Letterina a Gesù

Caro Gesù,

mi spiace per Babbo Natale, ma io preferisco scrivere a te. Sono cresciuto da un po’ e non ho più l’età per i giocattoli. Quando ero piccolo in questo periodo dell’anno a scuola mi aiutavano a preparare la “letterina per Gesù Bambino” e il giorno di Natale era una grande emozione leggerla ai parenti. Di solito parlo con te, così come insegna la Bibbia; senza troppi giri di parole in qualsiasi momento vengo a rappresentarti le mie situazioni e a chiedere il Tuo aiuto. In questi giorni che vengono indirizzate milioni di letterine a Babbo Natale, ho pensato di scriverne una tutta per Te. Spero di trovare la tua approvazione e il supporto di quanti avranno la possibilità di leggerla e farla propria.

Innanzitutto ti ringrazio per l’attenzione che vorrai concedermi, pieno come sei di impegni a favore e sostegno di credenti e non. Meno male che c’è lo Spirito santo a rappresentarti in mezzo a noi: Lui non ha limitazioni corporali come noi. Siamo sempre più pieni di impegni e abbiamo frazionato le nostre ore al millesimo senza preservare qualche minuto da trascorrere con Dio.

 

Vorrei chiederti per ogni uomo e ogni donna il dono di vivere un amore intenso con il proprio coniuge, un amore così caldo da riscaldarli negli inevitabili momenti freddi del vivere. Sia per questo il mio cuore sempre acceso di intenso amore per la donna che hai posto al mio fianco. Per ogni coppia vorrei la gioia di essere circondata da bambini che sappiano distinguere se sono maschi o femmine, che vadano a scuola per imparare il sapere del vivere e dello scoprire senza mai perdere l’identità che tu hai soffiato in ciascuno. Amo, come Tu ami, ogni essere umano e ancor di più chi si sta convincendo di non essere né uomo né donna.

 

So che potrei anche evitare questa richiesta, ma ti prego di non allontanare mai lo sguardo dai più piccoli, da quelli sempre più abbandonati a sé stessi, preda del web, derubati dei sogni e violentati nel loro candore dalla cattiveria umana. Vorrei che ogni bambino potesse godere della presenza e delle cure di una mamma e un papà, che avesse le stesse opportunità e possibilità di crescere e studiare ovunque nasca. Come genitore sono molto preoccupato per ciò che attende i miei figli, anche se come credente resto fiducioso in Te. Aiutami però ad essere per loro un genitore amorevole, un saggio educatore, un amico per la vita, e che non abbia mai nulla da rimpiangere.

 

Come non parlarti dell’epidemia che ha reso per sempre quest’anno tristemente memorabile. Abbiamo visto molte persone care, alcune delle quali preziose anche alla chiesa, spegnersi improvvisamente o nella solitudine, senza il calore di chi li ha fortemente amati. Non abbiamo potuto rendere il giusto omaggio a chi ci ha lasciati, onorandoli come avrebbero meritato. Avverto tanto dolore e mancano i fazzoletti per asciugare le lacrime. E come ignorare quella sofferenza quotidiana, passata in secondo piano, ma non debellata: quella di chi sta lottando con malattie e infermità che non trovano più spazio nella Sanità e nelle pagine mediatiche. So che tanti condividono uno dei miei sogni: almeno per un giorno gli ospedali vuoti. Non sarà mai possibile, perché insieme ai poveri non mancheranno mai gli infermi in mezzo a noi (sono parole Tue). Ti chiedo allora di donare coraggio e forza a chi sta combattendo e non ne ha più, di illuminare le menti dei ricercatori e dei medici per trovare risposte adeguate nel pieno rispetto del dono della vita, di proteggere chi per curare gli altri sta rischiando ogni giorno la vita. Aiuta tutti noi a modificare stili di vita e comportamentali che hanno inciso sul diffondersi di alcuni mali. Tu mi hai insegnato a pregare “Padre nostro… liberaci dal male”.

 

E non finisce qua. Penso al mondo del lavoro, a quanti pur resistendo e sopravvivendo, hanno dovuto abbassare le serrande delle proprie attività. Difendi la dignità di ogni individuo di poter e voler provvedere ai bisogni attraverso un impiego o attività che gli conceda di vivere onestamente. Sono molti gli amici che stanno vivendo questo dramma, e purtroppo alcuni hanno già compiuto atti sconsiderati. Ti prego, aiuta le autorità di governo a trovare soluzioni e interventi che tengano conto del benessere di tutti. Vedi se ti riesce di far loro comprendere che sono lì per il bene comune e non per sé stessi. Volendo essere di esempio, aiutami ad onorare con il massimo impegno il mio lavoro, godendo del suo frutto e raccogliendo la stima di chi mi circonda, sforzandomi ad essere disponibile e gentile, professionale e produttivo.

 

Ora che gli occhi di chi non ha più speranza si volgono alle sparute luminarie in cerca di illusoria e momentanea fuga, ora che si allestiscono mangiatoie in attesa del ridente bambinello, a Te – che non sei più uomo e siedi sul trono di Gloria – chiedo di essere quella luce speciale per tanti amici senza speranza e fede capace di indicare loro come trovarTi. Ti supplico affinché in questi giorni più di qualcuno possa avere un sincero incontro con Te.

 

Mi rendo conto di aver scritto molto e di aver preso molto del Tuo infinito tempo, e forse di aver perso la misura, anche se ci sarebbero molte altre cose da sistemare. Se posso, senza voler approfittare della Tua infinità bontà, permettimi di continuare ad avere mente pensante per proporre sentieri che conducono alla giustizia e parole in grado di consolare, affinché un giorno le persone che mi hanno arricchito della loro presenza e del loro affetto si ricordino di me per quel poco che ho saputo loro donare. Concedi, infine, a chi legge di aggiungere a questa letterina le richieste omesse e soprattutto i ringraziamenti a Colui che, al di là di quel che facciamo o pensiamo, ci ama incondizionatamente.

Con infinito e incondizionato amore, fino alla fine

il più piccolo dei credenti.

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