LIBERO DAL SATANISMO


Dopo quattro anni nel satanismo, ero in uno stato miserabile. Avevo visto tutto ciò che Satana poteva offrire, ed ero ancora miserabile. Decisi che l’unica cosa che mi restava da fare, come “rispettabile satanista”, era suicidarmi. Ma prima ancora di entrare nel motel, temevo che qualcosa o qualcuno avrebbe potuto farmi deviare da quel proposito, così portai con me una bottiglia di whiskey e della marijuana.

Mi puntai la pistola alla testa, ma per qualche motivo non riuscivo a premere il grilletto. Sapevo che la pistola funzionava, ma proprio non riuscivo a premere il grilletto.

Disgustato di me stesso, ci riprovai la notte seguente. Una notte di Settembre del 1981, cercai di impiccarmi. Legai una corda alla trave del tetto del garage, e diedi un calcio alla sedia sulla quale ero salito. Caddi al suolo con la corda ancora legata alla trave.

“Che fallimento”, pensai. “Non sono neppure in grado di uccidermi”.

La storia del mio coinvolgimento nel satanismo è talmente comune che la si potrebbe quasi considerare un cliché. Ero un giovane solitario proveniente da una famiglia rovinata. Mio padre era un alcolista. Le cose a casa peggiorarono finché, alla fine, i miei genitori divorziarono. Io cercavo un posto a cui appartenere. Cercavo della gente che avesse attenzione per me e che mi accettasse. Cercavo amore, ma ero nel mezzo di una famiglia violenta che mi aveva lasciato disperato e spaventato. In risposta a questo, iniziai a cercare forza nel soprannaturale e nei poteri occulti.

Ero maturo per una tale esperienza, e per lungo tempo avevo nutrito interesse per la magia e per altri aspetti del paranormale. Sebbene fossi un giovane ragazzo, sapevo che esisteva una dimensione spirituale, e che ci doveva essere un modo per entrare in contatto con essa.

Il mio primo contatto con il satanismo avvenne nel 1978; una tempesta di neve colse di sorpresa la mia città. Ero uno studente di 17 anni, e durante la tempesta stavo lavorando in un negozio del posto. Stavo iniziando a chiedermi come poter tornare a casa quella notte, quando il responsabile del personale del negozio, un giovane di soli 18 anni, mi invitò a stare a casa sua, a pochi passi da lì.

Questo giovane sembrava avere tutto quello che io avevo mai desiderato. Prestigio, potere, dava tutta l’impressione di avere il controllo della propria vita e di essere molto più vecchio dei suoi 18 anni.

Quella notte, lui mi rivelò la fonte della sua forza. Ero affascinato. Mi mostrò le nozioni magiche e oggetti relativi all’occulto, che lui accumulava. Mi convinsi. Più tardi, quella notte stessa eseguimmo una cerimonia, e io diedi la mia vita a Satana.

Dopo essermi diplomato, questo mio “insegnante” e io ci trasferimmo per andare al college. Noi due cercammo di avviare un nostro gruppo satanista. Il gruppo [coven] sarebbe dovuto essere composto da 13 discepoli, ma noi riuscimmo a reclutarne solo 6, tutti maschi. Andammo ad abitare tutti in una stessa casa, dove eseguivamo rituali satanici che creavamo e improvvisavamo liberamente. Le attività del gruppo comprendevano lanciare sortilegi e sconsacrare Bibbie e ogni altra cosa Cristiana su cui riuscivamo a mettere le mani.

Durante questo periodo fui continuamente in contatto con i demoni, sebbene non con Satana stesso. I demoni erano dei servi potenti, ed erano sempre ai miei comandi, o almeno così credevo. Alla fine le parti spaventose e disgustose del satanismo oscurarono quelle che mi entusiasmavano. Cominciai a preoccuparmi della direzione che il gruppo aveva intrapreso. Sapevo di non poter partecipare al prossimo passo, il sacrificio di sangue. Sapevo che c’erano delle linee che neppure io avrei oltrepassato. Volevo uscirne.

Pensai, all’epoca, che l’unica cosa che mi restava da fare era suicidarmi. Con mio rammarico, fallii. Oggi so che solo l’intervento Divino ha potuto salvarmi dalla pistola e dal cappio.

Dopo essere tornato a casa, cercai di obliare i miei pensieri ubriacandomi, ma notai che il sapore della birra mi disgustava lo stomaco. Così, accesi una sigaretta per calmarmi i nervi, ma mi bruciò le labbra! Alla fine io, l’aspirante sacerdote satanista, andai in camera mia, mi stesi sul mio letto e cominciai a piangere.

Non dimenticherò mai in vita mia quello che accadde in seguito. Era notte fonda. Il resto del gruppo era fuori a festeggiare, così la casa era vuota. Nel silenzio udii una voce provenire da dietro il mio letto: “Esci da qui!” Smisi di piangere e guardai in giro per la stanza aspettandomi di vedere qualche demone. Eppure non ce n’era nessuno. La voce riprese, da un altro punto del letto, e disse di nuovo: “Esci da qui!”

Ricordo che fui talmente scosso da quel comando che obbedii immediatamente. Strisciai fuori dalla finestra più vicina passando dalla camera da letto alla strada, e sentii la presenza di Dio.

Le mie ginocchia divennero deboli e caddi sulla mia faccia; non avevo alcun dubbio su chi fosse. Alzando lo sguardo al cielo implorai: “Gesù, metti a posto la mia vita”.

È passato tanto tempo dai giorni in cui ero coinvolto nel satanismo, ma credo ancora in un regno spirituale. Credo che vi siano demoni e angeli, male e bene. Ma ho scelto la luce invece delle tenebre. Il Signore mi ha aiutato ristabilendomi completamente. Ora sono sposato da 15 anni. Mia moglie Liz e io viviamo a Bonita Springs, in Florida. Con l’aiuto di Dio ho fondato il Refuge Ministries (Ministerio Rifugio).

Insieme, avvertiamo gli altri dei pericoli dell’occulto e di come aiutare le persone ad esserne liberate. Non lavoriamo solo con ex satanisti; so cosa significa essere soli e confusi, portati alla disperazione. Siamo qui per chiunque il Signore voglia mandarci.

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