L’aborto legale ha ucciso anche Sarah Louise

Sarah Louis Dunn è morta per un aborto legale. Le femministe e i media non fanno una parola.
Si chiamava Sarah Louise Dunn e aveva 31 anni. A parte la Blackpool Gazette , i media sembrano aver completamente ignorato la sua tragica morte. Non ci sono veglie a lume di candela, né tweet arrabbiati contro i “femminicidi”, né discorsi appassionati di “influencer” più o meno influenti.
Dato che Sarah Louise Dunn è morta dopo un aborto,  nessuno vuole saperlo.
Del resto, i media e la propaganda, hanno impiegato decenni per inculcare l’ingannevole narrativa secondo cui l’aborto legale è sicuro. Anzi è necessario per salvare la vita delle donne. Quindi, quando le donne vengono danneggiate o uccise dall’aborto non si deve sapere.
La giovane madre a Blackpool, in Irlanda, è morta di sepsi DOPO un aborto. La sua morte non si adatta alla narrativa.
Nel marzo 2020 aveva abortito.  Poi si è sentita male e si è rivolta al suo medico “più volte” nei giorni successivi,  finché, il 10 aprile 2020, la signora Dunn è stata portata in ambulanza al Pronto Soccorso del Victoria Hospital dove , il giorno dopo, è morta.
Forse qualcuno ricorda la dolorosa vicenda di Savita Halappanavar usata – strumentalizzata – e falsificata per promuovere la legalizzazione dell’aborto in Irlanda.  La foto e il nome di Savita hanno fatto il giro del mondo. Di Sarah Louise non parla nessuno, come non ha parlato nessuno di  Aisha Chithira, morta dissanguata dopo un aborto nella clinica Marie Stopes di Ealing, proprio nello stesso periodo in cui morì Savita (2012).
I media non hanno neanche aspettato il risultato delle indagini sulla morte di Savita. Poi, tre indagini separate hanno concluso che  era morta di sepsi a causa della malasanità e l’aborto legale, ai tempi, non l’avrebbe salvata.  Ma  questo è stato ampiamente ignorato.
La verità non è mportante. E anche le donne, è evidente, non sono così importanti.
Le donne vengono strumentalizzate per promuovere un’ideologia di morte, dalla quale le femministe sono tragicamente accecate.
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