L’ingranaggio perfetto!

Quando si è piccoli fanciulli, non si ha cognizione di peccato; esso però era già incitamento alla disubbidienza verso i genitori con i primi no e le prime ribellioni. Nel crescere, il cuore viene sempre più contaminato dal peccato pur rimanendo dei bravi ragazzi secondo la legge umana. Il peccato è qualcosa di viscido, qualcosa di terribile, odioso perfino per chi lo commette se pure inconsapevolmente, perché a volte crea turbamenti nell’inconscio che prima o poi, se non avrà atrofizzato del tutto la coscienza, risveglieranno l’intimo assopito. “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?” (Geremia 17:9). Dio conosce perfettamente il cuore dell’uomo, ecco perché Egli non si stanca di parlargli perché intraprenda le giuste direttive.

L’apostolo Paolo fa un elenco di quello che alberga nel cuore umano. Romani 1:29-32: “… ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia, invidia, omicidio, contesa, frode, malignità. Gli uomini sono calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.” Questa è solo una parte dei peccati che contaminano gli uomini. Sicuramente non tutti mostrano parte di questa lista, ma non vuol dire che non si posseggono. È la coscienza che non permette di diventare assassini, ribelli o sleali, perché modellata secondo gli insegnamenti ricevuti in famiglia, anche se poi tali regole possono venire calpestate nel cammino della vita: la rabbia, la depressione, il fallimento, etc. possono essere il deterrente per deviare da certi comportamenti. Dobbiamo constatare che questi sentimenti negativi li abbiamo dentro di noi, e se analizzassimo il nostro io con massima sincerità, scopriremmo che nessuno di noi ne è esentato da qualcuno di essi. Dormono come gli orsi in letargo. E questi peccati c’è li portiamo fino alla morte. Ma che succede quando ci convertiamo a Cristo? Il nostro essere nasce a nuova vita e ci permette di ben definire ciò che è peccato, e avere la lucidità di riconoscerlo. Diventiamo perfetti? No, ma la coscienza viene allenata a stare allerta cercando del continuo la comunione con Gesù, il nostro Maestro. Paolo ci ricorda che la carne ha desideri contrari allo Spirito…e a volte sfuggiamo al suo controllo; non lo ascoltiamo, ma questo serve anche a renderci conto che la perfezione appartiene solo a Dio…e che nessuno è immune da cadute, nella speranza che siano inconsapevoli, un incidente di percorso, altrimenti sarebbe un affronto alla parola di Dio. Lo Spirito funge da santo autocontrollo, da lente d’ingrandimento, da guida, spesso da paracadute, insomma, l’olio per gli ingranaggi.
In Matteo 5:38-48, Gesù fa un discorso di come fare per essere perfetti:

“Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle. Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici, [benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a quelli che vi odiano,] e pregate per quelli [che vi maltrattano e] che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate PERFETTI, come è perfetto il Padre vostro celeste.

“Siate perfetti: Gesù non dice: siete perfetti, ma siate perfetti. L’aggettivo perfetto va compreso alla luce del contesto. Non significa essere senza peccato o incapace di peccare, ma perfetti nell’amore se analizziamo le citazioni. La perfezione consiste nella maturità spirituale che permetterà di essere benevoli verso amici e nemici ed essere di benedizione a tutti senza parzialità. Si può raggiungere questa maturità? Certo, Paolo infatti richiama a non essere bambini ma adulti nella fede, uomini maturi nell’operare: nelle scelte, nei consigli, nei giudizi.

Noi siamo come un motore con un ingranaggio. Un ingranaggio va sempre oliato e pulito, altrimenti se dentro vi è un po’ di sabbia, un po’ di terra, causerà sicuramente attrito rallentando il motore che risulterebbe molto meno efficiente. Avete notato che in ogni fabbrica o officina, ci sono operai addetti alla manutenzione che hanno sempre le mani sporche d’olio? L’olio serve per arrestare l’attrito in modo che i pezzi d’ingranaggio del un motore possa lavorare bene. Così è per i cristiani. Abbiamo bisogno di essere oliati continuamente dallo Spirito Santo. La sabbia, la ghiaia, la polvere, rappresentano i peccati e la disubbidienza a Dio, per cui rallentiamo la nostra crescita a essere perfetti nell’amore.
La sabbia è fine, e sembra non sia poi una cosa tanto dannosa. Ma lo è per un ingranaggio. Mi vengono in mente i matrimoni misti, al loro combaciare. Come possono due anime con un diverso signore essere in affinità? Anche qui bisognerebbe essere perfetti nell’amore: due anime che si incontrano davanti allo stesso Signore, allo stesso Dio, con lo stesso sentimento di gratitudine e con la stessa eredità, la grazia. Perfetti nell’amore per Dio e la Sua Parola, consapevoli entrambi che Egli è perfetto quando consiglia, come perfetti sono i suoi precetti. Non si possono non amare le cose perfette di Dio se diciamo di amarlo e di volerlo seguire.

“Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?” (2 Corinzi 6:14). Vi prego non fatemi paragoni cercando scusanti che aggirano quello che per qualcuno può sembrare un ostacolo. L’unico ostacolo è la nostra disubbidienza, e anche la nostra poca fede nella rinuncia. Il saggio Salomone aveva sposato donne straniere che lo condussero all’ idolatria, a tradire il Suo Dio, e conosciamo le conseguenze di quel traviamento. Come anche conosciamo matrimoni falliti, famiglie divise e devastate. Salomone aveva permesso a donne straniere, con altre credenze, di indebolirlo, di confonderlo. Si risvegliò solo quando aveva perso tutto. Guardando indietro dovremmo riuscire a vedere quanto abbiamo perso se solo avessimo ascoltato il suggerimento di Dio. Sul matrimonio qualcuno potrebbe fare paragoni, obiettare che tanti mariti poi si sono convertiti o potrebbero convertirsi; magari dopo una vita intera di tormenti. E se si fosse aspettato e pregato prima? Dio non avrebbe operato? Mi permetto di pensare che, forse, non ci piace aspettare i suoi tempi…e come Sara decidiamo di fare di testa nostra. La domanda che dovremmo porci se pensiamo di essere maturi e ubbidienti fino alla rinuncia, è se l’ingranaggio del nostro motore spirituale funziona bene. E se è oleato, questo dovrebbe riflettersi nell’ubbidienza, nella rinuncia, nel comportamento verso il prossimo, nella famiglia, nella Chiesa. Si dice che per amore si arriva a fare qualunque cosa, l’amore per Dio non richiede quel qualunque cosa? È tempo di pulire e lubrificare il nostro ingranaggio perché si riprenda il cammino, perché si smetta di fossilizzarsi in umane convinzioni e convenienze, perché nelle scelte che andremmo a fare possono esserci benedizioni o conseguenze amare, tutto dipende da chi siamo intenzionati ad ascoltare, il nostro ego o il nostro Signore. Egli che è perfetto nell’amore, e vuole operare per il nostro bene in tutte le sfere della nostra esistenza, ci ha lasciato, come ammaestramento, le storie vere di personaggi biblici, perché l’uomo e le donne di Dio crescano in maturità spirituale, e tendano a essere perfetti nell’amore per essere impronta della sua essenza nel mondo.

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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