Lavare i piedi al prossimo? Il vero cristiano risponde: “Certo!”

lavanda_piediLa lavanda dei piedi è prova di totale, decisivo e definitivo amore, “sino all’estremo”. Senza perdere la signoria dovuta alla sua condizione di Figlio di Dio, il Signore si fa servo e questa donazione di se stesso è sigillata nella croce dove l’Agnello di Dio salva l’umanità. Il rito della cena pasquale ebraica prevede, al suo inizio, che il capofamiglia lavi le mani dei commensali, prima di iniziare il pasto. Gesù reinterpreta questo gesto, sostituendolo con il lavaggio dei piedi. In genere il gesto del lavare i piedi era riservato ai servi o agli schiavi, esso è un dunque un gesto di estrema umiltà ed umiliazione, il cui senso è spiegato da Gesù stesso. Immagino il volto dei discepoli quando Gesù cominciò a spogliarsi e cingendosi dell’asciugatoio incominciò a lavare i piedi ad essi. Che gesto di profondo amore ci ha insegnato il Maestro, l’Agnello purissimo, l’Unigenito Figlio di Dio che lava i piedi a dei peccatori, per lo più a Giuda che ancora non lo aveva tradito fisicamente. Egli ci fa capire che allo stesso modo dobbiamo mostrare umiltà ed amore al prossimo e soprattutto al nemico. E’ troppo facile amare chi ci da’ il contraccambio di una nostra azione, oppure amare le persone che ci circondano come la famiglia, gli amici. Ma il vero amore lo dimostriamo a chi non ci rispetta , a chi ci tradisce, a chi non ha cura di noi. Il nostro Signore Gesù è morto per noi tutti, nessuno era in grado di poter vivere dopo la morte, perché il salario della morte è il peccato, ma è grazie a quel sangue versato alla croce che possiamo vivere per l’eternità, grazie a quell’amore smisurato. E noi nel frattempo cosa facciamo? Dov’è l’amore di Dio nei nostri cuori? Dov’è l’umiltà che Lui ci ha insegnato? Molto spesso ci definiamo cristiani ma non lo dimostriamo a fondo. Si certo andiamo in chiesa, offriamo al Signore più di quanto dovuto, aiutiamo i nostri amici, i nostri parenti, ma questo NON BASTA! Egli è morto anche per quel fratello o sorella antipatica, anche per il tuo vicino che non rispetta gli orari del silenzio, per il tuo titolare che non ti retribuisce secondo il tuo operato, per il collega che si crede superiore a te e che magari sparla con il tuo datore di lavoro proprio di te, e perché no anche per l’amante di tuo marito o di tua moglie, per i tuoi suoceri invadenti.

Vogliamo renderci conto che Lui non ha un grado di misurazione pari al nostro? Egli ci ama incondizionatamente, ha lavato i piedi a Giuda sapendo che lo avrebbe tradito!!!!!Per noi sarebbe Pazzia, talvolta si va dal pastore a dire le azioni negative  che quel fratello o quella sorella ha fatto nei tuoi confronti… Ma oltre al pastore, che sicuramente ti da dei buoni consigli, cosa ti direbbe Gesù? Ti darebbe la stessa risposta che dà ai suoi discepoli: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.» (Giovanni 13,12-15)” Se facessimo quello che Egli ci ha detto di fare ci sarebbe costantemente la Sua presenza dentro di noi e dentro la nostra chiesa. Non lamentiamoci se non sentiamo più la pace nei nostri cuori. Ci siamo chiesti se stiamo nella volontà  di Dio? Se il Signore è entrato nella nostra vita ,ma se soprattutto abita dentro il nostro cuore non ci dovrebbe essere tanta rabbia e tanta superficialità nei confronti dei nostri nemici. E’ difficile, effettivamente le cattiverie che ci pone il prossimo non possiamo dimenticarle e poter perdonare subito, ci vuole tempo… Ma riflettiamo un po’ Gesù quando si trova sulla croce cosa dice: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che essi fanno” Luca 23/34. In un batter d’occhio ha perdonato coloro che l’hanno percosso, sputato in faccia, quelli che che lo deridevano , in quel momento poteva punire tutti perché Egli è Dio, ma non l’ha fatto, e dopo i discepoli capirono quel gesto folle della lavanda dei piedi. Ma io vorrei dire come disse Pietro: “Signore non lavare  soltanto i piedi , ma anche le mani ed il capo”. Amare e perdonare che belle  parole, ma molte volte non ci rendiamo conto che noi usiamo odio e vendetta. Ci mascheriamo dietro il cristianesimo, ma in realtà non abbiamo capito che dobbiamo cercare di assomigliare al Maestro in tutto e per tutto. Il perdono secondo Dio è spiegato CHIARAMENTE in questi versi:

Mt 18,21-35
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.

Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Signore aiutaci ad essere come a te piace, metti in noi il tuo stesso AMORE.

Dio ti benedica

Alaia Emanuela – notiziecristiane.com

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook