Libia: Cristiano morto in carcere. La moglie, “e’ stato torturato”

Un cristiano evangelico egiziano e’ morto dopo 10 giorni di prigionia in un carcere libico di Bengasi. Si tratta di Ezzat Hakim Attalah, 45 anni, padre di due figli, arrestato lo scorso 28 febbraio insieme ad altri cinque connazionali cristiani evangelici con l’accusa proselitismo.

Ne da’ notizia la Middle East Christian News Agency, citando fonti del ministero degli Esteri egiziano secondo cui l’uomo e’ deceduto per cause naturali poiche’ diabetico e affetto di disturbi cardiaci.

Interpellata dalla stessa Mcn-direct, Ragaa’ Abdullah Guirguis, la moglie di Attalah, ha tuttavia raccontato che il marito e’ morto per le pressioni e le torture materiali inflitte dai carcerieri libici e ha annunciato che fara’ quindi ricorso ad avvocati internazionali per stabilire la reale dinamica del decesso.

Il caso di Attalah ha acceso i riflettori sulla drammatica situazione dei cristiani in Libia, divenuti bersaglio delle milizie salafite che controllano la regione della Cirenaica.

 

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