Liberi dalle circostanze

Ci sono cose della vita che non possiamo cambiare, eppure la vita ce le mette innanzi. Di fronte ad una grave malattia, un grave destino ci sentiamo impotenti e in segno di resa.

Ci sono momenti che ci arrabbiamo con gli altri, che li incolpiamo per la nostra infelicità. Ci sono momenti in cui percepiamo negli altri intorno energia negativa e li selezioniamo, li allontaniamo. Ed ancora una volta, ogni qualvolta capitano queste situazioni diamo potere alle cose, alle circostanze. Forse manca quella sorta di interiore capacità di oltrepassare il limite delle circostanze a causa di un Io infantile che ha necessità di trovare il colpevole.

L’immaturo ha sempre bisogno di un responsabile dei nostri fatti. Mentre invece, la capacità di rispondere ai fatti della vita spetta a ognuno perché ogni singolo è interrogato a dare risposta alla propria chiamata (vocazione) alla vita (P. Riccardi “Ogni vita è una vocazione. Per un ritrovato Benessere”. Ed. Cittadella 2014) Essere responsabili, dall’etimo del tardo latino, vuol dire essere abili nel dare rispecchiamento, risposta. Per cui ogni volta che dimentichiamo che “l’al di fuori da noi” non sempre coincide con “l’al di dentro da noi” abbiamo perso la meraviglia di elevarci spiritualmente e psicologicamente incidendo, in negativo, sulla propria abilità di rispondere anche quando le circostanze appaiono irrimediabili.

“Quando non siamo in grado di cambiare una situazione, ci troviamo di fronte alla sfida di cambiare il nostro atteggiamento rispetto alla situazione” afferma lo psichiatra esistenzialista V. E. Frankl. C’è chi si passivizza rispetto ad un dolore, c’è chi ne fa una prestazione. C’è chi entra in depressione c’è chi si eleva e si auto trascende, ritrovando un nuovo significato del vivere. Non sono le circostanze esterne a noi che pongono i limiti alla umana interiorità.

Nessuno può mai essere imprigionato nella propria spiritualità da fatti esterni a noi. «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro» (Mc 7,14) e con queste parole di Gesù si conferma la sua grande fede e fiducia nella capacità di ognuno di noi nel sapere dare sempre un senso ed un significato alle cose, anche quando ci appaiono irrimediabili.

Pasquale Riccardi D’Alise

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