Ciò che di più caro al mondo esiste, il mondo non ce l’ha: l’amicizia e la fratellanza vere, pure e genuine.
Questo gioco di parole potrebbe destabilizzare qualcuno, ma, leggendo attentamente, ne comprendiamo il
suo significato intrinseco: il mondo, inteso come un insieme di persone che operano per, amore, famiglia,
lavoro, salute è in costante degrado.
Stando a quanto ogni giorno sentiamo, la labilità sta prendendo il sopravvento, in una realtà in cui la Lode e
l’Adorazione non sono neanche classificabili tra le azioni che un uomo compie nella propria giornata.
Usciamo di casa, ogni mattina, credendo che la fortuna o il caso determineranno lo svolgimento delle
nostre attività, pensando di poterci “affidare” a ciò che gli antichi greci chiamavano Thyche: una
personificazione della sorte, una forza misteriosa in grado di guidare i nostri eventi.
Riteniamo davvero che il caso possa sovrastare tutto e tutti?
É proprio in questo genere di mondo che ritorna il tema dell’amicizia e della fratellanza: il Signore ci ha dato
la possibilità di instaurare rapporti e creare legami tra noi essere umani, di contare gli uni sugli altri.
Ma l’amicizia è solo questo? L’amicizia ha solo il fine pratico di aiutarci a vicenda nel momento del bisogno,
supportarci nelle difficoltà e gioire delle cose belle?
No, l’amicizia, quella vera e radicata nell’amore che proviamo verso il Signore aggiunge all’aspetto
materiale qualcosa per cercare di raggiungere ciò che il nostro Signore ha in serbo per noi: la condivisione,
l’amore, la lode e l’adorazione comune per Lui.
Qualcuno potrebbe chiedersi: perché non posso lodare e ammirare da solo il mio Dio?
Ammirare e lodare il Signore insieme ai nostri fratelli non significa eliminare la possibilità di farlo anche da
soli nelle nostre stanze, ma dedicare del tempo per compiere queste azioni assieme è fondamentale per
innalzarLo con più forza, amore e trasporto.
L’amicizia è un legame meraviglioso, speciale, in cui possiamo sentirci liberi di mostrarci come siamo, come
il Signore ci ha creati. Ecco che, attraverso il testo sacro, ci vengono mostrate alcune citazioni bibliche sull’amicizia, come quella
che si trova nel libro dell’Ecclesiaste 4:12, la quale dice: “uno può essere sconfitto, ma due possono
resistere, perché la corda a tre trefoli non si rompe facilmente”.
Questo deve farci comprendere che, per mezzo del Signore, quando il rapporto di amicizia diventa una
fraternità, attraverso la quale l’amico viene amato e curato, possiamo essere certi che sentiremo sempre il
sostegno dell’altra persona, anche in questo mondo effimero, blando e vuoto.
Nel momento in cui troviamo quelle persone che possiamo denominare amici e fratelli, ognuno di noi ha il
compito di impegnarsi nel conservare saldo questo legame e la strada più corretta e autentica è solo una:
quella del Signore, la via della pura felicità: “Fratelli miei, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio e
chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio”, Libro di Primo Giovanni 4:7.
Ringrazio il Signore per come opera nella mia vita e in quella dei miei amici e prego affinché il Suo amore
possa riempire sempre di più il nostro cuore, che esso venga istruito ad adorarLo, lodarLo, ammirarLo e
seguirLo. La mia preghiera più grande è che il Signore tocchi i cuori dei giovani ragazzi che vivono
nell’instabilità di questo mondo, affinché essi si ravvedano e intraprendano la giusta via.
Benedetta Argentieri
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