Roma (NEV), 28 dicembre 2021 – Una task force solidale per gli sfollati afgani. L’Esercito della Salvezza (EdS) negli Stati Uniti d’America ha infatti raccolto 32.802 capi di vestiario. 11.853 forniture per neonati. 3.755 kit per l’igiene personale. 2.145 giocattoli per bambini. 890 coperte.
Il Servizio di emergenza e disastri del Sud-Ovest ha attivato un team presso la base aeronautica di Holloman (HAFB) vicino ad Alamogordo, nel New Mexico. Il team ha gestito 100 tonnellate di aiuti raccolti nell’operazione “Allies Welcome”.
“Non avevo mai visto raccogliere così in fretta una tale quantità di beni, in risposta a un’emergenza” ha affermato il capitano dell’Esercito della Salvezza Nikki Woollin, comandante dell’unità che gestisce le donazioni.
L’Esercito della Salvezza ha offerto la sua collaborazione nel contesto dell’operazione gestita dal Dipartimento della Difesa attraverso il Comando settentrionale degli Stati Uniti. Insieme al Dipartimento di Stato e al Dipartimento per la sicurezza interna, l’operazione gestisce trasporti, alloggi temporanei, screening medici e supporto generale ad almeno 50.000 sfollati afgani in vari luoghi sicuri.
L’EdS ha inoltre lavorato con l’organizzazione “Holloman Spouses” e con la task force “HAFB”. Con loro, ha organizzato operazioni di stoccaggio di donazioni e risorse. Gli sfollati afgani hanno ricevuto borse individuali contenenti vestiti puliti, scarpe, articoli per l’igiene e altro. L’Esercito della Salvezza ha inoltre lavorato con “Islamic Relief USA” (organizzazione umanitaria e di advocacy senza scopo di lucro). Grazie a questa collaborazione, sono arrivati alla base aerea 1.500 tappeti da preghiera per gli sfollati musulmani. “I tappeti da preghiera sono importanti per offrire l’opportunità di svolgere le cinque preghiere quotidiane” si legge nel comunicato dell’EdS.
L’Esercito della Salvezza supporta le persone afgane anche in altre località, non solo negli Stati Uniti.
L’Esercito della Salvezza
L’Esercito della Salvezza (EdS) è nato in Inghilterra nel 1865 ad opera di William Booth. Già pastore metodista, egli voleva venire incontro ai bisogni spirituali e materiali delle masse del nascente proletariato industriale. La sua organizzazione, essenzialmente episcopale, è strutturata intorno alla metafora militare. Da essa trae origine il suo nome, “Esercito della Salvezza”, in inglese The Salvation Army. I membri sono denominati “soldati” e i pastori “ufficiali” con vari gradi (principalmente tenente, capitano e maggiore).
L’EdS esiste anche in Italia, dove inizia la sua opera nel 1887, quando il capitano James B. Vint aprì il primo “corpo” a Roma. Nel 1892 venne in Italia lo stesso William Booth e l’opera si estese velocemente al Nord, e poi al Sud, in Campania, Puglia, Lucania, arrivando infine in Sicilia nel primo dopoguerra. Associazione di culto riconosciuta con il nome “Esercito della Salvezza in Italia”, è presente in circa 40 località. Infine, è membro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).
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