L’amore è amore? No, il peccato è peccato!

Così, con molte e varie esortazioni Giovanni Battista evangelizzava il popolo; ma Erode, il tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, aggiunse a tutte le altre anche questa: rinchiuse Giovanni in prigione. Luca 3:18-20

Giovanni evangelizzava il popolo e rimproverava i politici immorali, Erode aveva una relazione peccaminosa con sua cognata, era un adultero unito a un’adultera.

Giovanni non credeva che “love is love”, l’amore è amore, ma che “sin is sin”, il peccato è peccato, per questo motivo denunciò l’immoralità e con coraggio riprese Erode.

Il precursore di Cristo non indugia, non ha crisi d’identità, neanche si riveste di quella falsa umiltà che spinge la vile religione a non giudicare, egli sa di essere una voce profetica con una chiara missione di preparazione della manifestazione del Cristo.

La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli. Proverbi 14:34

La difesa della moralità di una nazione spetta alla chiesa, al credente, in questo tempo non puoi nasconderti, il riscatto di una nazione che è umiliata dal peccato di un popolo e dei suoi potenti, è responsabilità di ogni credente, ti viene richiesto coraggio e voce profetica.

Non è più il tempo del ritualismo religioso ma è l’ora della testimonianza militante del popolo di Dio, è finito il tempo del mimetismo di credenti camaleonti, è il giorno della chiara identificazione, credente vero a d ogni costo.

Giovanni Battista insegna che dopo la denuncia del peccato arriva la persecuzione, ma il vero profeta di Dio non la teme perché sa che ogni cosa coopera al bene di quelli che amano il Signore.

La vera fede comincerà a costare cara ma sarà più preziosa dell’oro, beato chi la cerca e la trova, la sua vita sarà speciale, la sua voce sarà profetica, le coscienze tremeranno e i malvagi manifesteranno la loro vera natura contro i profeti di Dio.

Nei tempi di apostasia Dio ha sempre suscitato dei profeti coraggiosi, ora egli sta alzando una generazione di audaci testimoni, egli non costringe nessuno ma chiama volontari nel suo esercito:

Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? A chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!» Isaia 6:8

Erode ed Erodiada volevano trasferire al popolo che il loro amore toglieva la peccaminosità alla loro relazione, “love is love”, oggi sarebbero a Sanremo, avrebbero comprato i media, che con le loro campagne dissacranti avrebbe cercato di ridicolizzare la Parola di Dio che invece dice: Non ti è lecito Erode.

Il potere che comprava gli uomini vili, che metteva a tacere i religiosi pavidi del tempo, nulla poteva contro l’uomo di Dio che tuonava: non è “love is love”, è peccato!

Non tutto l’amore è vero amore ma tutto il peccato è vero peccato.

Nel nuovo dizionario si potrebbe tranquillamente togliere la parola peccato, perché non si sa più cosa sia e a cosa applicarlo, la nuova im… moralità non contempla i divieti della Bibbia, Dio è diventato un concetto astratto di divinità culturale.

Oggi come allora la speranza non è politica, giornalistica o una rivoluzione sociale e antropologica, ma in una forte testimonianza profetica di cristiani coraggiosi, si alzino i profeti di Dio e riempiano la terra della conoscenza di Dio.

Alzati dunque, sei la scelta di Dio, testimone della verità, farai scendere fuoco del cielo, non temere opposizioni, i profeti di Dio non muoiono mai, neanche se, come al battista, gli tagliano la testa.

Risplendi!

Tino Di Domenico

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