Liberata dai demoni.

Con uno sforzo sovrumano mi trascinai fino alla porta del tempio del villaggio. La porta si aprì; caddi dentro, all’ingresso, e restai lì a rotolarmi a terra. Uno spirito maligno era venuto su di me. Non avevo coscienza di nessun dolore a quel tempo, ma poi rimasi a letto per tre giorni, tutta dolorante. In un’altra occassione caddi sul fuoco e dovetti essere trascinata via da altre donne. In quel momento non sentii nulla, ma poi soffrii per molto tempo di terribili ustioni sulle spalle. Facevo parte della Defuntos, una congrega femminile. Ci incontravamo in determinate occasioni per certe cerimonie ero una persona importante, avendo ereditato il diritto di portare il pennacchio che apparteneva alla nostra discendenza. Quel pennacchio era stato fatto dagli uomini del tempio ed era custodito nel tempio, ma in occasione delle cerimonie lo portavo sul capo e guidavo le altre donne. Tale posizione d’onore sarebbe stata ereditata dalla mia figlia maggiore. Quando la Parola di Dio incominciò ad essere predicate nella nostra isola, frequentai le riunioni e riflettei molto su quel nuovo messaggio, incominciando ad essere sempre più convinta che fosse vero. Ma come potevo rinunciare a quella mia ragguardevole posizione?

Alla fine, durante una visita di due evangelisti stranieri, la Parola penetrò nel mio cuore. Quella notte non riuscii a dormire. Prendendo il coraggio a due mani, mi alzai e mi recai alla casa dove si trovavano tutti gli operai cristiani e bussai alla porta. Dopo averli messi a conoscenza delle mie paure e dei miei pesi, entrai nella via di Gesù ed iniziò una nuova vita. Gli spiriti maligni non mi hanno mai più arrecato alcun disturbo. Il desidero della fama e della gloria del mondo fu vinto nel momento stesso in cui venni a conoscere Colui che lasciò lo splendore della Sua dimora celeste per venire sulla terra a morire per i miei peccati. La vita, comunque, non fu facile. I problemi incominciarono il mattino dopo che avevo bruciato il cordone che era stato legato intorno al mio corpo per proteggermi dal male e per assicurare che avrei potuto avere bambini. La gente del villaggio si radunò insieme contro di me. Sembrava che i loro rimproveri non finissero mai. Mia madre piangeva amaramente, dicendo che l’avevo ripudiata. Aveva paura di quello che sarebbe successo se avessi rifiutato di portare ancora il pennacchio.

Mio marito non era a casa ( ero una delle sue quattro mogli), ma tornò in fretta. Lui e i suoi parenti erano furibondi. Perché lo avevano fatto alle sue spalle? Perché non avevano aspettato prima di parlargliene? “Fosse stata qualsiasi altra cosa” risposi, “ti avrei aspettato, ma non potevo aspettare di entrare nella vita di Dio mentre lui mi stava parlando. Come potevo essere sicura di essere ancora in vita quando tu fossi tornato a casa?”. Ma la loro rabbia non si placò, così mio marito mi ripudiò. Tornai a casa di mia madre. Tutte le donne si radunarono insieme e invitarono l’uomo del tempio a venire a compiere certe cerimonie per loro. Ogni gruppo d’età presentò un pollo per lui da uccidere mentre loro presentavano le loro suppliche. Dovevano essere ricondotta alla vecchia via e a prendere ancora una volta il pennacchio, o, se ancora mi fossi rifiutata, dovevo morire. Anche i membri della mia stessa famiglia vi presero parte, dato che nessuno ebbe la forza di opporsi. I giorni divennero settimane senza che io né tornassi alla vecchia via né morissi! Molti di loro, compresa mia sorella, furono presi dalla paura che la maledizione sarebbe ricaduta sui loro capi. La persecuzione nel villaggio, gradualmente, si calmò, ma proseguì a casa. Quando ringraziavo per i miei pasti, i miei familiari si alzavano in preda all’ira e io facevo fatica a inghiottire il mio cibo. Non mi era concessa la tranquillità di pregare a casa, così dovetti trovare un posto tranquillo nel bosco. Ma quando mia sorella vide che nessuno di noi accadde nulla di male, le sue paure scemarono, e incominciò a prendere le mie difese. A poco a poco i miei familiari cominciarono a rassegnarsi al mio nuovo stile di vita ed iniziarono perfino ad ascoltare la Parola. Una volta mi ammalai seriamente e mi fu impossibile camminare. La gente pensava che alla fine sarei morta. Mia madre avrebbe voluto che si compissero i dovuti rituali, ma io mi rifiutai. Continuai invece a pregare e a confidare in Dio. Il Signore udì e rispose, e mi rimise in fretta. Dopo essere stata per un po’ di tempo su un’altra isola tornai a casa. Le donne si riunirono per osservarmi, e furono stupite del fatto che fossi in forze e in buona salute – forse più di tutte loro. Questo fece una profonda impressione su molti e fu un anello della catena che avrebbe portato alla conversione di almeno due donne, una delle quali era mia sorella. Dio ha fatto grandi cose per me. Ora sono sposata con un evangelista, e Dio ci ha dato tre bambine. Egli mi ha protetto, aiutato, e benedetto abbondantemente. A Lui appartiene la gloria! Amen
Joia Nascimento
Ferrentino Francesco La Manna

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