LE PROCESSIONI SONO BIBLICHE? VENGONO DA DIO?

La prima obiezione che si deve muovere contro il clero e tutti i Cattolici Romani è il fatto che hanno eliminato dal loro catechismo il secondo comandamento dei dieci comandamenti che Dio diede a Mosè, che dice:

“Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 6 e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. (Esodo 20:4-6)

La Bibbia condanna chiaramente l’idolatria e definisce cosa sono e cosa fanno gli idoli. Infatti in essa leggiamo:

“Ma il nostro DIO è nei cieli e fa tutto ciò che gli piace. 4 I loro idoli sono argento e oro, opera di mani d’uomo. 5 Hanno bocca ma non parlano, hanno occhi ma non vedono, 6 hanno orecchi ma non odono, hanno naso ma non odorano, 7 hanno mani ma non toccano, hanno piedi ma non camminano; con la loro gola non emettono suono alcuno. 8 Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano”. (Salmo 115:3-8)

I Cattolici Romani affermano che le processioni hanno un fondamento biblico, che hanno origine nella Sacra Scrittura, in quanto il significato della parola “processione” deriva dal verbo latino “procedere” e dal sostantivo “processio”, che significano marciare, camminare, andare avanti, uscita solenne, corteo religioso. Loro si rifanno al passo dell’Esodo dove troviamo il popolo che cammina nel deserto verso la terra Promessa con l’Arca dell’Alleanza. Purtroppo, in questo, i Cattolici Romani, si appendono agli specchi dell’Antico Testamento. Difatti il Cattolicesimo in tutta la sua struttura religiosa è ombra dell’ebraismo, piuttosto che riflesso del Cristianesimo. Infatti, lo scrittore agli Ebrei dice che “tutte queste cose erano ombra di ciò che Cristo doveva venire a compiere; e venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, ha attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo, cioè, non di questa creazione, 12 è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, e ci ha acquistato una redenzione eterna. (9:11-13).

Nella liturgia cattolica la processione è una supplica solenne fatta in onore e lode di Dio o dei “santi”, in ringraziamento, in penitenza e in espiazione, specialmente in tempi di calamità; ma tutte queste pratiche e riti religiosi, altro non sono che ombra di quello che Cristo è venuto a compiere sulla croce per l’intera umanità. Infatti, quelli che sperano di ricevere la salvezza attraverso le processioni e i loro idoli muti, annullano il sacrificio di Cristo Gesù sulla croce, l’unico che ci ha donato la vera salvezza.

Per i Cattolici Romani, queste processioni sono delle vere e proprie tradizioni tramandate di generazione in generazione. Ma, purtroppo dietro a tali processioni si nascondono strane manovre di denaro di persone che tutto sembrano tranne che spirituali; perché, diciamocelo in verità, dietro queste processioni non c’è niente di spirituale, ma solo fanatismo ed esibizionismo.

Nel libro degli Atti degli apostoli, in cui Luca narra in maniera particolareg­giata come si svolgeva la vita della Chiesa primitiva a Gerusa­lemme, e nelle epistole che gli apostoli scrissero alle Chiese, non troviamo traccia di nessuna processione in onore e lode di Dio, o per chiedergli la pioggia o scongiurare una tempesta. Anche per quanto riguarda il pane che veniva spezzato e distribuito ai fedeli in commemora­zione della morte di Cristo, non si dice che esso veniva portato in processione per le vie delle città o dei paesi. Anche le processioni in onore di santi o di martiri non esisteva­no. Invece oggi queste processioni, sono molto diffuse in seno alla chiesa romana; ogni anno, in ogni città, viene portata in processione la statua raffigurante Tizio o Caio che si dice sia il protettore di tale città. E il popolo, purtroppo, senza intendimento biblico, ma guidato da una tradizione religiosa, si “prostituisce” (termine che viene usato ripetutamente nella Bibbia per chi si prostrava agli idoli) dietro questi idoli muti – che sono in abominio a Dio -, adorandoli, invo­candoli, e così invece che dare la gloria solo a Colui a cui appartiene la gloria, la danno ai loro idoli.

Io prego che da tali pratiche religiose possiate ravvedervi, perché è scritto che gli IDOLATRI non erediteranno il regno di Dio.

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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