Quanti di noi sono convinti di poter scegliere come servire il Signore? Dio, però, ha in serbo cose più grandi per coloro che lo vogliono seguire! Leggiamo l’esperienza di Marco…Mi chiamo Marco, ho trent’anni e fin da piccolo frequento la chiesa evangelica. In quanto nato in una famiglia cristiana, gli insegnamenti ricevuti a casa e quelli in chiesa andavano di pari passo con quanto scritto nella Bibbia. Andavo tutte le domeniche in chiesa con i miei genitori e mio fratello e pensavo che essere nato in una famiglia cristiana mi mettesse in condizione di non dover fare nulla di più.
Durante l’età adolescenziale ho iniziato per la prima volta a incontrare compagnie e amici al di fuori di quelli che ero abituato a frequentare, ovvero gli altri ragazzi della chiesa.
Inizialmente era solo un modo per incontrarsi durante la giornata per giocare a calcio o uscire col motorino, ma pian piano il coinvolgimento era sempre maggiore. Iniziai a uscire la sera, di volta in volta tornavo a casa sempre più tardi e trovavo delle scuse per non andare in chiesa. Era difficile abbandonare quelle amicizie, perché non vedevo niente di male nello stare con gli amici, ma ricordo con precisione le parole del pastore che diceva sempre di non nascondersi dietro la frase “Cosa c’è di male?”, ma di chiedersi cosa c’è di bene.
Le amicizie si facevano sempre più pericolose e iniziava a girare un po’ di droga, ma il Signore mi portò ad allontanarmi da loro e per questo lo ringrazio, perché mi ha preservato da esperienze spiacevoli.
All’età di diciotto anni feci il battesimo in acqua e poche settimane dopo ricevetti il battesimo dello Spirito Santo; fu un’esperienza indescrivibile! Ero contento perché il Signore mi aveva liberato dalle brutte compagnie, ma feci l’errore di rilassarmi troppo su questa liberazione ottenuta.
Negli anni successivi tutto sembrava andare per il meglio, secondo il mio punto di vista, e cresceva in me la convinzione che ero io a determinare le scelte della mia vita, dando poca importanza a quanto è scritto nella Bibbia.
Il Signore spazzò via questa mia convinzione mettendo fine ad una lunga relazione che avevo da sette anni con una ragazza. Tutti i miei progetti finirono, i miei desideri sparirono in un solo giorno e mi ritrovai solo.
In Giobbe 5:18 è scritto: “poiché egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono“. Queste parole diventarono realtà nella mia vita perché il Signore che aveva determinato quella situazione, ha anche saputo tirarmi su in quel momento di grande sconforto. Mi ha ripreso, esattamente come fa un padre verso il proprio figlio, ma poi con il suo amore mi ha consolato.
Fonte: http://www.betaniachiesaevangelica.it/
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