L’integrità ci difende dal male di questo mondo

INTOCCABILI

Viene un momento, nella nostra vita spirituale in cui ci rendiamo conto della forza, della potenza e della cattiveria del nemico.

Il principe del mondo vuole tenerci ancora stretti, esercitare su di noi pressioni.

La sua arroganza, non vuole allentare la presa.

Ef 2:1 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.

Il nemico da buon stratega agisce là dove c’è una breccia, dove c’è debolezza o un cuore non vero. Agisce all’interno della famiglia, sia essa chiesa o casa, sbircia tra i varchi, colpisce!

Spesso l’opera del nemico ricorda i film d’azione, dove per fare leva sul duro in questione si punta l’arma su chi ha di più caro.

Essere colpiti personalmente nelle prove, per chi sceglie il cammino di Gesù, è un qualcosa di già messo in conto.

Ci fortifichiamo per questo, arrotiamo i coltelli: la preghiera, l’assidua lettura, il piegare la nostra volontà che vorrebbe cedere a ciò che più ci espone. Questi non sono che esercizi preparatori alla battaglia, ma contro il ricatto verso coloro che amiamo Ia ritorsione è assai più forte.

L’eroe morirebbe per la causa, ma non lascerebbe morire nessuno.

Ecco la tentazione si fa forte, la ragione è il discernimento diventano più labili, la rabbia insorge, unita ad insicurezza. La grande tentazione è quella di rispondere al nemico allo stesso modo, violenza contro violenza!

Lo vediamo nella storia biblica di Re Davide: dopo avere sconfitto il gigante presentandosi sul campo di battaglia privo di armatura e con armi da poco, inseguito, si trova a fuggire angosciato, perseguitato dal figlio Absalom.

Quale padre combatterebbe il figlio? Egli non ha difesa.

Davide ha peccato ha aperto delle brecce nella sua vita, ora cerca un arma, quella più carnale che esista, la spada appartenuta a GOLIAT il gigante che lui stesso ha ucciso.

Davide viene colpito è messo alla prova proprio in ciò che ama.

La sua integrità resse fin tanto che fu inseguito da un nemico verso il quale aveva difese, Davide non alzò la mano verso Saul, tagliò un lembo del suo mantello e ciò gli fece da scudo.

INTEGRITÀ, LA VERA ARMA CONTRO IL NEMICO.

La crescita spirituale segue un percorso più o meno simile per tutti.

Prima inconsapevoli, poi zelanti ora assidui, e ancora: santi, insegnanti, giudici. Poi arrabbiati e poi ancora, nemici della croce, pentiti, e poi ancora santi, ma intanto …lentamente consapevoli.

Questo ovviamente vale per chi percorre la Via senza fermarsi, senza voltarsi indietro.
Lenta subentra una consapevolezza che lascia apparire un mondo una volta celato, Paolo Apostolo perde delle squame dagli occhi.

Atti 9:17 Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo». 18 In quell’istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato.

Scorgiamo a poco a poco, un mondo che c’è e che viviamo più di quanto ne siamo coscienti, del quale ora incominciamo a comprendere le regole.

Non è un giardino fiorito, non sempre almeno, non un campo di battaglia senza tregua. Esso ha delle regole ben precise che ci faranno pendere per l’una o per l’altra parte.
Ora siamo sudditi traditori di quel regno al quale un tempo appartenemmo, il mondo materiale.

Il suo principe ci odia e ancor più odia colui al quale abbiamo dichiarato fedeltà, Dio.
L’ignara conduzione della nostra vita, per la quale ci siamo venduti come schiavi, fa leva con ciò che è stata la nostra catena per corromperci nuovamente.

I segni e le cicatrici, ci sono ancora, dolgono, intrappolano. Come Sirene chiamano dagli scogli per portarci in profondità da cui è impossibile riemergere.

Quali difese? Quale attacco?

ARMATI PER NON COMBATTERE

Le semplici armi di cui dispone un uomo di fede sono gemme davanti al Signore: ordine, umiltà, pazienza, perdono, rinuncia, costanza.

Ordine, perché in ogni cosa esiste una gerarchia.

Nel creato ogni cosa ha un suo posto specifico e un perché specifico, rispettarlo vuol dire collocarsi nel giusto posto a secondo della volontà di Dio.

Umiltà, perché nell’ordine non esiste una supremazia ma soltanto una collocazione diversa per completare un’unità che è il tutto, in Dio.

Gv 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. L’umiltà è in opposizione all’arroganza che ci porta ad occupare posizioni che non sono le nostre ” scombinando ” un contesto perfetto. Nel quale secondo l’ordine si cresce.

Pazienza, perché la pazienza è la ginnastica spirituale che ci porterà a comprendere che siamo tutti uguali davanti a Dio e che proprio coloro che sollecitano le nostre peggiori “virtù” sono gli esseri che più abbisognano di qualcuno che gli porti conforto con la Parola di Dio.

Eso 23:9 Non opprimere lo straniero; voi conoscete lo stato d’animo dello straniero, poiché siete stati  stranieri nel paese d’Egitto.

Perdono, perché essere perdonati e perdonare scioglie i vincoli, ci permette di abbandonare, più che di dimenticare, i legami che fermano il nostro cammino ad un passo dalla partenza.

Rinuncia, perché la rinuncia è una dichiarazione di astensione da tutte quelle azioni che sono un impedimento alla realizzazione del regno di Dio in noi. La rinuncia ad adempiere i desideri della carne in modo primario e trasgressivo, eleva lo spirito rende integri.

L’integrità a sua volta è un muro di cinta a protezione della nostra cittadella interiore.

Il luogo in cui dimora lo spirito, insomma il tempio di Dio.

Costanza, perché alla fine della corsa si vincerà la gara.

Così, mi pare di capire che l’integrità che proviene dal timore di Dio sia la nostra migliore tutela, essa fa si che il Signore combatta le nostre battaglie, ci ponga sotto le Sue ali proprio quando la carne sta per prendere il sopravvento e farci cadere.

Proteggendo noi e sopratutto ciò che abbiamo di più caro, contro il quale non combatteremmo.

Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com

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