La mia vita era piena di odio. Non lo manifestavo esteriormente, ma era una specie di oppressione interiore. Ero nauseato dalla gente, dalle cose, dai problemi. Ero insicuro, come molte altre persone. Ogni volta che incontravo una persona diversa da me, la percepivo come una minaccia. Tuttavia c’era un uomo che odiavo più di chiunque altro al mondo: mio padre. Non lo potevo soffrire. Ai miei occhi era l’alcolizzato del paese, e se abiti in una cittadina di provincia ed uno dei tuoi genitori è alcolizzato, tutti ne sono al corrente. I miei amici delle superiori venivano a scuola e facevano battute su mio padre, ricordando quando lo avevano visto in centro, ubriaco fradicio. Non pensavano che le loro parole potessero ferirmi. Mi comportavo come gli altri: apparentemente ridevo, ma dentro credimi, piangevo. Entravo nella stalla e trovavo mia madre distesa per terra, nel letame, dietro alle mucche, poiché era stata picchiata così brutalmente che non riusciva ad alzarsi. Quando venivano a trovarci degli amici, portavo mio padre nella stalla, lo legavo e parcheggiavo la sua macchina vicino al silo. Poi dicevo ai nostri amici che era dovuto andare da qualche parte. Penso che nessuno possa aver odiato qualcuno più di quanto io abbia odiato mio padre. Cinque mesi dopo, però qualcosa cambiò tutto, perché l’amore di Dio entrò nella mia vita attraverso Gesù e il mio odio svanì. Riuscii a guardare mio padre dritto negli occhi e a dirgli: “Papà, ti voglio bene! Ed era vero. Visto come mi ero comportato nei suoi confronti, mio padre fu profondamente colpito da questo gesto. Quando mi trasferii in un’università privata, fui vittima di un incidente automobilistico piuttosto grave. Mi portarono a casa con il collo in trazione. Non dimenticherò mai il momento in cui mio padre entrò nella stanza e mi chiese: “Figliolo, come puoi amare un padre come me?”. Gli risposi: “Papà, sei mesi fa ti disprezzavo”: Poi gli dissi: “Ho permesso a Cristo di entrare nella mia vita. Non riesco a spiegarti completamente cosa sia successo, ma è stato da allora che mi sono sentito capace di amare e di accettare non soltanto te, ma anche le persone come me, e altre così come sono”. Quarantacinque minuti dopo si verificò uno degli eventi più emozionanti della mia vita. Mio padre mi disse: “Figliolo, se Dio può fare nella mia vita quello che ha fatto nella tua, allora voglio dargli un’opportunità anch’io e, con le lacrime che gli rigavano il viso, si inginocchio e chiese a Dio di perdonarlo.
Josh McDowell
Trascritto da La Manna Francesco – notiziecristiane.com