Lo sapevi che Elvis era evangelico?

Elvis Aaron Presley, cantante, chitarrista e attore, è stato il re del rock and roll. Nato in una famiglia di origini Cherokee l’8 gennaio 1935 a Tupelo, nel Mississippi, all’inizio abita vicino al quartiere della gente di colore, in una sola stanza senza il bagno. Con i genitori il piccolo Elvis frequenta la Chiesa Evangelica delle Assemblee di Dio, dove ha il suo primo contatto con la musica. Pochi sanno, infatti, che Elvis nacque nel profondo Sud degli Usa in una zona chiamata, non a caso, la “cintura della Bibbia”.

A otto anni riceve in regalo una chitarra e impara i primi accordi da uno zio. Trasferitosi a Memphis, capitale della musica country, nel 1954, alla modica cifra di un dollaro Elvis registra un disco cantato da lui da regalare alla madre per il compleanno. Il proprietario dello studio di registrazione capisce di aver scoperto un talento e gli fa registrare All Right Mama, il suo primo brano. Il reverendo Rex Humbard fu il ministro di culto più vicino a Presley. Un giorno gli chiese di andarlo a trovare alla fine di uno spettacolo. Dopo il concerto, Rex andò nel camerino insieme a sua moglie per incontrare il divo. Vi trovò una persona depressa e turbata; credeva che Dio gli avesse dato la sua voce ma lottava con Lui perché aveva scelto di farlo essere quello che era. In quell’incontro, il reverendo rimase sorpreso nel constatare che Elvis conoscesse molti passi della Scrittura. Si diceva preoccupato per la seconda venuta di Cristo e per l’Apocalisse e voleva discuterne con il ministro di culto. In quella stessa occasione, la moglie del reverendo Rex lo sfidò, dicendogli che Dio gli aveva dato il compito di portare altri a Lui. Il divo non raccolse la provocazione e non decise per Cristo. Il reverendo Rex Humbard gli disse: “Fai una scelta, se vuoi seguire Cristo lascia ogni cosa e seguilo. Tu conosci molto bene la strada, ma, se non decidi per Lui, se gli volterai le spalle e sceglierai di seguire la musica mondana e il mondo, sappi che non troverai il paradiso, ma l’inferno”!
Elvis è morì a Memphis il 16 agosto 1977.

Il 10 settembre 2012 a Londra fu messa all’asta la Bibbia personale di Elvis: venduta a 74.000 euro rivelò note e appunti a mano scritti da Presley che ne era un lettore attento.
Sicuramente Elvis non riuscì mai a scegliere coraggiosamente la sua fede: negli ultimi anni della sua vita cercò “la verità” in altre religioni. Era orgoglioso del suo patrimonio ebraico, da parte di sua madre. La nonna Gladys era ebrea, motivo per cui volle che sulla sua tomba fosse posta la stella di Davide.

E’ difficile dire cosa Elvis realmente credesse. Di certo Dio gli aveva dato un dono. Una voce inimitabile che avrebbe potuto cantare – come in alcune occasioni successe – splendidi gospel e cantici evangelici. Avrebbe potuto girare il mondo cantando lodi a Dio mettendo al servizio dell’evangelismo la sua voce stupenda. Vivere una vita lunga come quella del predicatore di Billy Graham, oggi 99enne. Ma l’avversario donò a Elvis il successo e con esso gli eccessi della ricchezza che lo portarono invece in giro per il mondo e nel mondo a cantare tutt’altro. Il risultato fu visibile a tutti: una parabola troppo tempestosa che bruciò troppo velocemente un sognatore.

Riguardo alla sua morte, i giornali scrissero che la causa del decesso era da attribuirsi ad un infarto. Ma, l’analisi del corpo di Elvis rivelò che esso era pieno di “psicofarmaci”, un eufemismo che Presley usava per identificare le sostanze stupefacenti. Al riguardo, Elvis diceva che c’era una bella differenza tra lui e i drogati: questi si inoculavano la droga per via endovenosa, lui, invece, per via intramuscolare; e la sua non era droga: erano semplicemente “farmaci”, che gli rendevano più sopportabile lo stress dovuto al successo e al modo di vivere conseguenza di esso.

Queste sono le conseguenze di chi ama il mondo e non sopporta la via della croce.

“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7:13-14). Da riflettere le parole di Gesù quando dice: “… e POCHI SONO QUELLI CHE LA TROVANO”.

Ferrentino Francesco la Manna | Notiziecristiane.com
https://www.facebook.com/storiedifedevissute.blogspot.it

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook