L’Asina di Balaam parlò veramente?

Risposta: La storia dell’asina di Balaam è contenuta nel libro dei Numeri al capitolo 22. Balaam era un profeta che praticava divinazione e altre arti magiche, che aveva guidato molto spesso Israle all’apostasia, e che venne identificato come un falso profeta sia da Pietro, (II Pietro 2:15-16) che da Giuda, (Giuda 1:11). Come possiamo facilmente leggere dalla Parola di Dio, Balaam fu impedito dal Signore di proferire le parole che il suo cuore gli suggeriva per suo disonesto guadagno. In questo preciso momento del capitolo 22 già richiamato, lui sella la sua asina, e con i re di Moab torna indietro fino a Balak. Sulla strada, mentre Balaam pensa a come “potere aggirare” l’ostacolo posto da Dio, il Signore vede la ribellione del falso profeta e si accende di ira nei suoi confronti inviando un angelo a serrargli la strada con l’intenzione di ucciderlo. Leggiamo:

Numeri 22:28-33 — 28 Allora l’Eterno aperse la bocca dell’asina che disse a Balaam: «Che ti ho fatto per percuotermi in questo modo ben tre volte?». 29 E Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei burlata di me; se avessi una spada in mano, ora ti ammazzerei». 30 L’asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino a quest’oggi? Sono forse abituata a comportarmi così con te?». Ed egli rispose: «No». 31 Allora l’Eterno aperse gli occhi a Balaam, ed egli vide l’Angelo dell’Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano. E Balaam si inchinò e si prostrò con la faccia a terra. 32 L’Angelo dell’Eterno gli disse: «Perché hai percosso la tua asina ben tre volte? Ecco, io sono uscito come tuo nemico perché la via che batti è contraria al mio volere; 33 l’asina mi ha visto e mi ha schivato ben tre volte; se non mi avesse schivato, io ti avrei certamente ucciso lasciando in vita lei».

Al verso 28 leggiamo che l’Eterno aperse la bocca dell’asina. E, da questo non vediamo alcun dubbio che l’asina parlò veramente con Balaam. La cosa notevole fu non soltanto che il Signore aprì la sua bocca, ma che l’asina ebbe la possibilità di intrattenere una conversazione razionale con il falso profeta. Da un lato, la presenza dell’angelo del Sginore è tipificante come della presenza di Dio stesso, (confronta Genesi 16:9-16Esodo 3:1-6). Notiamo che Balaam, nonostante la cosa incredibile, non mostrò costernazione nel constatare che l’asina gli stesse parlando. E, proprio perché da un lato la domanda che l’angelo rivolse a Balaam fu la stessa che l’asina rivolse a Balaam, riteniamo che fu l’angelo stesso a parlare attraverso l’asina, quasi ad anticipare le parole di Gesù quando sostenne che le pietre avrebbero gridato se i Suoi avessero taciuto, (Luca 19:40). Se l’asina è un essere vivente, evidentemente non ha capacità vocali come l’uomo, esattamente come le pietre, ma Dio può far parlare l’una e le altre, segno che Dio può tutto. Lo stesso Pietro evidenzia questa considerazione quando scrive che l’asine è una bestia senza voce, (II Pietro 2:16)

L’unica vera situazione importante di questo aneddoto da tenere in considerazione non è tanto l’episodio miracoloso dell’asina parlante, quanto il fatto che Dio sa come arrivare a piegare il volore di chiunque a se. Al verso 38 infatti poi leggiamo che Balaam disse: “Io devo riferire soltanto le parole che Dio metterà nella mia bocca”. Dio può ogni cosa. Resta nella Sua più completa fiducia.

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