mario Barbato
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