L’ennesimo triste Natale: per Dio!

Anche quest’anno sta per arrivare il Natale. Luci colorate, dolci a volontà (per chi ha soldi da spendere e può permetterselo), viaggi e vacanze, regali, panettoni, brindisi e champagne.

Che gioia, qualcuno dirà.

Vacanze per i bimbi a scuola e tanto divertimento. Tanti soldi spesi per fare e ricevere regali (a chi ci è simpatico o a coloro da parte dei quali poi ci aspetteremo il contraccambio).

Si è tutto un fermento questo periodo del “Natale”: concerti, messaggi e propagande in nome dell’ “essere più buoni” (in questo fantastico e magico periodo dell’anno.

Tutto sfavilla, tutto s’accende. E, come per magia, tutto sembra essere più bello.

Che splendido il Natale!

Tutti siamo portati (o indotti) a pensarla così. Non è vero?

Ma siamo sicuri che tutti, proprio tutti, penseremo che questo “Natale” è bello e meraviglioso?

Se penso a quello che dice la Bibbia, la parola di Dio (su come va il mondo, su quello che Dio ha detto e dice agli uomini – riguardo al fatto che questi, invece di seguire le Sue vie (di giustizia) seguono le proprie vie (malvagie) -) non credo proprio che ci sia nulla da festeggiare a “Natale”.

Cosa sia ormai il “Natale” dovrebbero saperlo tutti, anche gli ipocriti. È una festa consumistica, che nulla ha a che vedere con la parola di Dio.

Gesù è venuto in questo mondo per illuminare i cuori degli uomini, ossia per far loro comprendere che, così come sono, essi sono lontani dalle vie di Dio e che, dunque, senza il ravvedimento (o conversione) dalle proprie vie, per ritornare a seguire le vie di Dio, nessuno potrà entrare nel piano di salvezza da Lui portato.

Ma questo piano è ancora ignorato dalla stragrande maggioranza delle persone.

Tutti bevono e brindano pur essendo lontani dalle vie di Dio!

Altro che luce, altro che luci! L’ignoranza spirituale delle cose di Dio copre la terra (ossia gli uomini) di un velo, che oscura la grazia di Dio.

Tutta la baldoria e lo sfarzo di questi giorni assomigliano alla baldoria e allo sfarzo che doveva esserci nel palazzo di Erode, quando i Magi sbagliandosi andarono a casa sua, pensando di trovarvi li il Redentore!

E, invece, dove stava il Redentore? In una stalla, in un’umile mangiatoia. Lontano dalle grida di baldoria e dagli sfarzi. Nascosto agli occhi dei più. La buona notizia del Salvatore resta ancora oggi ai molti sconosciuta.

Perché?

Perché i molti, come allora, pensano che la “buona notizia”, sia costituita appunto dalle luci di questo mondo, dagli sfarzi e dai divertimenti.

Ma Gesù non è venuto a festeggiare l’andazzo di questo mondo. Anzi per chi medita seriamente sul suo messaggio (il Vangelo – la vera Buona Notizia agli occhi di Dio -) si renderà conto che per questo mondo (ossia per i sistemi che vigono in questo mondo, che non segue Dio) non c’è alcuna buona notizia da parte di Dio. Questo mondo, secondo il piano di Dio, sarà condannato al giudizio.

Questo mondo, infatti, non vive seguendo le leggi e la giustizia di Dio. Cosa avrebbe dunque da festeggiare davanti a Dio? Cosa ha da rallegrarsi dinanzi a Dio?

Già, in passato Dio ha mandato profeti – come Isaia e Geremia -, che dissero al popolo che Dio odiava le sue feste. “Anche se” queste feste erano “dedicate a Dio”!

Dio ha più volte fatto annunciare il messaggio secondo cui a Lui non importano le feste (spesso – tra l’altro pagane (con le forme attuali del Natale compreso) -) del popolo, quando questo, di fatto, è lontano (col cuore) da Lui.

Il messaggio degli “antichi” profeti è più che mai attuale: “Io odio le vostre feste – dice l’Eterno -, e i vostri sacrifici (in “mio nome”) non mi sono graditi.

Nella sua parola il Signore, piuttosto, ci dice che Egli ama il cuore rotto e contrito. Altro che festeggiare (per un mondo che è sempre più lontano da Lui)!

Dove sono i cuori rotti, che si rendono conto di essere lontani da Lui. Dove sono i “Beati che fanno cordoglio” (Matteo 5 : 4).

Ognuno fa i propri interessi. Chi è ricco cerca sempre più soldi e non si cura del povero. E Dio dovrebbe compiacersi di queste cose?! Che ipocrisia …pensare che a Natale si è tutti più buoni! L’uomo è tale e tale rimane: una creatura lontana da Dio, i cui frutti non sono quelli che Lui si aspetta (Isaia 5).

Anche quest’anno Dio non brinderà con coloro che festeggeranno il “Natale in suo nome”, perché – come dice la Scrittura – “Il giusto non si siede al tavolo degli schernitori” (Salmo 1: 1…). No, Dio non siede in compagnia di coloro che non seguono le sue vie, ma che pensano soltanto a riempirsi il ventre.

Penso che queste parole anziché contrariare i puri di cuore (coloro che ricercano Dio sinceramente) li rallegreranno. Mentre queste parole daranno fastidio a coloro che vorrebbero brindare pensando che Dio sia compiaciuto di loro anche se loro continuano a vivere seguendo le proprie vie, le vie di questo mondo.

Ma, imitando l’apostolo Paolo, penso che scrivere per piacere agli uomini non mi porterebbe ad essere un vero servo di Dio. Perciò il mio scopo nello scrivere queste cose non è quello di far piacere agli uomini, bensì quello di cercare di piacere a Dio (il primo scontento quando gli uomini festeggiano senza di Lui).

E siccome io provo tristezza quando vedo che a “Natale” nulla cambia e tutto sembra vivo, mentre è paurosamente morto (spiritualmente), non credo che ci sia nulla da celebrare a “Natale”.

L’unica festa che il cielo condivide con la terra è quando dei peccatori si convertono a Dio.

Non credo dunque che le sale dei ristoranti, o di ballo, o di festini saranno i luoghi adatti per pensare a Dio e per capire che egli si attende che gli uomini si ravvedano (per tornare a Lui).

Non credo, dunque, che in questo “Natale” Dio festeggerà con coloro che festeggeranno.

Credo, invece, che Dio sarà presente lì, dovunque due o tre si riuniranno nel suo nome, ossia nel cercare il ‘suo volto, ovvero la comunione spirituale con Lui. Con costoro Dio festeggerà, e sicuramente per regalo concederà loro di sperimentare la Sua presenza. Perciò tanti auguri a coloro che a Natale saranno “soli” nelle proprie camerette a pregare e a cercare la faccia del Signore, nelle proprie stanze a leggere e a meditare sulla Sua parola, in chiesa a pregare e a ravvedersi anche per ciò che – davanti a Dio – anche nella chiesa c’è ancora da cambiare (togliendo l’umano che spesso ancora governa e che dispiace a Dio).

Si l’umile mangiatoia, anche quest’anno, sarà il luogo dove Dio invierà la Sua gloria; lontano dagli sfarzi dei palazzi del lusso, dove molti brinderanno …ignorando che Dio è lontano da loro!

Io non voglio festeggiare un “Natale” lontano da Dio. Preferirei stare anche solo ma in Sua compagnia. Ma penso che non sarò solo, poiché così facendo mi sentirò più vicino a Dio, agli angeli e a tutti coloro che di cuor puro invocheranno il Signore (2 Timoteo 2: 22).

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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